Più leggera dell’alluminio e più resistente dell’acciaio, la fibra di carbonio è stata adottata come materiale migliore nella costruzione di vetture ad alte prestazioni: viene utilizzata in molti elementi delle auto, dai telai alla carrozzerie fino ad alcune finiture. Più recentemente, con la volontà di rendere le automobili più leggere possibile l’utilizzo della fibra di carbonio si è diffuso anche su vetture più “popolari”, diventando quindi ancora più comune a bordo delle auto. Tuttavia la fibra di carbonio potrebbe essere presto messa al bando, per lo meno in Europa. Il Parlamento Europeo starebbe infatti valutando la possibilità di vietare l’utilizzo della fibra di carbonio, in quanto considerata un materiale dannoso. I piccoli fili di cui è composta la fibra di carbonio potrebbero infatti spezzarsi quando vengono riciclati - per esempio quando l’auto viene demolita - diventando pericolosi per le persone e l’ambiente.
Secondo le stime, il mercato mondiale della fibra di carbonio nel 2024 valeva 5,48 miliardi di dollari ma con un tasso medio di aumento dell’11% all’anno dovrebbe arrivare a pesare per 17,08 miliardi di dollari entro il 2035. Le applicazioni nell’industria automobilistica, stando a quanto riportato da Nikkei Asia, rappresentano dal 10 al 20%, con un trend in crescita esponenziale per la volontà delle case di ridurre il peso delle loro auto elettriche: l’automotive è il terzo settore di utilizzo (receduto dall’aeronautica e dalla generazione di energia eolica). La maggior parte della produzione è riconducibile a tre aziende giapponesi - Toray Industries, Teijin e Mitsubishi Chemical - che da sole forniscono il 54% della fibra di carbonio a livello mondiale.
Se la proposta dovesse venire approvata, il divieto non entrerà comunque in vigore prima del 2029 e si applicherebbe solamente alle auto. Tuttavia, il se è molto grande. Infatti, si prevede una forte opposizione da parte delle aziende che producono la fibra di carbonio e dei marchi che la utilizzano. Inoltre per l’Unione Europea ci sono anche altri materiali considerati pericolosi, ma la cui applicazione è comunque consentita in quanto “non ci sono alternative adeguate”. Parliamo per esempio di piombo, mercurio, cadmio e cromo esavalente: tutti materiali classificati come pericolosi che però sono consentiti in ambito automobilistico in quanto non ci sono al momento alternative più sicure. La stessa cosa potrebbe avvenire anche per la fibra di carbonio.