IMPIEGO A 360° - Un tempo i pick-up erano “brutti, sporchi e cattivi”: rustici nell’estetica, spartani nell’allestimento, rumorosi e neppure tanto brillanti. Oggi, a parte rare eccezioni, la loro fisonomia è profondamente cambiata: look più alla moda, finiture curate, dotazioni complete, abitacoli confortevoli e ben insonorizzati. Ma il loro asso nella manica sta nella versatilità: grazie alla trazione integrale, alle marce ridotte e alla possibilità di bloccare il differenziale centrale, sono in grado di affrontare il fuori strada impegnativo come le “offroad” dure e pure, mentre la carrozzeria con cassone aperto permette di trasportare colli voluminosi anche disposti in verticale. In aggiunta, grazie alla loro solida meccanica, alla coppia poderosa erogata dai motori e alla capacità di traino di oltre 3000 kg, sono pure adatti agli impieghi pesanti.
IL PIÙ “CORTO” È LUNGO 5 METRI - Se negli Stati Uniti, dove sono stati concepiti oltre un secolo fa come mezzi da lavoro, i pick-up sono enormemente diffusi, in Italia sembra stare prendendo piede anche come veicoli “sfiziosi”, e le case automobilistiche presentano nuovi modelli con sempre maggiore frequenza. Questo “supertest a sei” rappresenta una panoramica della categoria, con i più recenti ma anche i più collaudati: dal nuovo Fiat Fullback (reinterpretazione del Mitsubishi L200, qui presente anche in edizione originale) al Ford Ranger (mosso da un 3.2 a 5 cilindri) e al potente Nissan Navara 2.3, per arrivare all’economico SsangYong Actyon Sports, in netto contrasto col lussuoso Volkswagen Amarok (che costa il triplo del coreano) mosso da un 3.0 V6 da 224 CV. Tutti sono in versione a doppia cabina, lunghi 5 metri e oltre, con marce ridotte e trazione posteriore e integrale inseribile (a esclusione del tedesco, che gode di una sofisticata trazione 4x4 permanente).
ALL’AMAROK PIACE VINCERE FACILE - Basta scorrere i dati delle tabelle di questa pagina per rendersi conto della netta superiorità del pick-up Volkswagen. E non solo per la maggiore potenza di cui dispone. Il suo vantaggio è frutto del grande equilibrio che armonizza il rendimento di sterzo, sospensioni, freni, cambio e motore: non si tratta di una differenza di poco conto, dal momento che il secondo in graduatoria non è staccato di decimi, ma di secondi. Certo, i rivali costano parecchio meno, ma fanno comunque parte di un’altra categoria rispetto all’Amarok anche sul fronte delle qualità dinamiche. Sorprende positivamente pure il Ranger (peraltro, non certo economico...), che a dispetto delle notevoli massa e dimensioni primeggia su tutti gli altri nelle prove di maneggevolezza (al prezzo di un notevole impegno psicofisico per il pilota). Non tanto distanti i leggeri e sinceri Fiat e Mitsubishi, mentre finiscono più staccati l’Actyon Sports e il Nissan Navara, che mostrano limiti decisamente più bassi su asfalto.
PARLANO I NUMERI - Per potenza, filosofia e (soprattutto) prezzo, il pick-up Volkswagen è praticamente “fuori mercato” rispetto ai rivali, e appare quasi ozioso rimarcarne la superiorità nelle prestazioni e in frenata. Sulla terna composta da Fullback, L200 e Ranger, che hanno prestazioni sorprendentemente vicine fra loro, prevale in velocità e accelerazione (non in ripresa) il Nissan Navara. Leggermente distanziato l’Actyon Sports, pur veloce (supera i 180) e tutt’altro che pigro. Frenata: in ritardo Fiat, Mitsubishi e SsangYong. Il coreano si prende una bella rivincita sul fronte dei consumi, essendo l’unico a ottenere una percorrenza media di oltre 11 km/l, mentre tutti gli altri scendono anche sotto i 10. Sorprendono, infine, i risultati delle prove di rumorosità: alle velocità costanti di 100 e 130 orari i pick-up provati si rivelano competitivi con le migliori berline e suv. Specialmente nella prova sui lastroni, grazie alle solide sospensioni e a organi dello sterzo ben assemblati.