I PIÙ AVANTI - La Waymo, azienda controllata da Google preposta allo sviluppo della guida autonoma, che recentemente ha raccolto un investimento esterno di 2,25 miliardi di dollari, è una delle società più avanti nella corsa verso le “driverless car”. Una posizione di leadership dovuta, oltre al solido know-how, al fatto che il colosso di Montain View ha avviato il progetto nel 2009, prima utilizzando la Firefly o “Pod Car” e poi trasferendo la tecnologia su auto tradizionali come la Chrysler Pacifica e, successivamente, sulla suv elettrica Jaguar I-Pace.
PRESTO SU STRADA - I test che in questi mesi sono stati portati avanti utilizzando il servizio di taxi con pilota automatico a Chandler, in Arizona, hanno aiutato i tecnici della Waymo ad analizzare i pregi e, soprattutto, i limiti dell’attuale sistema di guida autonoma. Esperienza che ha messo a frutto nella progettazione del sistema di quinta generazione. Secondo l’azienda il nuovo sistema, che sarà lanciato nella sua flotta di suv elettrici Jaguar I-Pace che entreranno in servizio entro la fine dell’anno (la società ha siglato un accordo per l'acquisto di 20.000 I-Pace, che saranno utilizzati nei sobborghi di Phoenix, Arizona), rispetto alle versioni precedenti, è in grado di “vedere” un segnale di stop fino a 500 metri di distanza e con maggiore precisione.
NUOVO HARDWARE - Miglioramento che è stato possibile sostituendo i sensori con altri con prestazioni più efficaci. Gli elementi chiave che compongono il sistema della Waymo sono le 29 telecamere (collocate attorno alla carrozzeria), il radar (il nuovo, che secondo la compagnia è il più avanzato oggi disponibile, è stato riprogettato nell’architettura) e il Lidar ad emissione laser (quello presente sulla quinta generazione del sistema è in grado di vedere oggetti sia da vicino che fino a 300 metri di distanza). Questo nuovo hardware consentirà inoltre alla compagnia di ridurre i costi e semplificare il processo di progettazione, con l’obiettivo di avviare la produzione in serie.