AMATISSIMA IN ITALIA - Compatta ma non troppo, alta quel tanto che basta per non sentirsi schiacciati dal traffico, ibrida e con un look futuristico che è diventato subito di moda, oltre a renderla molto ben riconoscibile nell’affollato e non proprio originalissimo comparto delle suv e delle crossover di medie dimensioni. Con la Toyota C-HR, la casa giapponese ha fatto centro, raccogliendo, sin dal lancio nel 2016, un grande successo anche in Italia, dove a distanza di sette anni continua a essere il modello elettrificato a ruote alte più venduto.
MOLTO SIMILE AL PROTOTIPO - “Rinfrescata” nella linea e aggiornata in alcuni dettagli nel 2019, la best-seller di casa Toyota è ora pronta a cedere il testimone a un modello completamente nuovo, di cui la casa giapponese alla fine dello scorso anno ha fornito un assaggio con il prototipo C-HR Prologue. Prototipo che ieri, a margine della convention “Let’s go beyond” con cui il colosso nipponico ha raccontato alla stampa la propria visione sulla mobilità di domani (qui per saperne di più), abbiamo avuto modo di osservare da vicino. Ma quanto assomiglierà alla concept car che ne anticipa le forme, la Toyota C-HR di prossima generazione? La risposta è moltissimo, come confermato dai disegni dei brevetti sfuggiti alcuni mesi fa (qui la news). Ma, per esserne certi, bisognerà aspettare ancora qualche mese quando la nuova Toyota C-HR verrà sveltata, prima dell'arrivo nelle concessionarie previsto entro la fine del 2023. Tuttavia, osservando da vicino il prototipo, nato sui tavoli da disegno del Toyota European Design Development, il centro stile del Sud della Francia che aveva firmato la prima generazione della crossover elettrificata, è evidente come i designer abbiano scelto di rimanere molto fedeli alle forme del modello originale. Un’auto che, come detto sopra, in virtù del suo stile grintoso e fuori dagli schemi continua a raccogliere ampi consensi nel nostro paese (e non solo) anche a sette anni dal lancio.
PIÙ “AFFILATA” E CON MENO FRONZOLI - Se, come tutto lascia pensare, ricalcherà l’impostazione e l’aspetto della C-HR Prologue, la nuova Toyota C-HR sarà ancora contraddistinta da un continuo alternarsi di forme spigolose, che potrebbero però essere leggermente semplificate rispetto al modello oggi in commercio. Restano molto ridotti anche gli sbalzi anteriore e posteriore, il che, complici le ruote, di dimensioni molto grandi sul prototipo, aumenta ulteriormente lo “stacco da terra”, regalando alla vettura una presenza su strada più importante. Più aggressiva, più “affilata”, ma anche - promette la casa - più pratica e comoda: una buona notizia, per chi finora proprio nello sfruttamento dello spazio a bordo aveva individuato il neo principale della crossover giapponese, un po’ stretta, dietro, per i passeggeri più alti.
TRICOLORE - Traendo spunto dal frontale a forma di muso di squalo della C-HR Prologue, è lecito attendersi che la nuova Toyota C-HR avrà uno sguardo ancora più incisivo, con una griglia un po’ più piccola e fari più sottili. A dare ulteriore sprint a un look di per sé fuori dal coro contribuisce, infine, la verniciatura tricolore della carrozzeria, con tinte più scure per la zona del parafango posteriore e il tetto. Una configurazione grafica che potrebbe essere confermata anche per il modello di serie.
SEMPRE IBRIDA, FORSE ANCHE ALLA SPINA - Sul fronte della meccanica, non ci sono novità rispetto a quanto anticipato da alVolante qualche mese fa. Le informazioni per ora disponibili lasciano intuire che la gamma motori sarà interamente ibrida: quasi certamente vedremo il sistema ibrido Toyota di quinta generazione con motore 1.8 per complessivi 140 CV o 2.0 per complessivi 196 CV, con il probabile ingresso di una versione ricaricabile con 223 CV in grado di muoversi in elettrico per alcune decine di chilometri grazie alla meccanica ripresa dalla recente Prius (qui per saperne di più).