STRADA CONTRO LABORATORIO - L'Unione Europea sta preparando una bozza di legge per richiedere ai costruttori di auto di verificare i consumi su strada anziché in laboratorio: la questione è annosa, e fa sì che quanto dichiarato in sede di omologazione sia, all'atto pratico, irraggiungibile nell'uso quotidiano dell'auto. Questione di carburante, certo, ma anche di emissioni inquinante che, in tale modo, risultano sottostimate.
SOTTOSTIMATO IL NOX - Le condizioni di omologazione sono ben più favorevoli della realtà, dato che avvengono con una procedura standard su un banco a rulli che simula le condizioni della strada. Secondo i bene informati, la proposta per un metodo di test “a prova di mondo reale” è attesa per fine anno. Sotto la lente d'ingrandimento le emissioni di ossido di azoto (NOx) ancor più dell'anidride carbonica (CO2), direttamente collegabili a patologie polmonari e fino a oggi erroneamente sottovalutate.
I PRODUTTORI CHE DICONO? - In questo senso, a partire dal 1° settembre 2014, la legge impone che le auto diesel non emettano più di 80 milligrammi di NOx per chilometro, contro i 180 attualmente previsti da test che risultano in sé obsoleti. Va anche detto che valori di 500 mg non erano infrequenti fino a 15 soli anni fa. Bisognerà ovviamente vedere quale sarà la reazione dei produttori di auto che di norma, almeno all'inizio, osteggiano questo genere di norme più severe. Finora, l'asse portante delle varie omologazioni antinquinamento (dall'Euro 0 al 6, per intenderci) sono state le emissioni di CO2. Da oggi pare che ci sia un aspetto in più di cui tenere conto.