NON TUTTI - Il lockdown dovuto al Covid-19, che ha pesato molto sul mondo dell’auto, ha un po’ mischiato le carte in termini di priorità negli investimenti. Secondo il rapporto Global Automotive Outlook presentato dalla società di analisi Alix Partners le società automobilistiche non sarebbero infatti così convinte di confermare i loro investimenti sulla guida autonoma. Il perché è presto detto: si tratta di una tecnologia ancora immatura, che per affermarsi non solo ha bisogno di ingenti capitali, ma anche di un impalcatura normativa che ancora latita.
LA TESLA CI CREDE - La Tesla però non sembra pensarla così. Il suo ceo, Elon Musk, in un video messaggio diffuso in concomitanza con l'apertura dell'annuale World Artificial Intelligence Conference (WAIC) di Shanghai, ha affermato che la Tesla sarebbe “molto vicina” alla tecnologia di guida autonoma conforme al livello 5, che a differenza dei livelli 3 e 4, non prevede alcuna assistenza da parte del pilota, l’auto infatti assume tutte le funzioni di guida in piena autonomia senza nemmeno bisogno del volante e della presenza umana a bordo. Basti pensare che le auto attuali sono ferme al livello 2+, con il livello 3 pronto in attesa di normative che lo permettano.
OGGI C’È L’AUTO PILOT - Secondo Musk i tempi per raggiungere la completa autonomazione sono maturi e già da quest’anno la Tesla potrebbe introdurre alcune funzioni di base conformi al livello 5 di automazione. Attualmente la Tesla dispone dell’Autopilot che è un sistema avanzato di guida autonoma che viene regolarmente aggiornato e migliorato attraverso il rilascio degli aggiornamenti via etere. È composto da otto videocamere, che forniscono una visibilità a 360 gradi attorno all'auto in un raggio di 250 metri, dodici sensori a ultrasuoni e un radar. Tutti questi dati vengono elaborati da un computer di bordo dove gira un software sviluppato dalla Tesla basato su reti neurali (in grado di apprendere sfruttando meccanismi simili a quelli dell’intelligenza umana).
ANCHE ALTRI CI LAVORANO - Come sappiamo ad oggi esistono società della Silicon Valley, come Uber e Waymo (Google), che stanno investendo molto nella guida autonoma. Quest’ultima, che recentemente ha raccolto un investimento esterno di 2,25 miliardi di dollari, è una delle società più avanti nella corsa verso le “driverless car” e lo scorso marzo ha annunciato il nuovo hardware che verrà installato entro la fine dell’anno e che consente all’auto di “vedere” un segnale di stop fino a 500 metri di distanza e con maggiore precisione. Il sistema di guida autonoma della Waymo è basato su 29 telecamere (collocate attorno alla carrozzeria), un radar e un Lidar ad emissione laser.