PICCOLA GOLF - Viene svelata al Salone di Parigi la nuova
Volkswagen Polo GTI: cambia nell'estetica come le sorelle da poco ristilizzate, negli interni ma - soprattutto - sotto il cofano. Con un termine quanto mai abusato (ma anche calzante) nei confronti del modello, si può a ragione parlare di “piccola Golf”, stavolta GTI e quindi di una sportiva connotata tutto sommato con discrezione, ma in modo inequivocabile. Dal punto di vista stilistico cambia il paraurti anteriore, rivisto nella forma e con griglia a nido d'ape e richiami in rosso. Alzi la mano chi non ricorda il primo filetto rosso a incorniciare la mascherina della Golf più sportiva: un semplice accorgimento che è diventato negli anni vero e proprio filo conduttore. Cambia anche il paraurti posteriore, che alloggia un terminale di scarico doppio, ma nel complesso ci vuole un occhio attento per cogliere i cambiamenti.
TAGLIO NETTO - Nell'abitacolo della Volkswagen Polo GTI, oltre alle leggere modifiche introdotte con il recente restyling di questa generazione della Polo, troviamo i sedili a scacchi riprendono quasi 40 anni di GTI “made in Volkswagen”; il tutto condito da un volante sportivo, con la corona tagliata in basso, e inserti lucidi su cruscotto e porte. Un altro tocco sportivo è dato dalle cuciture rosse, abbondanti in ogni dove.
IL MOTORE È 1.8 - La novità ben più sostanziosa è però sotto il cofano della Volkswagen Polo GTI: al posto del 1.4 da 180 CV fino a oggi adottato, c'è il 1.8 (è l'unità EA888) accreditato di 192 CV. Sulla carta, è un motore meno estremo - la potenza specifica è certo rispettabile, ma inferiore a quella del 1.4 e dei concorrenti diretti - ed è probabile che i 320 Nm di coppia ora erogati siano distribuiti in modo più lineare, connotando una GTI marcatamente sportiva (236 km/h la velocità massima promessa e 6”7 il passaggio da 0 a 100 km/h) ma non brutale nella guida. Ora è disponibile anche un cambio manuale a 6 rapporti e non più solo il doppia frizione DSG, come avveniva per la versione pre "facelift".