L’Alhamabra, maxi-monovolume della Seat, ora c’è anche a trazione integrale: proposta soltanto nell’allestimento più ricco, lo Style, ha una completa dotazione di serie, comprendente sette airbag, Esp, regolatore di velocità, radio/cd con otto altoparlanti, attacchi Aux e Usb e cerchi in lega di 16 pollici. Unico anche il motore, un 2.0 a gasolio da 140 cavalli, mentre il cambio è un manuale a sei marce (il comodo automatico a doppia frizione DSG non può essere ordinato neanche come optional). Immutate l’altezza da terra e la carrozzeria (che conserva le pratiche porte scorrevoli posteriori, a comando elettrico pagando 940 euro); non cambia l‘interno: è molto spazioso e razionale, oltre che curato nei materali e negli assemblaggi. Per i primi mesi, questa versione verrà venduta in Italia solo con cinque posti, benché le Alhambra con lo stesso allestimento ma a trazione anteriore abbiano di serie anche i due posteriori a scomparsa; lo saranno anche per la 4x4 all’inizio del 2012, senza ritocchi di prezzo. Sino ad allora, la l’integrale a cinque posti costerà come quella a sette e posti e a trazione anteriore: 33.000 euro invece di 34.200.
Per il sistema di trazione integrale, la scelta è caduta sul sistema Haldex di quarta generazione. In pratica, la potenza viene trasmessa all’asse posteriore non solo quando viene rilevata una differenza di velocità fra le ruote davanti e quelle dietro (come nella Alhambra 4x4 precedente): il tutto ora avviene non più meccanicamente ma su ordine di una centralina che analizza continuamente i dati di velocità delle ruote e quelli relativi ad Esp e Abs. Quando la centralina elettronica lo ritiene necessario, ordina a una valvola di aprirsi, facendo fluire dell’olio in pressione, che va a serrare alcune frizioni: a seconda di quanto queste vengano premute, trasmettono più o meno potenza all’asse posteriore. I vantaggi del nuovo sistema sono molteplici: maggiore velocità di trasferimento, più semplicità (la trasmissione ripartisce da sola la coppia fra gli assi, in una percentuale variabile che arriva fino al 100% sulle ruote posteriori), ingombri ridotti. Il bagagliaio, infatti, non perde capacità di carico rispetto a quello della Seat Alhambra a trazione anteriore, mentre il pavimento rimane quasi piatto (il tunnel di trasmissione è alto un paio di centimetri).
Nella guida, la presenza del sistema di trazione integrale (che appesantisce la vettura di circa 120 kg) non si avverte minimamente. Anche perché, normalmente, la trazione è solo anteriore (infatti, i dati ufficiali sui consumi non sono molto peggiori rispetto a quelli delle Alhambra “normali” con lo stesso motore: 16,7 km/l, contro 18,2). Questa Seat non aspira certo a essere una fuoristrada (mancano ridotte e bloccaggio dei differenziali), quanto piuttosto un’alternativa meno ostentata rispetto alle solite suv. Il motore di due litri a gasolio è adeguato alla stazza dell’Alhambra, anche se non riesce a esprimere un tiro vigoroso (leggi qui la prova della ”gemella” Volkswagen Sharan). In ogni caso, le prestazioni dichiarate dalla casa non sono disprezzabili: 0-100 km/h in 11,4 secondi e velocità massima di 191 km/h. In realtà, le armi migliori di questo quattro cilindri sono la regolarità di erogazione, senza vuoti di potenza, e la rumorosità contenuta: grazie anche ai ridotti fruscii aerodinamici, si riescono a macinare chilometri in pieno relax (a 130 km/h indicati, il motore “sonnecchia” a 2400 giri). Senza infamia e senza lode il cambio manuale a sei rapporti, con innesti poco contrastati ma con la leva dalla corsa un po’ lunga, è abbinato a un sistema Start/Stop che spegne il motore quando si mette in folle e lo riavvia nel momento in cui si preme la frizione. Al contrario, lo sterzo merita qualche appunto: in velocità è davvero molto leggero e non risulta abbastanza sensibile in curva (dove, comunque, la Seat Alhambra, non appare un “barcone” e le sospensioni non cedono in maniera fastidiosa).
PREGI
> 4x4 “semplice”. Niente complicazioni: il sistema fa tutto da solo. Inoltre, grazie agli ingombri ridotti non si perde neanche un centimetro cubo di bagagliaio.
> Rapporto qualità/prezzo. La qualità è “da tedesca” e, nell’abitacolo, la si tocca con mano; la dotazione completa (specie in fatto di sicurezza) rende il prezzo ragionevole.
> Spazio. Anche chi è “extralarge” sta comodo: il pavimento è quasi piatto, lo spazio in altezza è abbondante e non ci si deve certo preoccupare dei bagagli.
DIFETTI
> Cinque posti. Chi ha una famiglia numerosa o tanti amici, farà bene ad aspettare cinque o sei mesi, quando arriverà la versione a sette posti.
> Niente automatico. Il veloce (e dolce) cambio automatico a doppia frizione DSG non si può avere nelle Alhambra a trazione integrale.
> Sterzo. Pur considerando che è una monovolume e non una sportiva, la leggerezza dello sterzo ci è parsa eccessiva; e la sua precisione dovrebbe essere maggiore.
Cilindrata cm3 | 1968 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 140 (103)/4200 |
Coppia max Nm/giri | 320/1750-2500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 158 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 485/190/172 |
Passo cm | 292 |
Peso in ordine di marcia kg | 1816 |
Capacità bagagliaio litri | 809-885/2430 |
Pneumatici (di serie) | 205/60 R 16 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Seat Alhambra usate 2019 | 34.600 | 36.100 | 2 annunci |
Seat Alhambra usate 2020 | 26.349 | 27.060 | 8 annunci |