UN SUPER CHIP - Al Tesla Autonomy Day la Tesla ha svelato tutti i dettagli tecnici sul suo nuovo sistema di guida semiautonoma Autopilot (guarda qui sotto il video di come funziona), che si basa su un inedito microprocessore ad altissima tecnologia denominato dalla casa Full Self-Driving chip (FSD). La Tesla ha impiegato tre anni per lo sviluppo e ha incaricato la Samsung della produzione di questo vero e proprio cervello del complesso sistema.
RETE NEURALE - Nel corso del Tesla Autonomy Day, Elon Musk e Pete Bannon, responsabile dell'hardware Autopilot di Tesla, hanno spiegato che la casa americana ha dovuto progettare e realizzare un processore in proprio perché sul mercato non ne esiste uno in grado di sfruttare al meglio la “rete neurale”: i circuiti neurali artificiali sono la base di forme di intelligenza artificiale, in grado di apprendere sfruttando meccanismi simili a quelli dell’intelligenza umana. Inoltre è stato necessario sviluppare un software in grado di lavorare al meglio con un hardware così avanzato.
STESSI SENSORI - La Tesla sostiene che, rispetto alla precedente generazione del sistema di guida semiautonoma Autopilot, che si basava su componenti della Nvidia, la nuova generazione è 21 volte più potente. Il nuovo processore farà affidamento sugli stessi sensori presenti nelle attuali Tesla: 8 telecamere, 12 sensori a ultrasuoni, un radar frontale. Il Full Self-Driving è installato su tutte le Model 3 in produzione, così come le Model S e Model X del mese di marzo 2019. Per avere accesso alle sue complete funzionalità basterà un semplice aggiornamento software, dal costo di 5000 dollari.
GIÀ SI LAVORA AL PROSSIMO - In occasione della presentazione, Elon Musk ha promesso che entro 3 anni si arriverà alla guida completamente autonoma (oggi è limitata ad alcuni contesti) e questo si potrà realizzare anche grazie alla prossima generazione del processore, al quale la Tesla sta già lavorando, che sarà 3 volte più veloce rispetto all'attuale appena entrato in produzione.