Toyota Celica (1994-99): la guida all’acquisto

• OGGI VALE: da 6.000 a 35.000 euro

MITO DEY RALLY - Negli anni 90 questa grintosa coupé a due porte, la cui prima antenata risale al 1970 e il cui fascino continua a fare presa sugli appassionati, ha contribuito al secondo Mondiale rally per la casa giapponese. Le versioni stradali della Toyota Celica, inclusa la potente 2.0 turbo 4x4, sono meno “selvagge” delle eterne rivali Lancia Delta Integrale e Ford Escort RS Cosworth, ma il profumo delle corse ha spinto comunque molti a elaborarle a fondo, trasformandole in velocissimi “giocattoli” da strapazzare in pista o tra le curve di un passo di montagna.

LA SCELTA? DIPENDE - Oggi, invece, con il boom della moda del vintage, c’è chi le preferisce come appena uscite di fabbrica. Se tutte originali, le più ambite Toyota Celica GT-Four possono valere una piccola fortuna, ma la “tranquilla” 1.8 da 116 CV e la briosa 2.0, entrambe a trazione anteriore e senza turbo, sanno comunque divertire. L’affidabilità, poi, è a tutta prova (con la giusta manutenzione si superano senza noie i 300.000 km) e i ricambi, pur se non a prezzi stracciati, si trovano tutti.

CON IL TURBO è UN’ALTRA MUSICA - Identificata dal codice T20, la coupé giapponese Toyota Celic da noi arrivava con dei quattro cilindri a benzina, tutti a 16 valvole. Due sono aspirati: un pimpante 2.0 con 175 CV e un 1.8 che, con 59 CV in meno, non ha la grinta che ci si attenderebbe da una sportiva. Discorso a parte merita il motore 3SGTE delle GT-Four. La base è la stessa, ma l’aggiunta del turbo e accorgimenti come le valvole di diverso diametro e gli iniettori più grandi portano il “duemila” a quota 242 CV: ne derivano uno scatto più deciso e un allungo vigoroso, mentre la trazione 4x4 e le sospensioni più raffinate (le anteriori chiamate Super Strut) e rigide si traducono in una guida appagante e sicura anche sui fondi viscidi.

LE VERIFICHE DA FARE

• Attenzione se, col motore ben caldo e al minimo, l’ago del termometro dell’acqua non è stabile ma oscilla sui 90 °C. Potrebbe esserci un danno al basamento: è un problema poco diffuso (e davvero raro nelle versioni aspirate), ma rimediare costa caro.
   
• Il rapporto di compressione di 8,5:1, piuttosto alto, fa sì che il 2.0 delle GT-Four mal tolleri le elaborazioni che portano la pressione del turbo ben oltre i valori originari. A rischio innanzitutto i pistoni: quattro costano almeno € 800. 
   
• Il motore gira “a tre”? Accelerando a fondo la potenza cala di colpo? L’età potrebbe aver giocato un brutto scherzo ai condensatori della centralina. Per revisionarla, mettete in conto € 3-400.
   
• Dopo decenni di sollecitazioni, il supporto in gomma del differenziale posteriore autobloccante delle turbo può danneggiarsi, causando vibrazioni che si trasmettono alla scocca. Rigenerato o non originale (la casa non lo fornisce più), viene sui € 600.
   
• Non sono auto leggere e la maggior parte del peso grava sull’avantreno: un rumore che cresce con la velocità proveniente dalle ruote anteriori indica che i cuscinetti dei mozzi sono alla frutta. Per entrambi la spesa è di circa € 150, manodopera esclusa.

LA SCHEDA TECNICA (GT-FOUR)

• Affidabilità
  Basta trattarle come si deve: dalla meccanica agli interni, sono auto fatte per durare a lungo.
• Facilità di guida
  Per i più “scatenati” è un difetto; per gli altri, la risposta prevedibile e non brutale significa divertirsi in sicurezza.
• Fascino
  I trascorsi vittoriosi nel campionato mondiale rally nobilitano le auto stradali.

• Impianto frenante
  I freni delle aspirate sono sottodimensionati, e chiedendogli il massimo si nota.
• Ricambi
  In generale la reperibilità dei componenti non è un problema, ma negli ultimi anni i prezzi sono aumentati parecchio.
• Spazio
  Dietro c’è agio solo per due bambini, e il baule, per il tipo di auto, è proprio piccino.

GLI ANNUNCI DELLE TOYOTA CELICA 1994-99