UN CONFRONTO A TRE - Trasferire a terra diverse centinaia di cavalli non è uno scherzo. Lo sanno bene i costruttori di pneumatici che lavorano a stretto contatto con le case automobilistiche per mettere a punto i loro prodotti. Infatti, parallelamente alla progettazione della vettura c’è quella delle gomme, che rappresentano l’unico punto di contatto al suolo per garantire sicurezza e dinamismo. È fondamentale per tutte le auto, e a maggior ragione nel caso di una sportiva, come la BMW M5 del nostro test (che di cavalli ne ha addirittura seicento). Per questo modello la casa tedesca ha omologato gomme di 19 o di 20 pollici, con misure differenziate per l’asse anteriore (275/40 R 19 o, in alternativa, 275/35 R 20) e per quello posteriore (285/40 R 19 o 285/35 R 20). Fra i prodotti sviluppati ad hoc e montati in fabbrica ci sono i Pirelli P Zero, noti per le loro doti sportive. Ma il costruttore italiano ha messo a punto un altro prodotto, ancora più prestazionale, il P Zero Corsa, nella taglia di 20 pollici. Quale la spunterà sull’asciutto? E sul bagnato? La risposta non può che darla la pista…
SULL’ASCIUTTO NON C’È STORIA - Sul circuito Tazio Nuvolari di Cervesina, nel Pavese, abbiamo potuto sfruttare a fondo sull’asciutto i tre pneumatici protagonisti del nostro test. I Pirelli P Zero Corsa con il loro disegno più pieno e le speciali mescole erano chiamati a dimostrare la loro superiorità rispetto ai pur validi Pirelli P Zero (equipaggiano le sportive più blasonate). A parità di prodotto è interessante vedere la differenza fra le soluzioni di 19 pollici e di 20”, con un disegno e una larghezza del battistrada identici, ma con un’altezza del fianco differente. Proprio quest’ultima, oltre alla diversa pressione di gonfiaggio prescritta dalla casa bavarese (2,8 bar per le gomme di 20” e 2,6 per le altre), avvantaggia nelle curve e in particolare nelle chicane. Con pneumatici più ribassati la BMW M5 si è dimostrata ancora più reattiva, con inserimenti più pronti e una maggiore precisione nelle traiettorie. Lo confermano i tempi in pista che hanno visto un distacco di oltre un secondo e mezzo fra questi due prodotti, mentre il P Zero Corsa rifila poco più di un secondo ai P Zero di pari misura.
Tempo sul giro (2805 metri) |
|
P Zero 19” | 1’32”02 |
P Zero 20” | 1’30”51 |
P Zero Corsa 20” | 1’29”47 |
E IL COMFORT? - I Pirelli P Zero Corsa si sono dimostrati più efficaci anche nelle frenate. Ne abbiamo avuto la conferma con un test specifico, in cui inchiodando da 150 km/h, ovviamente sull’asciutto, la BMW M5 si è fermata in meno di 75 metri, ovvero quasi un metro e mezzo prima che con i Pirelli P Zero di 20 pollici. Il distacco sale a 3,3 metri nel caso di quelli di 19 pollici, che come accennato hanno un fianco più alto e più morbido. Quest’ultimo però li favorisce quando si parla di comfort nell’assorbimento delle asperità. Parlando invece della rumorosità, e in particolare di quella dovuta al disegno del battistrada, che emerge nel test su asfalto liscio abbiamo misurato le differenze più marcate nella prova a 60 km/h: 1,7 dB(A) fra i P Zero Corsa e i P Zero di 20”, e 1,5 dB(A) con quelli di 19”. Nei test a 40 e 80 km/h, invece, le differenze si sono assottigliate a meno di 0,8 dB(A).
Frenata su asciutto da 150 km/h metri |
|
P Zero 19” | 78,2 |
P Zero 20” | 76,3 |
P Zero Corsa 20” | 74,9 |
Rumore nell’abitacolo a 60 km/h decibel |
|
P Zero 19” | 58,6 |
P Zero 20” | 58,4 |
P Zero Corsa 20” | 60,1 |
IL BAGNATO RIMESCOLA LE CARTE - Gomme ad alte prestazioni rischiano di andare in crisi in caso di pioggia: il disegno “pieno” (ovvero con pochi intagli) del battistrada rende più difficile smaltire bene l’acqua ad alte velocità. In realtà nei pneumatici omologati per uso stradale i costruttori devono garantire comunque un’elevata sicurezza, ma al variare del disegno le differenze vengono fuori. Nel severo test di aquaplaning (che si svolge su un rettilineo di 150 metri irrigato con 7 mm d’acqua) i Pirelli P Zero Corsa hanno mantenuto il contatto col suolo fino a 88,6 km/h, mentre i Pirelli P Zero di pari misura hanno fatto meglio: 92,8 km/h. Nel mezzo (89,9 km/h) i P Zero di 19”, che per via della inferiore pressione di gonfiaggio hanno un profilo della superficie di contatto al suolo leggermente diverso: bastano pochi decimi di millimetro per variare la velocità di drenaggio dell’acqua.
Aquaplaning in accelerazione km/h |
|
P Zero 19” | 89,9 |
P Zero 20” | 92,8 |
P Zero Corsa 20” | 88,6 |
VELOCI, MA IMPEGNATIVI - Nella frenata sul bagnato, da 80 km/h, la classifica non cambia: a svettare sono i Pirelli P Zero di 20 pollici (27,9 metri per fermarsi) seguiti da quelli di 19” (29,1 metri) e, a breve distanza, dai Pirelli P Zero Corsa (29,6). Tuttavia, quando si tratta di affrontare il giro di pista, questi ultimi pneumatici tirano ancora fuori le loro armi: riescono a far ottenere più motricità e più reattività in curva, e i tempi rilevati sul tracciato Pirelli di Vizzola Ticino, nel Varesotto, ne confermano l’efficacia. Ma i numeri non dicono tutto: infatti, per portare al limite questi prodotti serve più esperienza nel controllare le reazioni più brusche dell’auto, che impegna parecchio di più il guidatore.
Frenata sul bagnato da 80 km/h metri |
|
P Zero 19” | 29,1 |
P Zero 20” | 27,9 |
P Zero Corsa 20” | 29,6 |
Tempo sul giro bagnato (2460 metri) |
|
P Zero 19” | 2’10”03 |
P Zero 20” | 2’09”00 |
P Zero Corsa 20” | 2’07”08 |
QUALE SCORRE MEGLIO? - Per un’auto i consumi di carburante sono influenzati anche dalla scorrevolezza dei pneumatici: più è alta la resistenza di rotolamento, più occorre sprecare energia. E, infatti, tra le specifiche che le case automobilistiche chiedono ai produttori di gomme c’è anche quella di ridurre i consumi. Anche per le vetture sportive, che restano comunque penalizzate dal battistrada più largo. Abbiamo messo a confronto i tre pneumatici, sottoponendoli allo stessa prova che viene utilizzato per omologare i prodotti e attribuire l’etichetta europea obbligatoria dal 2012 (leggi qui per saperne di più). Il test si realizza in laboratorio in condizioni definite dalle norme, facendo rotolare a 80 km/h un pneumatico a contatto con una ruota d’acciaio di due metri di diametro. Speciali sensori misurano l’energia persa nel rotolamento. La tabella qui sotto esprime i risultati in termini percentuali, suddividendo fra ruote anteriori e posteriori (visto che hanno misure diverse). I valori sono espressi in percentuale rispetto al dato più alto rilevato, per consentire un confronto più immediato: a valori più elevati corrisponde una minore scorrevolezza. Come si può vedere non è affatto detto che gomme più prestazionali penalizzino i consumi.
Resistenza al rotolamento | Gomme anteriori | Gomme posteriori |
P Zero 19” | 97,1% | 97% |
P Zero 20” | 97,1% | 100% |
P Zero Corsa 20” | 100% | 94% |