NO AI TUTOR - L’utilizzo del SICVE, sistema informativo per il controllo della velocità, meglio conosciuto come Tutor, è stato da sempre seguito da accese discussioni tra favorevoli e contrari. L’ultimo caso riguarda la Svizzera dove è in discussione sui banchi del Parlamento la proposta di abolizione del locale sistema Tutor. Secondo Il Consiglio nazionale, che ha votato il primo “si” durante la sessione estiva, i controlli sulla velocità dei veicoli sarebbero giustificabili solo nei punti ad alto tasso d’incidentalità. Ora il provvedimento è all'esame del Consiglio degli Stati.
SI' AI TUTOR - Immediata la reazione dell’Upi, Ufficio prevenzione infortuni, secondo il quale l’efficacia preventiva dei Tutor è dimostrata da studi scientifici e la causa principale degli incidenti mortali è proprio la velocità eccessiva. Ribadendo dunque con forza l’utilità dei rilevatori di velocità, l’Upi sollecita anche l’adozione di opportune misure di sicurezza sulle strade extraurbane dove si svolge solo il 3% dei controlli.
IN ITALIA - Il sistema Tutor è utilizzato con successo anche in Italia (nella foto). Introdotto nel 2005, oggi è attivo su oltre 2500 Km di carreggiate. Secondo i dati diffusi dal gruppo Autostrade per l’Italia, il controllo della velocità media ha permesso di ridurre il tasso di mortalità del 51% e il tasso d’incidentalità con feriti del 27%.