UN POSTO IN PIÙ - Di Toyota Prius ce ne sono due, la Hybrid, con batterie non ricaricabili dalla presa di corrente, e la Plug-In Hybrid che si può ricaricare a casa o tramite le colonnine su strada. Oltre che per questo particolare, differiscono anche stilisticamente nella parte frontale e nella coda. Dopo aver ristilizzato la Prius Hybrid (qui per saperne di più), la casa giapponese introduce alcune migliorie anche per la Toyota Prius Plug-In Hybrid, senza però intervenire né sullo stile e né sulla parte meccanica. La novità principale per l’edizione 2019 della Prius Plug-In è l’aggiunta del terzo posto sul divano, perché il modello oggi in vendita è omologato per quattro passeggeri. Le novità per lo stile sono ancora più contenute, perché riceve la nuova vernice metalizzata nero Galaxy e a richiesta si può avere con cerchi di 17”.
ELETTRICA PER 45 KM - Nessuna novità per il sistema ibrido della Toyota Prius Plug-In Hybrid, che eroga complessivamente 122 CV, formato da batterie con accumulatori di 8,8 kWh di capacità e dal motore a benzina 1.8, che funziona secondo il ciclo Atkinson per essere più efficiente: a differenza di quelli a ciclo Otto, più diffusi, nei motori a ciclo Atkinson la fase di espansione del pistone è maggiore di quella di compressione. Ciò penalizza il brio, ma aiuta a migliorare l'efficienza ed i consumi. La Toyota Prius Plug-In Hybrid può viaggiare in modalità elettrica per un massimo di 45 km e fino alla velocità massima di 135 km/h; partendo da casa con le batterie cariche, e viaggiando su percorsi scorrevoli, la berlina giapponese può arrivare a percorrere fino a 76,9 km/l con un litro di benzina. Una volta esaurita l’energia degli accumulatori, l’auto funziona come una ibrida tradizionale con il motore termico aiutato da quello elettrico in alcuni frangenti.