TUTTA “COLPA” DELLE CORSE - La storia ha inizio nel 1957, quando il famoso pilota inglese Stirling Moss ordina alla Maserati una vettura speciale per correre la 24 Ore di Le Mans. La casa del Tridente chiede così alla Carrozzeria Zagato di Milano, all’epoca molto attiva nel mondo delle competizioni, di allestire una vettura sport ad abitacolo chiuso sulla base della “barchetta” 450 S (la cifra indica la cilindrata del motore, un 4,5 litri V8 capace di 400 cavalli). A occuparsi della realizzazione, dal punto di vista tecnico, è il progettista britannico Frank Costin che, più avanti, darà vita con il socio Keith Duckworth alla factory di motori da competizione Cosworth, di derivazione Ford. Quella vettura da competizione darà vita, di lì a poco, a due esemplari di una “supercar” stradale ad altissime prestazioni e dall’estetica volutamente scioccante: battezzata, non a caso, col nome di 450 S Coupé Monster.
A VOLTE RITORNANO - Oggi, per celebrare i 100 anni di vita della Maserati, la Zagato (che nel frattempo si è evoluta in centro di studio di design per clienti ai quattro angoli del mondo e in atélier per la realizzazione di vetture da collezione da produrre in serie limitata, o in esemplare unico, per facoltosi collezionisti) ha deciso di “riprendere” il progetto di quella sconcertante vettura: riproponendone una “replica in chiave moderna”, sempre con un V8 Maserati sotto il cofano e sempre con lo stesso nome. Anzi, quasi: italianizzato, questa volta, in Mostro. Come la sua ideale progenitrice, anche la Mostro di oggi è sostanzialmente una vettura da corsa:”addolcita”, però, di quel tanto che serve a permetterne un uso stradale non eccessivamente scomodo.
CARBONIO E PUSH-ROD - Il telaio a traliccio tubolare della Monster di ieri (ritratta nella foto sotto) è stato rimpiazzato, nella Mostro, da una moderna “vasca” in fibra di carbonio, accoppiata a una struttura in tubi d’acciaio con la funzione di struttura portante per l’abitacolo. Un sottotelaio posteriore sorregge il retrotreno, il serbatoio del carburante, il gruppo cambio-differenziale, le sospensioni posteriori e il sistema di scarico; anteriormente, alla scocca è unito il motore V8, disposto longitudinalmente e con lubrificazione a carter secco, e collegato al cambio (manuale a 6 marce) da un raccordo tubolare rigido per realizzare un sistema di trasmissione a schema Transaxle, in grado di ottimizzare la distribuzione dei pesi. Sempre anteriormente, alla scocca sono fissate anche le sospensioni a triangoli sovrapposti, di tipo push-rod. Le ruote di 19”, con dado di fissaggio rapido centrale, “calzano” pneumatici di 225/40 davanti e di 295/35 dietro.
DEBUTTO A VILLA D’ESTE - La vettura farà la sua prima comparsa davanti al grande pubblico in occasione del concorso d’eleganza di Villa d’Este (Como), in programma per il fine settimana del 22-24 maggio 2015. Una “prima” per un ristretto gruppo di appassionati e collezionati l’ha vista però protagonista il 20 maggio nel nuovo Driving Camp che il gruppo FCA sta allestendo ad Arese, alle porte di Milano, nell’area in cui sorgevano gli stabilimenti dell’Alfa Romeo: l’occasione ha permesso a un manipolo di proprietari di vetture carrozzate Zagato, molte delle quali “fresche” di partecipazione alla Mille Miglia (conclusasi a Brescia domenica 17 maggio), di portare le loro vetture a fare una “sgambata” sull’asfalto del percorso di prova allestito a suo tempo dalla casa del Biscione, e oggi rinnovato e allungato per meglio rispondere alle esigenze attuali.
PER CINQUE FORTUNATI - La Mostro verrà prodotta in cinque esemplari, già destinati ad altrettanti collezionisti appassionati del marchio della “Z” stilizzata. Come lo stesso Andrea Zagato, presidente della società e figlio di uno dei fondatori della storica Carrozzeria milanese, ci ha dichiarato, la produzione automobilistica della Zagato è oggi orientata essenzialmente alla creazione di “collectible cars”, cioè di vetture da alta collezione, prodotte artigianalmente in esemplare unico o in piccolissimi numeri, per la maggior parte destinate a clienti statunitensi o giapponese, i due mercati più fertili per la Zagato di oggi. Il che non impedisce al centro di design della firma milanese di realizzare progetti per modelli di normale produzione di grandi marchi automobilistici: ne vedremo un esempio al Salone di Francoforte, nel prossimo mese di settembre.