A tre anni dal lancio, la seconda generazione dell’Opel Insignia (la prima è del 2008) cambia “faccia”, sia nella versione berlina Grand Sport sia nella famigliare Sports Tourer del nostro test. I ritocchi estetici sono leggeri, e riguardano il frontale, con il paraurti ridisegnato e la mascherina con una spessa cornice, che integra un listello cromato (o nero, a seconda dell'allestimento) più evidente. Sono inediti anche gli inserti cromati, che danno alla mascherina una maggiore impressione di tridimensionalità. Nuovi pure i fari, rivisti anche nel disegno interno delle luci e migliorati nel funzionamento, grazie al sistema IntelliLux Led Pixel: dotati ciascuno di 84 punti luminosi disposti su 3 file (prima c’erano 16 diodi per faro), adattano automaticamente il fascio luminoso per illuminare al meglio senza abbagliare gli altri conducenti.
L’obiettivo del restyling, oltre allo svecchiamento estetico e nei contenuti tecnici, era quello di aumentare l’efficienza della Opel Insignia. A questo scopo è stata migliorata l’aerodinamica, con la griglia attiva nella mascherina (che si apre e si chiude in base alle esigenze di raffreddamento del motore) e attraverso l’aggiunta di un’ampia pannellatura nel sottoscocca. Inoltre, è cambiata la gamma dei motori (abbinati a trasmissioni manuali e automatiche ad attrito ridotto), che ora hanno inferiori emissioni inquinanti: la versione base della wagon 2.0 CDTI da 174 CV, per esempio, raggiunge la soglia dei 108 g/km di CO2 contro i 137 della vecchia. Peccato che non sia previsto l’arrivo di una versione ibrida, che avrebbe ulteriormente migliorato l’efficienza.
All’interno, le novità dell’Opel Insignia Sports Tourer riguardano i rivestimenti dei sedili ergonomici con certificazione AGR, ora disponibili con inediti rivestimenti in tessuto, in pelle e in Alcantara. La gamma di sistemi di infotainment compatibili con Apple CarPlay e Android Auto va dal Multimedia Radio al Multimedia Navi e al Multimedia Navi Pro (con display da 7” a 8”). Il sistema più completo si distingue per il navigatore connesso alla rete, con informazioni sul traffico in tempo reale, aggiornamento online delle mappe e navigazione predittiva. Migliorata pure la dotazione di sistemi elettronici di sicurezza, che comprende la frenata d’emergenza con funzione anti-investimento, il sistema contro l’involontario cambio di corsia, il monitoraggio dell’angolo cieco negli specchietti, il regolatore di velocità adattativo, il sistema che riproduce i cartelli stradali nel cruscotto, l’assistente al parcheggio e l’head-up display, che proietta sul parabrezza alcune informazioni utili alla guida. Inediti la retrocamera digitale e il Rear Cross Traffic Alert che si serve di sensori che coprono un angolo di 90° verso destra e sinistra, fino a 20 metri di profondità, avvisando il guidatore tramite un segnale acustico o un messaggio visivo se corre il rischio di urtare un pedone o un ostacolo. Sempre scarsa, però, la visibilità dal lunotto.
Destinata a chi macina parecchi chilometri l’anno, questa versione a gasolio della Opel Insignia Sports Tourer è una macchina comoda e spaziosa (col solito baule extralarge, invariato nella capacità). Il 2.0 CDTI da 174 CV offre un’erogazione regolare anche ai regimi più bassi e una buona spinta fino a 3500 giri. A freddo e in piena accelerazione, però, è un po’ rumoroso e al minimo trasmette fastidiose vibrazioni. Il cambio automatico a 8 marce (rinunciandovi si risparmiano 2.000 euro) rende più facile e meno faticosa la guida, specie in città, dove mostra di essere ben accoppiato al 2.0, grazie a cambiate dolci, senza scossoni. Apprezzabile per il notevole comfort garantito dalle sospensioni (efficaci nel filtrare buche, rotaie e pavé, ma mai cedevoli), e dalla riuscita insonorizzazione, questa grande wagon non delude neppure nella guida sportiva.
Agile, nonostante i suoi 5 metri di lunghezza e i 1600 kg di peso, l’auto si muove bene su percorsi ricchi di curve, dove mette in luce uno sterzo preciso, motore e cambio pronti e ammortizzatori ben tarati, in particolare se si ordina il sistema di controllo elettronico dell’assetto FlexRide (1.200 euro), che varia su tre livelli (Normale, Tour o Sport) la risposta delle sospensioni, dello sterzo e del motore. Impostando la modalità Sport, la vettura risulta piuttosto “piatta” e neutra e consente inserimenti in curva precisi ed equilibrati, con una notevole stabilità nei curvoni veloci. Sempre sicuri i freni; peccato, però, per la scarsa modulabilità del pedale, che a bassa velocità appare un po’ duro e richiede parecchio sforzo. Nel breve percorso della nostra prova in gran parte su strade extraurbane con poco traffico, l’Insignia Sports Tourer 2.0 CDTI AT8, ha percorso una media di 13 km con un litro di gasolio (almeno stando ai dati del computer di bordo), sostanzialmente adeguti al tipo di auto, ma non tali da far gridare al miracolo.
Già prenotabile, con prezzi a partire da 35.500 euro (1.000 in meno per la berlina Grand Sport), la Opel Insignia Sports Tourer è disponibile anche con un 1.5 a gasolio da 122 cavalli. A benzina, invece, si può avere con un 2.0 da 200 o 230 CV (quest’ultimo abbinato alla trazione integrale permanente). La 2.0 CDTI nella versione Ultimate del nostro test, col cambio automatico AT8, è la più ricca della gamma (la 2.0 base, con il cambio manuale a 6 marce costa 37.500 euro): di serie ha i cerchi di 18”, il “clima” bizona, il navigatore col sistema multimediale Multimedia Nav Pro e il display di 8”, i rivestimenti dei sedili in Alcantara e gli airbag laterali posteriori. E per chi cerca forme ispirate ai suv, la versione Country Tourer ha una carrozzeria rialzata di 2,5 cm e protezioni in plastica lungo i passaruota.
PREGI
> Abitacolo. È ampio, accogliente e ben fatto. Pratici i numerosi vani portaoggetti e la doppia presa Usb dietro.
> Baule È profondo e facile da sfruttare, ha la soglia bassa e a filo del pavimento e il portellone con l’apertura elettrica.
> Guida. Nonostante le dimensioni importanti, la famigliare tedesca ha un comportamento stradale prevedibile, lo sterzo è preciso, tiene bene la strada e si corica poco di lato in curva.
DIFETTI
> Motore. Il 2.0 a gasolio è pronto e potente, ma vibra un po’ ai bassi giri e quando si accelera a fondo fa sentire la sua voce.
> Pedale del freno. Non è ben modulabile, va premuto con forza.
> Visibilità posteriore. Il lunotto è piccolo e i montanti del tetto sono larghi; nelle manovre di parcheggio sono indispensabili i sensori di distanza e la retrocamera.
Carburante | gasolio |
Cilindrata cm3 | 1995 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 128 (174)/3500 giri |
Coppia max Nm/giri | 380/1500-2750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 113 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 8 (automatico) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Le prestazioni dichiarate | |
Velocità massima (km/h) | 222 |
Accelerazione 0-100 km/h (s) | 9,1 |
Consumo medio (km/l) | 20 |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 499/186/150 |
Passo cm | 283 |
Peso in ordine di marcia kg | 1558 |
Capacità bagagliaio litri | 560/1665 |
Pneumatici (di serie) | 245/45 R18 |