CAMBIAMENTO DI ORIENTAMENTO - Nel primo semestre di quest’anno, nei mercati dell’Europa dei 15 (il nucleo più corposo dell’Unione) sono state vendute più auto nuove a benzina che non diesel. Rispetto allo steso periodo del 2016, le auto a gasolio sono state 152.323 in meno rispetto all’anno scorso (3,491 milioni contro i 3,64 del 2016). Ciò mentre quelle a benzina sono cresciute di 328.615 unità (arrivando a sfiorare quota 3,4 milioni). Il risultato complessivo è che per la prima volta dal 2009, le auto diesel sono state il 46,3% del totale, mentre nel 2016 erano arrivate al 50,3%. A cogliere e comunicare questo cambiamento di preferenze è stata l’Acea, l’associazione che raggruppa i costruttori europei, che sul suo sito ha pubblicato una nota che commenta la novità completandola anche con i dati relativi alle vendite di auto elettriche (1,3% del totale), di quelle ibride (2,6%, pari a 73 mila unità) e quelle a gas (1,3%).
LE CAUSE - Sicuramente a pesare è stato l’incremento delle vendite di modelli di dimensioni e cilindrata contenuti, una categoria in cui le versioni a benzina sono senz’altro sfavorite. Ma non solo. È indubbio che un ruolo fondamentale nel modificare le propensioni del mercato, lo abbia avuto il Dieselgate Volkswagen, cioè lo scandalo delle auto con emissioni irregolari. La vicenda ha introdotto una sorta di virus (tuttora in azione, e sempre più aggressivo) che ha generato dubbi sui diesel. Questo perché è possibile che molti stati finiscano con mettere fuori legge le auto a gasolio, o che comunque introducano norme restrittive sempre più pesanti. Tra le conseguenze di tutto questo è che le auto diesel perderanno valore nel mercato dell’usato.
PERICOLO CO2 - C’è però un aspetto che finora non era stato sottolineato. Il segretario generale dell’Acea, Erik Jonnaert, fa notare che l’aumento delle vendite delle auto a benzina potrà creare ulteriori problemi al raggiungimento degli obiettivi prefissati in materia di emissioni di CO2. Notoriamente infatti i motori diesel emettono meno CO2. Jonnaert sottolinea il problema soprattutto per sollecitare un’azione di incentivazione ad acquistare auto con motori alternativi (ibride, a gas, elettriche), così da compensare le variazioni causate dalla accresciuta vendita di auto a benzina.
L’EUROPA DEI 15 - Con l’espressione Europa dei 15 si intende l’insieme comunitario al momento che i paesi aderenti erano 15. Si tratta degli stati fondatori, Germania, Francia, Italia, Olanda, Belgio e Lussemburgo, oltre a quelli che hanno aderito successivamente, Gran Bretagna, Spagna, Grecia, Portogallo, Svezia, Austria, Danimarca, Finlandia, Irlanda. Come si vede di un importante insieme di mercati, in cui si registrano quasi il 92% delle immatricolazioni di auto nuove dell’intera Unione Europea.