25 MILIARDI L’ANNO - Dopo giorni di trattative la Lega e il Movimento 5 Stelle sono vicini a definire un contratto di governo, il documento che i due partiti si impegnano a rispettare in vista della formazione di un nuovo governo. Fra i punti più discussi c’è quello che riguarda il fisco. Nel capitolo 10 infatti sono contenute le novità per l’economia, a partire dall’abolizione delle accise sui carburanti, un tema molto sentito che torna ciclicamente a far discutere l’opinione pubblica nel nostro paese. Le accise sui carburanti sono tasse indispensabili per la nostra economia, visto che soltanto l’anno scorso hanno fruttato 25 miliardi di euro, introdotte come maggiorazione sul prezzo dei carburanti in genere dopo eventi tragici come guerre, terremoti o alluvioni. Le accise di conseguenza sono tasse straordinarie, che in Italia però sono diventate definitive.
E LE COPERTURE? - Matteo Salvini, il segretario della Lega, ha sempre considerato il taglio delle accise un “cavallo di battaglia” della sua politica e ora sembra passato all’azione, come riferisce il quotidiano La Repubblica, visto che la proposta è finita nel contratto di governo per iniziativa della Lega. Il tema centrale della questione resta però la quantità di accise da eliminare: alcune risalgono ai primi anni del ‘900 (furono introdotte per finanziare ad esempio la guerra in Abissinia) e perciò vengono considerate un fardello odioso, ma rimuoverle significa dover trovare altro denaro per compensare quello mancante. Rimuovere il 20% delle accise sui carburanti farebbe calare di 18 cent il prezzo della benzina e di 15 quello del gasolio, ma aprirebbe una voragine da 6 miliardi di euro l’anno. Salvini per ora non ha rivelato come intende “compensare” le entrate mancanti. Stando a La Repubblica, il carico fiscale sulla benzina è il quarto più alto in Europa.