TANTE PROPOSTE MAI ACCOLTE - Negli ultimi anni, le proposte di abolizione del superbollo sono state numerose, provenienti da diverse forze politiche; i governi che si sono succeduti, tuttavia, non hanno mai preso in considerazione l’ipotesi di modificare la vigente disciplina che lo regolamenta. L’ultima occasione utile per abolire la sovrattassa annuale, che si aggiunge al normale bollo e grava sulle auto con più di 185 kW, è stata la legge finanziaria, con la quale, tra le tante misure previste, sono state introdotte numerose novità riguardanti il settore dell’automobile (qui per saperne di più). Anche in questo caso, le norme che impongono il pagamento del superbollo non sono state abolite né riformate.
SOLO EFFETTI NEGATIVI - Nelle ultime ore il deputato della Lega Riccardo Augusto Marchetti, in qualità di primo firmatario, ha presentato alla Camera una nuova proposta di legge che prevede l’abolizione del superbollo. Secondo l’esponente leghista, la sovrattassa avrebbe dovuto generare entrate per oltre 160 milioni di euro nelle casse dello Stato ma, in realtà, ha determinato solo perdite consistenti, sia in termini di minor gettito Iva (che egli stima in 93 milioni di euro) sia ai fini del bollo auto (13 milioni di euro in meno). Il superbollo deprime il mercato dell’auto limitando le vendite di alcune tipologie di vetture; la diretta conseguenza si traduce in meno introiti per le casse dello Stato. La contrazione del mercato dell’auto comporta conseguentemente un danno per le case automobilistiche, ma gli effetti si riflettono sull’intero indotto, dalle officine ai produttori di componentistica. In definitiva, secondo Marchetti l’imposizione del superbollo, dati alla mano, ha prodotto più svantaggi che benefici, sia per i cittadini che per lo Stato.
COME FUNZIONA IL SUPERBOLLO - Il superbollo è stato introdotto dall’art. 23 del cosiddetto Decreto Salva Italia, approvato dal governo Monti nel 2011. I soggetti destinatari della norma sono i proprietari di veicoli la cui potenza supera i 185 kW (251 CV): essi, ogni anno, dovranno pagare 20 euro per ogni kilowatt superiore a tale soglia. Ad esempio, per un auto di potenza pari a 200 kW (272 CV), oltre alla tassa di proprietà vi sarà una maggiorazione di 300 euro; la cifra si ottiene moltiplicando la somma di 20 euro per 15 kW, ovvero la differenza tra la soglia massima prevista dalla legge e il numero effettivo di kW dell’auto. Una Volkswagen Golf R con meno di 5 anni di vita, grazie ai suoi 221 kW (300 CV), paga 720 euro oltre al normale bollo, mentre un'Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, che ha 375 kW (510 CV), paga 3.800 euro all'anno. L’importo del superbollo è legato anche all’anzianità del veicolo. La legge prevede infatti una riduzione al 60% (12 euro per ogni kW) se l’auto ha minimo 5 anni, al 30% (6 euro per kW) se ha almeno 10 anni e al 15% (3 euro per kW) se ha 15 o più anni di anzianità. La sovrattassa non è dovuta quando i veicoli hanno una anzianità pari o superiore a 20 anni.