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Vent'anni fa le prime auto con l'Esp

04 maggio 2015

Mercedes e BMW per prime adottarono, nel 1995, il controllo elettronico della stabilità sulla S600 coupé e sulla Serie 7.

Vent'anni fa le prime auto con l'Esp
ORA È OBBLIGATORIO - Oggi il sistema Esp (Electronic Stability Program) è un dispositivo obbligatorio sulle auto nuove e per i più giovani può apparire uno scontato componente dell’automobile. In realtà sono solo vent’anni che l’Esp ha cominciato a essere installato sulle auto di serie. Cominciando dai modelli più importanti e costosi per poi “scendere” di categoria appunto sino all’obbligatorietà diffusa. L’Esp è un sistema elettronico che, agendo sui freni e sul motore (ed entro i limiti consentiti dall’aderenza delle ruote sul terreno)  riesce a correggere le sbandate, riportando la vettura nella traiettoria voluta dal guidatore.
 
UNA VICENDA PARTICOLARE - Nel 1995 una delle due prime auto di serie ad essere dotata dell’Esp fu la Mercedes S600 coupé, a cui poi seguirono nei mesi successivi la versione berlina e la SL. Nello stesso anno fu adottato anche dalla BMW sull'allora nuova Serie 7 (E38). Ma il boom dell’Esp si può far risalire al 1997, alla fase iniziale delle vendite della Mercedes Classe A (nella foto in alto), quando alcuni test di stampa misero in luce un comportamento stradale pericoloso della vettura. La Mercedes reagì rapidamente e senza mezze misure decise l’installazione di serie dell’Esp su tutta la gamma della A. Così le sorti commerciali del modello furono salve, ma non solo: iniziava in questa maniera la incontenibile diffusione del dispositivo che in poco tempo venne adottato da tutti i costruttori. 
 
VITE UMANE SALVATE - In questi due decenni di vita il sistema è stato un elemento importantissimo nella riduzione degli incidenti e nella limitazione dei loro effetti. Tanto che, appunto, le autorità dell’Unione europea hanno deciso che dal novembre del 2011 il dispositivo sia obbligatorio su tutte le auto di nuova immatricolazione. Assieme all’Abs, l'antibloccaggio dei freni, l’Esp va considerato uno dei dispositivi di maggior importanza per la sicurezza. E sotto il profilo tecnico c’è una certa “parentela” tra i due sistemi. Alla messa a punto dell’Esp i tecnici della Bosch arrivarono partendo dall’Abs, che cominciò a essere impiegato nel 1978.
 
In questa foto del 1995 due Mercedes S600 con e senza Esp affrontano la stessa curva alla stessa velocità, ma con risultati differenti.
 
SEMPRE PIÙ INFORMAZIONI - I tecnici ricercatori della Bosch, alla quale si deve lo sviluppo e la realizzazione dell'Esp in collaborazione con la stessa Mercedes, arricchirono quanto rilevato dall’Abs con tutta una serie di informazioni raccolte da accelerometri trasversali e longitudinali, oltre a quanto rilevato da sensori posti sullo sterzo e sull’acceleratore. Con questa messe di indicazioni i progettisti misero a punto il programma di gestione della centralina elettronica in maniera che in caso di situazione considerata a rischio, il sistema fosse capace di intervenire su freni e acceleratore in maniera di “riprendere” la vettura ed evitare la sbandata e l’uscita di strada.
 
AFFINAMENTO PROFONDO - Va anche detto che la pur breve esistenza dell’Esp ha registrato una marcata evoluzione del sistema. Se all’inizio il suo intervento poteva apparire un po’ brusco, con l’arrivo dell’Esp 2 ed Esp 3 la logica di funzionamento è diventata sempre più affinata dando luogo a una serie quasi continua di lievi interventi piuttosto che pochi e pesanti. Il risultato è che oggi nella percorrenza delle curve il conducente è superassistito dalla “intelligenza elettronica” che sulla base delle accelerazioni laterali interviene per far mantenere la corretta traiettoria. 
 
ALL’ORIGINE DI TANTE COSE - Altro aspetto importante dell’Esp è il suo ruolo fondamentale per la nascita di tutta una serie di sistemi di sicurezza che apparentemente sono indipendenti dall’Esp, ma che tecnicamente si basano sulle informazioni procurate del complesso dell’Esp. È il caso del dispositivo che aiuta nelle partenze in salita, così come quello per il mantenimento della corretta direzione di marcia con allerta se si esce dalla propria corsia. Lo stesso vale per il sistema che aiuta a controllare l’auto in caso di vento laterale, così come il regolatore di velocità in discesa, e così per altre funzioni. 
 
TESTIMONIANZA DIRETTA - In occasione del “compleanno” dell’Esp la Mercedes ha diffuso anche una testimonianza dell’ingegnere Frank-Werner Mohn che lavorò nell’equipe di tecnici che realizzò l’Esp. Anzi, forse in base ai suoi ricordi si potrebbe dire che fu lui ad avere l’idea iniziale
 
TUTTO NACQUE IN UN… FOSSO - Mohn ricorda infatti che nell’inverno del 1989 si trovava nel nord della Svezia per una serie di test con una Mercedes 300 E-24. Uscì di strada finendo in un fosso con tutte le difficoltà che ciò comportava per via della temperatura molto bassa. Poi, una volta tornato il giorno e il sole, le difficoltà principali divennero quelle relative all’auto. Il fondo stradale era molto scivoloso da rendere l’auto incontrollabile. E lì Mohn cominciò a pensare come si poteva ovviare al problema, come si poteva tenere sotto controllo la coppia motrice da inviare alle ruote… Era l’inizio del lungo lavoro di sviluppo dell’Electronic Stability Program.


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Ritratto di Flavio Pancione
5 maggio 2015 - 09:54
8
Molte auto hanno una una pessima tenuta di strada sapientemente tenuta a bada da Mohn
Ritratto di Andrea Ford
5 maggio 2015 - 10:23
L'allora appena presentata Audi a3 2.0 tdi seconda generazione fu messa a confronto, da una rivista italiana sempre molto generosa nei giudizi sulle tedesche (come tutte le riviste europee del resto) con l'Alfa 147 jtd: il giudizio sulla stabilità delle due auto fu lapidario: " mentre sulla 147 l'esp puo' apparire quasi superfluo, sull' a3 si rivela essere una medicina necessaria", anche se non erro, la Peugeot 206 aveva un retrotreno fin troppo vivace e,andando un po' più indietro negli anni, la Fiesta serie 88-95 (già la 95-2001 era tutt'altra storia).
Ritratto di luigi sanna
5 maggio 2015 - 11:51
5
Quante vittime.... Classe A per prima. Cmq. ESP grande dispositivo, indispensabile.....
Ritratto di cris25
5 maggio 2015 - 12:38
1
credo sia giusto che oggi questo dispositivo sia presente anche sulle cosiddette "piccole", perchè in alcuni casi si rivela davvero necessario il suo impiego!!
Ritratto di NURS
5 maggio 2015 - 13:17
Trovo questa scelta dell'obbligatorietà dell'ESP una cosa orribile, perché così si coglie la palla al balzo per produrre auto fecali, ovviamente nascondendo le lacune sotto il tappeto di questi controlli.
Ritratto di luigi sanna
5 maggio 2015 - 13:58
5
Che sia una Panda o una Quattroporte, poco cambia. Quali lacune, una macchina quando sbanda, sbanda.... E se il "Cristiano" sopra, non è pronto, ci pensa l'ESP (nei limiti), ma funziona. Io ho provato con la Polo di mio padre, notte, strada secondaria, curva stretta..... Mi sono trovato in 4' marcia sulla sabbietta, la macchina si è imbarcata, io ho leggermente controsterzato, ma ho sentito nettamente l'ESP in azione, si è messa dritta da sola. Senza.... probabilmente, vista l'ora, e la stanchezza, avrei fatto danno.....
Ritratto di NURS
5 maggio 2015 - 14:10
Ho voluto porre l'accento sul fatto che certe auto nascono male (Classe A, ecc...) e l'ESP in quei casi è indispensabile per i progettisti, perché anche guidandole normalmente avresti dei problemi. A me da fastidio che su certe auto l'ESP non serve per aiutare e correggere in situazioni difficili o pericolose (vedi la tua), ma serve costantemente perché la tenuta di strada è pessima. Il fatto che sia ora obbligatorio, secondo me, inviterà i progettisti a fare calcoli più approssimati, perché tanto c'è sto cosino...
Ritratto di Andrea Ford
5 maggio 2015 - 14:26
Non si possono fare auto telaisticamente poco curate perché tanto l'esp è la panacea di tutti i mali. E comunque, paradossalmente, troppi aiuti fanno sentire invincibili i guidatori irresponsabili tipo i ragazzini coi macchinoni costosi che non di rado, esp o no, si spiaccicano contro qualche albero perché convinti di poter sfidare le leggi della fisica, io ho avuto svariate bmw serie 3 E36 (trazione posteriore e ben altre potenze rispetto a un utilitaria) e mai mi sono trovato in situazioni di pericolo perché sapevo bene di non poter strafare sul bagnato, d'altro canto, la E36 pur senza disporre di esp, le mie perlomeno, a richiesta poteva montare l'ASC+T, poteva contare su doti dinamiche da far invidia ad auto di segmenti superiori e posso ben testimoniarlo avendo posseduto nell' ordine: 318i sedan, 318iS Coupé, 320i Touring, 328i berlina.
Ritratto di Andrea Ford
5 maggio 2015 - 14:29
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Ritratto di luigi sanna
5 maggio 2015 - 18:42
5
Sono d'accordo, l'ESP non risolve tutto. Poi se si paragona un BMW ad una Classe A, c'è un'abisso... Una è ben piantata a terra, con un bilanciamento ottimo, l'altra no.... E in più ci sarebbe il buon senso, cosa che in molti non sanno cosa sia. Viaggiano a velocità sostenute, che piova, che ci siano 50' gradi, o -5, sempre con le stesse gomme (ovviamente).... Viaggiano tranquilli.... Sono delle mine vaganti, io il mio GSX 750 lo venduto, ormai avevo il "terrore" degli altri, sembrava fossi trasparente....