11 MILIONI - Il sistema a quattro ruote motrici, che ha contribuito a rendere famosa l’Audi, compie 40 anni. Il debutto è avvenuto nel 1980, quando al Salone dell’auto di Ginevra è stata presentata l’Audi Quattro. In questo lasso di tempo, dove la casa di Ingolstadt ha prodotto quasi 11 milioni di vetture a trazione integrale (499.379 nel 2020), la tecnologia si è evoluta in modo costante ed è ora disponibile per ogni modello a listino (tranne la A1), comprese le prestazionali serie S ed RS.
CINQUE CONFIGURAZIONI - Attualmente la trazione integrale Quattro viene proposta in cinque configurazioni: Standard, Ultra (entrambe specifiche per motori longitudinali anteriori), con frizione a lamelle (dedicata alle vetture con motore anteriore trasversale). C’è poi l’applicazione sulle auto elettriche, in versione normale o con Torque Vectoring. In occasione del quarantesimo anniversario ripercorriamo i momenti più significativi del sistema di trazione Quattro dell’Audi.
UN’IDEA GENIALE - L’Audi Quattro del 1980 è stata “l’auto manifesto” della casa tedesca che ebbe la brillante idea di puntare molto sulla trazione integrale come elemento distintivo dalle concorrenti. Una dotazione tecnica che fino ad allora era appannaggio delle sole fuoristrada fu evoluta e resa adatta alla guida di tutti i giorni su strada dall’Audi. La Quattro aveva un sistema con tre differenziali, dove il centrale, l'anteriore e il cambio erano racchiusi in un unico blocco compatto. Grazie al nuovo regolamento FIA, che dal ’79 ammise al Mondiale Rally anche le auto con la trazione integrale, la casa tedesca sfruttò questa competizione motoristica, debuttando nel 1981 nello Jänner Rallye in Austria, per farsi conoscere dal pubblico, ottenendo subito delle vittorie (23 in quattro anni) che l’hanno portata nel 1982 a ottenere il titolo costruttori e nell’83 quello piloti con il finlandese Hannu Mikkola.
L’Audi Quattro originale negli anni è stata costantemente aggiornata e nell’86 il differenziale bloccabile manualmente fu sostituito da uno centrale Torsen, in grado di ripartire in modo variabile (fino al 75%) la coppia tra i due assi e garantendo così maggiore controllo in curva. Negli anni il suo funzionamento è stato migliorato arrivando a una ripartizione della coppia 40/60 e 35/65 (più carica al posteriore).
LA QUATTRO ARRIVA SULLA GRANDE SERIE - Abbandonati i Rally, si è dedicata alle categorie Turismo. Nel 1988 ha conquistato il titolo costruttori e piloti con l’Audi 200 nella serie americana Trans Am, nel 1989 ha partecipato con successo alla serie IMSA GTO. Successi che continuano fino al 1996 quando la A4 quattro Super Touring ha partecipato e vinto sette campionati nazionali. Nel corso degli Anni 80 la casa dei quattro anelli ha introdotto la trazione integrale sulle berline Audi 80 e 100, e sui modelli più sportivi come la S2, datata 1991, e la RS2 Avant del 1994, equipaggiata con un motore da 2.2 litri 5 cilindri turbo da 315 CV e capostipite delle station wagon performanti.
CAMBIA PER LE PICCOLE - Gli Anni 90 sono molto importanti per la casa tedesca perché nel 1996 debutta l’Audi A3, la prima compatta “gemella” della Golf equipaggiata con la trazione integrale con frizione Haldex a controllo elettronico, che collega il differenziale dell'anteriore con quello posteriore consentendo di distribuire in maniera variabile e continua la forza motrice tra le ruote anteriori e quelle posteriori (è specifica per i modelli a motore trasversale).
LA NUOVA GENERAZIONE - Nel 2015, con lo scopo di migliorare l’efficienza energetica, viene lanciato il sistema di trazione Quattro con tecnologia Ultra, specifico per i motori anteriori longitudinali. Questa sostituisce la trazione integrale permanente, attivando, grazie a un giunto a controllo elettronico, la ripartizione della coppia al posteriore solo quando effettivamente necessario. Attualmente viene utilizzata, in abbinamento alla trasmissione a doppia frizione S tronic.
PER I MOTORI LONGITUDINALI - Per le Audi con motore longitudinale (A3 e Q3), c’è la trazione integrale con frizione elettroidraulica a lamelle posizionata in corrispondenza della parte terminale dell’albero di trasmissione delle ruote posteriori. In questo sistema, quando serve la trazione integrale, i dischi vengono sottoposti a una pressione che mette in comunicazione l’albero di trasmissione principale con l’albero secondario collegato al differenziale posteriore. Questo sistema è in grado di rilevare lo stile di guida adeguando la distribuzione della coppia tra i due assi.
PER LE ELETTRICHE E-TRON - Le ultime evoluzioni della trazione Quattro le troviamo nelle suv elettriche Audi e-tron. La trazione elettrica ha portato un’ulteriore semplificazione, abbandonando definitivamente lo schema con differenziali e alberi di trasmissione. I due motori elettrici sono infatti collocati direttamente sugli assali e consentendo una rapida ripartizione di coppia tra anteriore e posteriore. Sulla e-tron S, dotata di tre motori elettrici (due al posteriore e uno all’anteriore), il sistema è ancora più sofisticato poiché i motori elettrici posteriori, oltre a conferire trazione alle ruote, “comunicando” con le centraline di controllo di stabilità, di trazione e dell’assetto, riescono a distribuire la potenza in maniera ancor più ottimale. Questo sistema prende il nome di torque vectoring.