DETTAGLI FUORI - Forse ai più distratti quella nella foto (sopra) sembrerà una normale Serie 7. Ma, se si osserva con maggiore attenzione, si notano alcuni particolari: i grossi cerchi hanno uno stemma che non è quello della BMW e, sullo spoiler anteriore, campeggia la scritta Alpina. Le sue “creazioni” si rivolgono a chi cerca auto un po' più sportive delle BMW di serie, ma non “estreme” come i modelli M.
TECNICA DENTRO - La base della B7 a passo lungo è quella della 750Li, versione allungata della 750i (l'auto misura ben 523 cm), dove l'Alpina ha rivisto, tra l'altro, il motore e la taratura delle sospensioni.
Grazie all'adozione di due turbo, sulla Alpina B7 la potenza del V8 da 4,4 litri passa da 408 a 507 CV e la coppia raggiunge un valore di ben 700 Nm. Così la grossa berlina tedesca raggiunge i 280 km/h e scatta da 0 a 100 km/h in soli 4,8 secondi.
Le Alpina si distinguono esteticamente dalle BMW solo per piccoli dettagli.
Secondo l'Alpina, rispetto alla BMW 750Li, la B7 avrebbe anche una migliore tenuta di strada. Il merito sarebbe delle sospensioni adattive rese più rigide (l'assetto è ribassato di 10 mm) e delle immense ruote da 21” con pneumatici da 245/35 davanti e 285/30 dietro.
UN PO' DI STORIA - La Alpina nasce come preparatore di motori negli Anni 60. Nel 1965 il marchio viene registrato, ma è negli Anni 70 che la Alpina si mette in luce, sia per le elaborazioni delle BMW stradali, sia nel mondo delle corse. Al volante delle sue vetture salgono campioni del calibro di James Hunt, Jacky Ickx, Niki Lauda.
Dal 1983 acquisisce lo status di costruttore di auto e continua a mantenere una stretta collaborazione con la BMW presentando modelli dalle elevate prestazioni che vanno ad inserirsi in “spazi vuoti” della gamma della Casa bavarese.