SI GUIDA MALE - Strade come una giungla: questo emerge dal XVIII rapporto Aci-Censis "Automobile 2010" presentato oggi a Roma. Perché, se l'automobile è il mezzo di trasporto preferito dagli italiani (per il 90,4% degli intervistati), la loro condotta al volante non è certo delle più virtuose. Secondo quanto emerge dallo studio, 9 automobilisti su 10 ammettono di distrarsi spesso con il telefonino: non solo telefonate, ma anche sms. Un vizio, al quale seguono tutta una serie di comportamenti scorretti che rendono caotica e pericolosa la circolazione sulle nostre strade, sia in città, sia fuori. Di seguito vi riproponiamo la classifica delle dieci infrazioni più ricorrenti al Codice della Strada, evidenziate dal rapporto dell'Aci-Censis.
Pos. | Tipo di infrazione commessa | % |
1 | Parcheggio in sosta vietata | 27,8 |
2 | Superamento dei limiti di velocità | 23,5 |
3 | Parcheggio in doppia fila | 21,7 |
4 | Mancato uso delle cinture | 18,4 |
5 | Mancato uso delle frecce | 10,1 |
6 | Passaggio con semaforo rosso | 9,6 |
7 | Inversione a U | 4,9 |
8 | Violazione delle zone a traffico limitato | 4,8 |
9 | Inosservanza della precedenza | 4,2 |
10 | Sorpasso a destra | 3,2 |
MANCA L'EDUCAZIONE - I giovani automobilisti con età compresa tra i 18 e i 34 anni sono i più inclini a commettere infrazioni. Secondo il rapporto "Automobile 2010" fanno registrare percentuali più elevate della media nella quasi totalità delle violazioni: oltre il 30% supera i limiti di velocità e il 23,5% guida senza cintura, il 23,3% parla al cellulare senza vivavoce. Come ha dichiarato Enrico Gelpi, presidente dell'ACI, “l’automobile conferma il suo primato tra le abitudini degli italiani ma tra i conducenti dilaga un senso di onnipotenza al volante, soprattutto tra i più giovani, che deve essere rapidamente contrastato con specifiche iniziative istituzionali e nuove attività di sensibilizzazione. L’inesperienza facilita una maggiore propensione alla trasgressione tra i neopatentati, verso i quali vanno delineati percorsi di formazione continua che favoriscano consapevolezza dei rischi e comportamenti più responsabili”.