PUBBLICO GIOVANE - La
Toyota ha annunciato l’imminente chiusura della Scion ed il passaggio di tutte le sue attività sotto l’egida della casa madre, che si farà carico dei programmi di servizio e manutenzione per tutte le
Scion oggi sul mercato. La notizia giunge un po’ a sorpresa e testimonia il fallimento del marchio satellite, fondato nel 2003, che l’azienda giapponese creò per accattivarsi un pubblico composto essenzialmente da giovani. Il marchio Scion è presente solo negli Stati Uniti. Il processo di chiusura inizierà nell’agosto 2016 e terminerà quando le vetture in commercio riceveranno i loghi e la manualistica della Toyota, marchio destinato anche alle automobili di prossima introduzione: il crossover C-HR, per esempio, ha esordito come prototipo della Scion ma arriverà a listino come Toyota.
ESPERIMENTO FALLITO - La Toyota non prevede tagli all’organico e non intende disfare le 22 squadre di lavoro formate dalla Scion, i cui punti vendita riceveranno anch’essi le insegne della Toyota. Il marchio Scion è nato come una sorta di laboratorio, dove mettere a punto le soluzioni ed i prodotti in grado di attrarre giovani automobilisti e in 12 anni ha venduto poco più di 1 milione di auto negli Usa e può contare su circa 1000 concessionari. Nel listino della Scion sono presenti modelli realizzati ad hoc e vetture derivate: le Scion iM ed FR-S (nella foto in alto) non sono altro che le Toyota Auris e GT86, mentre della coupé tC non c’è traccia nel listino della casa madre ma, ad ogni modo, uscirà di produzione nell’agosto 2016. La Toyota non rivela il motivo ufficiale della chiusura, ma è possibile che gli investimenti sostenuti non fossero ripagati in termini di vendite.