TRUMP È CONTRO - La mobilità, in particolare quella elettrica, è uno degli argomenti su cui si gioca la campagna elettorale americana, al termine della quale gli statunitensi saranno chiamati a scegliere il loro quarantasettesimo presidente. Il candidato repubblicano, l’ex presidente Donald Trump, è sempre stato molto critico sulle auto elettriche, nono stante a suo favore si sia schierato Elon Musk, che con la sua Tesla è uno dei principali fautori della mobilità a batteria nel mondo. “Mi ha appoggiato ed è un amico, ma sono contrario alle auto elettriche per tutti”, è la posizione di Trump. Non una chiusura totale, ma il candidato auspica che resti la libertà di scegliere tra ogni tipo di alimentazione, quindi oltre all’elettrico anche i motori a combustione e l’ibrido.
HARRIS È FAVOREVOLE - L’attuale vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, diventata la principale avversaria di Trump dopo l’abbandono dell’attuale presidente Joe Biden, ha invece posizioni più favorevoli all’adozione di massa dei veicoli elettrici. In passato la candidata democratica ha preso posizione contro i combustibili fossili e altri fattori che causano il cambiamento climatico. Inoltre durante la sua vicepresidenza ha creato spinto per un piano di investimento da un trilione di dollari per “raggiungere un’economia pulita entro il 2045” che mira ad accelerare “la diffusione di veicoli elettrici, pannelli solari e turbine eoliche”. Se Musk sta con Trump, a supporto della vicepresidente c’è invece il sindacato dei lavoratori United Auto Workers, grazie al supporto durante gli scioperi del 2019 e per “aver riportato posti di lavoro” in alcune località di Ohio e Illinois.