ALTRI GUAI - Gli strascichi del Dieselgate sembrano continuare dopo sei anni esatti dall’esplosione dello scandalo delle emissioni truccate dei motori turbodiesel. Sotto accusa questa volta non è il ,”defeat device” usato durante i cicli di omologazione (per il quale la Volkswagen ha perso in primo grado la causa intentata dai consumatori italiani, qui la news) ma quello che gestisce la “finestra di temperatura” della valvola Egr, che secondo l’avvocato generale della Corte di Giustizia europea sarebbe illegale.
LA FINESTRA DI TEMPERATURA - La valvola che reimmette in aspirazione parte dei gas di scarico del motore per diminuire la temperatura in camera di scoppio è un elemento importante dei sistemi di riduzione dell’ossido di azoto allo scarico. Il suo funzionamento viene inibito se la temperatura esterna è al di fuori di una certa “finestra termica” (sotto i 15° o sopra i 33° C nel caso della Volkswagen) e ad altitudini sopra i 1.000 metri. Il costruttore sostiene che un simile schema di funzionamento è necessario per salvaguardare la salute del motore oltre che essere previsto dalle leggi europee.
TUTTO PARTE DALL’AUSTRIA - L'anno scorso, la Corte di Giustizia europea aveva statuito che i consumatori potevano citare in giudizio il costruttore nel paese in cui avevano acquistato i veicoli e questo ha dato il “la” a una class action di cittadini austriaci contro Volkswagen. A questo punto l'Avvocato generale Athanasios Rantos ha emesso un parere secondo il quale questo software è illegale e non può essere giustificato anche se deve proteggere i motori delle automobili. La causa intentata dai cittadini austriaci si basa sul fatto che nel Paese la finestra di temperatura è troppo restrittiva nella guida reale. L’azione legale rileva infatti che in Austria la temperatura media è significativamente inferiore a 15° C e le automobili spesso circolano sopra i 1.000 metri sul livello del mare e quindi l’Egr viene escluso molto di frequente, causando emissioni fuori norma. Il parere dell'Avvocato generale non è vincolante per la massima corte europea, ma nella maggior parte dei casi i giudici seguono le sue indicazioni. Vedremo come andrà a finire.