RICHIAMO PER 2.6 MILIONI DI AUTO - Il gruppo Volkswagen ha ottenuto dall’Autorità Federale tedesca per i Trasporti (KBA) il nulla osta per intervenire e mettere in regola il motore a gasolio 1.6 TDI, coinvolto nello scandalo Dieselgate insieme al 1.2 TDI e al 2.0 TDI: i tre motori, appartenenti alla famiglia EA189, nascondono al loro interno un software irregolare per ridurre le emissioni di ossido di azoto quando l’auto viene guidata nei test di omologazione. Il 1.6 TDI è montato su 2,6 milioni di automobili non a norma, vendute con i marchi Audi, Seat, Skoda e Volkswagen. Le modifiche approvate dalla KBA consistono nell’aggiornamento del software e nell’installazione di uno stabilizzatore di flusso (nelle foto), ovvero un tubo di plastica lungo una decina di centimetri, con una griglia al suo interno, che va posizionato davanti al misuratore della massa d’aria e gli permette di valutare con maggior precisione la quantità d’aria in entrata: in tal modo la combustione si rivela più efficace.
RESA INVARIATA - L’intervento è gratuito, richiederà meno di un’ora e non dovrebbe influire sulla resa del motore, secondo quanto rivelato dalla Volkswagen, che esclude qualsiasi effetto peggiorativo su consumi di carburante, prestazioni o emissioni acustiche. L’azienda precisa inoltre che le vetture rispetteranno pienamente tutti i requisiti legali e gli standard vigenti in materia di emissioni. I clienti proprietari di un’automobile sottoposta al richiamo hanno già ricevuto conferma del fatto che il loro veicolo è coinvolto, quindi ora dovranno prenotare un appuntamento nel centro autorizzato più vicino non appena saranno disponibili le modifiche. Gli interventi approvati per il 1.6 TDI giungono dopo quelli per il 2.0 TDI e il 1.2 TDI, aggiornati in entrambi i casi sul lato software. Le automobili non in regola, come sottolinea la Volkswagen, possono essere utilizzate senza limitazioni.