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Volvo XC40 Recharge: 100% elettrica, da 59.600 euro

Pubblicato 23 gennaio 2020

Svelati nuovi dettagli sulla XC40 Recharge, la versione a batteria della crossover compatta della Volvo. Arriverà nelle concessionarie nella seconda metà del 2020.

Volvo XC40 Recharge: 100% elettrica, da 59.600 euro

ENTRO L’ANNO - Le Recharge sono le Volvo ricaricabili alla spina, siano esse plug-in o elettriche. In Europa, le prime hanno pesato nel 2019 per ben il 20% sulle vendite del marchio. Per le seconde, la capostipite è la Volvo XC40, in arrivo nelle concessionarie dopo l’estate. Ha un motore a corrente per ogni asse, per 408 CV totali, e una batteria da 78 kWh (di cui 75 utilizzabili). Secondo il più severo ciclo di omologazione WLTP, l’auto può percorrere in media oltre 400 km con una carica. I “rifornimenti” si possono fare in corrente alternata (fino a 11 kW, per un pieno all’80% in 7 ore e mezza) oppure continua (fino a ben 150 kW: bastano 40 minuti). Lo scatto “0-100” è dichiarato in appena 4,9 secondi, mentre la velocità è limitata a 180 km/h. Il prezzo è di 59.600 euro, ma più avanti arriveranno anche delle versioni meno costose, probabilmente meno potenti, con batteria di capacità ridotta e con un solo motore elettrico.

GARANZIA DI 8 ANNI - Rispetto alle Volvo XC40 con motore termico, la Recharge ha paraurti specifici e la griglia sul frontale chiusa. Ma le vere novità sono sottopelle: la compattezza dei motori e la batteria alloggiata nel pianale (che è garantita 8 anni o 160.000 km) hanno liberato spazio per un vano di 31 litri sotto il cofano anteriore. Quest’ultimo compensa lo spazio perso nel bagagliaio, che riduce la sua capacità di 47 litri rispetto alle XC40 “normali”, scendendo a 413 litri.

HA UN “CUORE” ANDROID - Tutto nuovo l’infotainment della Volvo XC40 Recharge: anziché essere basato su Windows (come nelle altre Volvo recenti), utilizza un sistema operativo Android sviluppato direttamente con Google. Si può quindi fare il login col proprio account Google, per ritrovare i dati personali nell’auto (indirizzi preferiti, canali podcast salvati, contatti della rubrica, eccetera) e di scaricare app dal Play Store. Queste, però, sono solo quelle “approvate” dal colosso americano per uso automobilistico, poiché non devono far distrarre dalla guida. Quindi niente giochi, video e simili. In pratica, è superfluo avere Android Auto che, in effetti, non è offerto. Al contrario, sarà invece disponibile Apple CarPlay. Non è comunque obbligatorio avere un account Google, ma in sua assenza non si possono scaricare nuove app o avere molte delle personalizzazioni del software.

CRUSCOTTO DIGITALE - Il navigatore è stato sostituito da Google Maps, che può essere anche proiettato sul cruscotto digitale, che è specifico per la Volvo XC40 Recharge; a differenza dell’app per i cellulari, questa è pensata per lavorare anche dove non c’è segnale cellulare, visto che scarica automaticamente in memoria le mappe di svariati chilometri attorno alla vettura. E nel calcolo della destinazione, suggerisce anche dove e quanto fermarsi alle stazioni di ricarica (privilegiando quelle rapide), se l’autonomia è insufficiente. Comunque, l’auto è progettata per essere costantemente connessa, tanto che è possibile ricevere aggiornamenti via web non solo per il sistema multimediale ma anche per tutti i sistemi elettronici della vettura. Non manca infine l’assistente vocale di Google, che può anche comandare alcune funzioni di bordo, come il climatizzatore e i sedili riscaldabili.

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Ritratto di Santhiago
23 gennaio 2020 - 19:54
Prezzo assurdo oltre ogni giustificazione
Ritratto di supermax63
24 gennaio 2020 - 13:21
Concordo, che siano normali o elettriche le vetture costano uno sproposito. Nonostante ciò, dalle mie parti continuo a vedere un gran numero di veicoli con targhe FZ FY tutti rigorosamente Full Optional. Non possono essere tutte delle Company Cars, Leasing o Long Term Rent.
Ritratto di Santhiago
28 gennaio 2020 - 13:27
Concordi con un'affermazione ben diversa dalla mia: l'assurdità sta infatti nel sovrapprezzo della componente elettrica, non nel prezzo delle motorizzazioni tradizionali: la quantità di nuove targhe che vedi è infatti ascrivibile a queste ultime
Ritratto di supermax63
30 gennaio 2020 - 21:23
No,no concordo ed è una riflessione oggettiva le vetture costano troppo qualunque sia la loro alimentazione e nonostante ciò ripeto che vedo un gran numero di vetture negli allestimenti più costosi targate FX FY E fz
Ritratto di Fdet_
23 gennaio 2020 - 20:27
Capisco il mercato, capisco la voglia di trovare un ritorno economico per gli investimenti fatti, ma siamo veramente sicuri che costruire suv elettrici con 400 cavalli e batterie irrisorie sia la direzione giusta? Perchè non si cerca invece di ottenere un equilibrio tra prestazioni e capacità energetiche? Perchè non si progettano auto realmente aerodinamiche anzichè muri su 4 ruote? L'elettrico, con gli evidenti limiti che si porta dietro considerate le tecnologie acerbe (se paragonate alle auto convenzionali) sia per rifornimento di energia quanto di approvigionamento della stessa, dovrebbe puntare su tipologie completamente differenti, per me. Il mercato dell'auto elettrica, portandosi dietro una rivisitazione dell'intero concetto di mobilità, va inventato, va costruito e spiegato. Inseguendo quello delle auto a combustione, non fa altro che ridursi ad un mercato di nicchia, allontanando, in chi compra, il concetto che possa essere un'alternativa e fomentando l'idea che quelle siano solo versioni rimpinzate di potenza, ma che poi, all'atto pratico, non scoprono nessuna utilità pratica oltre che convenienza reale prima e dopo l'acquisto. Ecco perchè la Tesla, con tutte le difficoltà del caso, è diventata l'icona, il riferimento di questa tecnologia. Non tanto per l'effetto WOW, quanto per la rivisitazione totale del concetto dell'auto, senza discostarsi troppo dalle forme canoniche dell'auto che conosciamo oggi. E dopo, ma solo dopo, hanno cominciato a sfornare veicoli più appetibili per il mercato. Anche se, a voler essere onesti, una Model S è di gran lunga più graziosa di una X, così come la 3 lo è rispetto alla Y. Ma ribadisco, continuare a sostituire tecnologia a combustione con quella elettrica, su veicoli di fatti non progettati, o almeno non del tutto, per quell'uso diventa uno spreco di risorse, non a caso la EQC non vende neanche in Germania, un flop pauroso. Quindi se avessi 60k euro, un'auto del genere non la considererei neanche per sbaglio.
Ritratto di Carlo959
24 gennaio 2020 - 11:13
Non aggiungerei né modificherei una sola parola a quanto hai detto...
Ritratto di erresseste
24 gennaio 2020 - 11:24
Mi aggrego
Ritratto di Mauo
24 gennaio 2020 - 11:40
1
Condivido
Ritratto di HaldeX
24 gennaio 2020 - 14:08
1
Sottoscrivo
Ritratto di deviant
24 gennaio 2020 - 15:19
1
Tutto corretto ad eccezione delle valutazioni estetiche tra berlina e suv che non hanno senso. Certo una berlina ha un SCx inferiore e in autostrada fa la differenza, ma la maggior parte degli europei occidentali preferiranno model Y a model 3.
Ritratto di Fdet_
24 gennaio 2020 - 16:23
Le valutazioni estetiche sono considerazioni spassionatamente personali, come lo saranno quelle alla base della preferenza di una model Y ad una 3. Siamo sempre lì.
Ritratto di Adry83
23 gennaio 2020 - 20:57
Bella ma prezzo esagerato, costa meno il cyber truck
Ritratto di Santhiago
28 gennaio 2020 - 13:29
L'improponibile Cyber Truck
Ritratto di Michiflanoalila
23 gennaio 2020 - 23:30
Per ora le uniche elettriche sensate sono il trio mii/citigo/!up da 23mila€ e da poco la nuova mazda mx-30 che con un listino di 35mila€ da incentivare mi pare abbiano qualche possibilità
Ritratto di ziobell0
24 gennaio 2020 - 09:28
L'inutilità su 4 ruote.
Ritratto di Mbutu
24 gennaio 2020 - 09:41
Veramente bella. Però se batteria nel pianale+motore più compatto= meno bagagliaio vuol dire che in Volvo hanno sbagliato qualcosa. A meno che non abbiano aumentato l'abitabilità interna.
Ritratto di Fdet_
24 gennaio 2020 - 13:00
Il bagagliaio è più piccolo perchè c’è un motore per asse, se guardi bene la foto del pianale te ne accorgi.
Ritratto di Giuliopedrali
24 gennaio 2020 - 18:53
Fdet_ insomma d'accordo anche te che per l'affermazione (almeno su auto premium) dell'elettrico c'è bisogno di auto nuove e dedicate, non un motore elettrico su una Volvo di serie, di marchi nuovi e design coraggioso, due anni che lo dico, vedete pianpiano.
Ritratto di Fdet_
24 gennaio 2020 - 20:32
Certo. Si ricorre a queste soluzioni, ovviamente, per partire comunque da un investimento remunerativo votato alle piattaforme tradizionali. Progettarne uno ex novo sarebbe assai dispendioso, non è una novità. Oltretutto ci sarebbe il grave rischio che l'investimento sia infruttuoso. Pertanto le case si riparano, forti di un mercato indirizzato ancora per un decennio buono sulle auto a combustione. Perciò, questi modelli si riducono a meri esperimenti tecnici, prima ancora che di mercato. Nonostante sia un appassionato, e come appassionato mi piace il nuovo, quindi l'elettrico, preferisco avere un approccio critico. In definitiva, se ad oggi avessi intenzione di cambiare auto, difficilmente prenderei una elettrica di un marchio che non realizzi piattaforme dedicate, l'ipotesi che sia uno sperpero poco lungimirante di denaro è troppo forte.
Ritratto di Giuliopedrali
24 gennaio 2020 - 21:20
Si appunto, infatti marchi anche come Mercedes o Audi che c'azzeccano con l'elettrico? In questa nicchia vedrete che cominceranno ad andare a (a parte ovviamente Tesla): Nio, GAC Aion, Chery S, BYD, Aiways, Byton, Rivian, Polestar, Weltmeister, Xpeng ecc ecc, appunto è una nicchia dove la clientela è facoltosa e tra le motivazioni d'acquisto c'è proprio il voler sfoggiare nuovi marchi apparentemente prestigiosi tra l'altro, come negli anni 80 i paninari avevano il Monclair, opinion leader li chiamano.
Ritratto di Davbot
25 gennaio 2020 - 11:03
120 milioni........non aggiungo altro.
Ritratto di supermax63
30 gennaio 2020 - 21:05
Concordo, una pazzia assoluta
Ritratto di Carlo959
25 gennaio 2020 - 20:59
Quanto alla voce "investimento", chi si orienta in favore dell'elettrico (e non solo) a mio avviso dovrebbe in senso tecnico ovviare al problema scegliendo la soluzione del noleggio operativo - e certamente farlo in contesto aziendale/professionale.