“UNA TASSA ODIOSA” - Nell’ambito della riforma fiscale 2023, che punta ad abolire tantissime “micro tasse”, alcuni esponenti della Lega hanno presentato un emendamento ad hoc per la cancellazione del superbollo, tassa che negli scorsi giorni il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha definito “odiosa”. In una nota congiunta, i deputati Alberto Gusmeroli, Alberto Bagnai, Laura Cavandoli e Giulio Centemero spiegano di aver presentato “alcuni significativi emendamenti alla delega per la riforma fiscale, un testo già oggi improntato al riequilibrio del rapporto fra cittadino e fisco attraverso ampie semplificazioni e una graduale riduzione della tassazione”. Tra le “micro tasse” da eliminare, per l’appunto, figura anche il superbollo.
I TEMPI DELL’ENTRATA IN VIGORE DELL’ABOLIZIONE - Nel confermare l’ufficializzazione del testo, che ora passerà al vaglio della Commissione Finanze della Camera, Salvini ha sottolineato come, “dalla cancellazione del superbollo auto all'estensione della flat tax, la Lega ha presentato emendamenti alla delega per la riforma fiscale di buonsenso e in linea col programma elettorale. Avanti, come sul nuovo Codice degli Appalti che velocizza i lavori, i nuovi cantieri aperti da Nord a Sud, il Ponte sullo Stretto. Si può fare". Dopo l’esame della della Commissione Finanze della Camera, l’emendamento seguirà un iter che dovrebbe portare alla sua approvazione già prima della chiusura estiva del Parlamento.
LA LEGGE NON È UGUALE PER TUTTI - Introdotto nel 2011 dal Governo Monti, il superbollo prevede il pagamento di 20 euro per ogni kW eccedente il limite dei 185. Ciò significa che, a questa sovrattassa, sono soggette tutte le automobili con più di 251 CV: una potenza oggi alla portata anche di vetture compatte e superata di slancio da una moltitudine di auto sportive, ma anche suv e berline di medie e grandi dimensioni. Per la legge, tuttavia, non tutte le auto sono uguali: tanto il bollo quanto il superbollo, infatti, si applicano sono ai kW forniti dai motori a scoppio, e non a quelli provenienti dalla loro eventuale parte elettrica, nel caso, per esempio, di vetture ibride ricaricabili. Da quando è entrato in vigore, nel 2012, il superbollo ha portato nelle casse dello Stato circa 110 milioni di euro, ma anche generato una perdita di gettito stimata in circa 400 milioni.