È UFFICIALE - È stata avviata ufficialmente dal governo americano la revisione delle politiche di riduzione delle emissioni inquinanti, voluta dall’amministrazione Obama, che intendeva raggiungere l'obiettivo attraverso un abbassamento dei consumi delle auto e dei veicoli commerciali leggeri. Il segretario dell’Agenzia per la protezione ambientale (EPA) Scott Pruitt ne ha dato l’annuncio oggi, cominciando così l’iter ufficiale per il cambiamento dei parametri, affermando che il pacchetto di politiche ambientali dell’era Obama era troppo aggressivo ed era stato implementato solo come espediente politico.La decisione ufficiale, anticipata nei mesi passati, non coglie nessuno di sorpresa considerando l’avversità dell’amministrazione Trump nei confronti delle politiche a sostegno dell’ambiente (da menzionare il passo indietro sull’accordo di Parigi e l’abrogazione delle direttive che avrebbero imposto la riduzione delle emissioni di CO2 nelle grandi industrie). I target previsti dal precedente governo avrebbero portato tutte le vetture a percorrere in media 36 miglia per gallone sulle strade americane (15 km/l) entro il 2025, promuovendo di fatto le auto ibride e sottolineando il risparmio di carburante a favore dei consumatori e la conseguente minore emissione di inquinanti nell’atmosfera.
L’OPPOSIZIONE - Le critiche a tale provvedimento non si sono fatte attendere. Diverse associazioni ambientaliste e a difesa dei consumatori hanno evidenziato come il risparmio per le famiglie, insieme alla riduzione dell’inquinamento, siano obbiettivi appoggiati dalla stragrande maggioranza dei cittadini americani. La decisione del governo Trump mette anche in difficoltà i rapporti tra il governo di Washington e lo stato della California, che continua ad avvalersi del diritto (risalente al 1970) di mettere in atto le proprie politiche ambientali a prescindere dalle decisioni del governo federale. L’EPA ha fatto sapere che la revoca di questo privilegio è sul tavolo, preannunciando una battaglia legale con lo stato più popoloso negli Stati Uniti. Non si sanno ancora con precisione quali saranno i nuovi parametri, ma per le case automobilistiche la decisione rappresenta una vittoria dopo mesi di sforzi da parte dei propri lobbisti a Washington. General Motors, Ford, FCA e Volkswagen hanno fatto sapere, tramite una portavoce, di aver accolto positivamente la notizia.







