CENTRO D’ECCELLENZA - Presentato in pompa magna solo 5 anni fa (qui la notizia), il Maserati Innovation Lab (nelle foto) sembra già destinato alla chiusura. Voluto dall’ex ad dell’allora gruppo FCA, Sergio Marchionne, è il centro di ricerca e sviluppo da 33.000 metri quadrati che ha fatto nascere la supercar MC20 e la linea dei motori elettrici Folgore, ma anche Alfa Romeo Giulia e Stelvio. Un centro d’eccellenza arrivato a contare oltre 1.300 dipendenti, principalmente ingegneri e tecnici, e che sembra destinato a rimanere un guscio vuoto: i sindacati hanno infatti annunciato che nei prossimi giorni 400 maestranze impiegate finora in Emilia Ovest saranno trasferite via via all’interno della torre che sovrasta lo stabilimento di via Ciro Menotti.
EFFICIENTAMENTO E RAZIONALIZZAZIONE - Stellantis ha motivato la scelta con la volontà di ridurre fortemente i costi degli spazi, oltre che i costi del personale, ridimensionando il numero dei lavoratori e concentrando la maggior parte delle attività della sede storica di via Ciro Menotti. “Li chiamano efficientamenti, razionalizzazione degli spazi, ma Stellantis persegue anche a Modena la politica di riduzione dei costi riconsegnando alla città uno spazio vuoto”, denuncia la Cgil di Modena in un comunicato. La sede di Modena perde così il simulatore statico dinamico (trasferito a Balocco), i banchi studio rifrazione solare sui cristalli (andati a Pomigliano) e alcuni banchi dedicati all’interfaccia uomo-macchina in cui si studiavano progetti di guida autonoma.
SEGNALI PREOCCUPANTI - Dopo l’uscita di scena della Levante e della Ghibli, che di fatto ha bloccato la produzione di Mirafiori, e la sospensione dello sviluppo della nuova Quattroporte (qui la notizia), arriva così un altro freno sulle attività della Maserati. “Se nemmeno su un prodotto di altissima gamma non si vedono investimenti adeguati e nuovi lanci di vetture (necessari per stare in questo mercato), la brutta piega che sta prendendo la discussione tra Stellantis e le Istituzioni di governo non può che generare grande preoccupazione sul futuro non solo di Maserati Auto, ma di tutti gli stabilimenti italiani”, è la valutazione della Cgil modenese.