La compatta sportiva Alfa Romeo ha guadagnato parecchio dall’adozione del nuovo 1.4 sovralimentato provvisto della tecnologia Multiair: ha 135 CV e risulta fluido e molto vivace anche se meriterebbe un cambio più sportivo.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Con il motore 1.4 dotato di tecnologia Multiair arriva una ventata di novità per la Alfa Romeo MiTo: vanno in pensione i “corpi farfallati”, e l’aria immessa nei cilindri viene dosata direttamente dalle valvole di aspirazione (ad azionamento idraulico e a controllo elettronico). Così si riducono consumi ed emissioni, scopo per il quale è di serie anche il sistema Stop&Start, che spegne il motore nelle soste ai semafori. La piccola Alfa ha una potenza elevata, 135 CV, e un’erogazione pronta e fluida; l’assetto è da sportiva, con sospensioni rigide e notevoli qualità dinamiche. Inoltre, dispone del sistema DNA, che permette di regolare la risposta del motore, dello sterzo e dell’ESP su tre modalità (normale, sportiva o per fondi a scarsa aderenza). La Distinctive è la versione di punta, e ha una discreta dotazione, soprattutto per quanto riguarda i dispositivi di sicurezza.
L’estetica è quella nota, ispirata alla “supercar” Alfa Romeo 8C Competizione, e la vera novità sta sotto il cofano: il 1.4 a benzina turbocompresso da 135 CV. È un motore dal carattere sportivo, dal “rombo” coinvolgente e vivace nel rispondere all’acceleratore; impostando il sistema DNA (che permette di modificare l’erogazione della potenza, la risposta dello sterzo e la taratura dell’ESP scegliendo fra tre modalità: normale, sportiva e per fondi a bassa aderenza,) sulla posizione Dynamic diventa ancor più reattivo.
Questo 1.4 adotta la nuova tecnologia Multiair: è privo di “farfalle” e così il corretto dosaggio dell’aria immessa nei cilindri è regolato esclusivamente dalle valvole di aspirazione (gestite da un sistema idraulico a controllo elettronico): quando serve potenza si aprono molto per far passare più miscela nella camera di combustione, in caso contrario si aprono meno e si chiudono prima, riducendo i consumi e le emissioni (risultato cui contribuisce anche il sistema Stop&Start, di serie, che spegne il motore nelle soste ai semafori per poi riavviarlo automaticamente).
Il comportamento dinamico è da vera sportiva: la taratura rigida delle sospensioni e la precisione dello sterzo la rendono molto efficace e divertente nei percorsi ricchi di curve, e queste caratteristiche possono essere esaltate con i cerchi optional di 17 oppure di 18 pollici (mentre di serie ci sono quelli di 16). Stona, però, il cambio, che ha soltanto cinque marce, innesti gommosi e un’eccessiva escursione della leva.
La Distinctive è la versione più ricca e ha una discreta dotazione in rapporto al prezzo, che include i controlli elettronici di trazione e stabilità e numerosi airbag (fra cui quello per le ginocchia del guidatore); peccato che i fendinebbia – che dovrebbero essere di serie – si paghino a parte, come pure il “clima” automatico (c’è quello manuale). Volendo risparmiare un po’ c’è l’allestimento Progression, che, però, è privo del climatizzatore e dei cerchi in lega.
L’abitacolo ha un’impostazione sportiva, con le plastiche di rivestimento che imitano la fibra di carbonio e gli inserti color alluminio nella consolle. Il cruscotto è completo e funzionale (con il computer di bordo che suggerisce anche quando cambiare marcia per ridurre i consumi), mentre alcuni comandi sono sistemati troppo in basso. Le poltrone anteriori sono molto “scavate”, per meglio trattenere il corpo in curva, ma risultano comunque comode e accoglienti.
Non altrettanto si può dire del divano, abbastanza stretto e in origine omologato per due (il quinto posto si può avere pagando un sovrapprezzo, assieme al divano in due parti reclinabili separatamente). Il bagagliaio ha una capienza solo discreta, e risulta poco funzionale per via dell’imboccatura stretta e alta da terra, oltre che della forma interna condizionata dai voluminosi passaruota.
Plancia e comandi
Le plastiche impiegate per la parte bassa dell’abitacolo sono dure, mentre quelle che rivestono la plancia e i pannelli delle porte, imitano la fibra di carbonio e risultano gradevoli e ben assemblate. Al centro della consolle ci sono i comandi del navigatore (incluso nel “pacchetto” optional Radio Nav), ben raggiungibili, mentre si trovano un po’ in basso quelli del clima e ancor più la levetta del sistema DNA (che permette di scegliere fra la posizione Dynamic, la più sportiva, Normal oppure All Weather, per i fondi scivolosi), collocata sul tunnel, davanti alla leva del cambio. Risulta, invece, troppo vicino alla leva del freno a mano il sistema Blue&Me (optional), che comprende anche una presa Usb.
Abitabilità
Le poltrone davanti, separate da un comodo bracciolo, sono studiate per trattenere bene in curva e, dunque, hanno bordi pronunciati, pur non risultando sono affatto scomode. Tuttavia, le manopole per la regolazione del sostegno lombare (optional) e dell’inclinazione dello schienale sono troppo vicine alla porta. Dietro, lo spazio è limitato: il divano è stretto e c’è anche poca “aria” sopra la testa. In origine l’omologazione è per quattro, ma volendo si può avere il quinto posto a pagamento. Per riporre piccoli oggetti non c’è molto spazio, ma il cassetto davanti al passeggero anteriore è ben suddiviso e dotato di illuminazione interna.
Bagagliaio
La capacità è nella media della categoria: ci sta l’occorrente per un weekend in quattro, oppure per una vacanza in coppia. Peccato che l’accesso sia scomodo: la soglia dista 84 cm da terra e il suo dislivello rispetto al piano di carico è di ben 34 cm; l’imboccatura, inoltre, si restringe parecchio nella parte bassa e la forma interna, condizionata dai voluminosi passaruota, è tutt’altro che regolare. Il divano, diviso in due sezioni, si può avere solo acquistando il quinto posto; inoltre, una volta ribaltato lo schienale resta un fastidioso gradino sul fondo.
Non ha dimensioni esagerate e in città si guida bene, anche perché il motore (con il DNA in posizione Normal) ha una risposta sufficientemente dolce; tuttavia, il lunotto piccolo e i montanti massicci disturbano nelle manovre in retromarcia, e i sensori di parcheggio sono optional.
Il generoso 1.4 turbo, sempre disponibile e capace di “allungare” con decisione sino a 6500 giri, gratifica sui percorsi misti, anche se meriterebbe un cambio più rapido da manovrare. Il resto lo fanno le sospensioni rigide e le gomme larghe, che rendono la vettura reattiva e agile fra le curve. La sicurezza non manca perché nel caso che si esageri, ci pensa l’ESP a porre rimedio alla situazione. Prestazioni e precisione di guida risultano adeguate anche in autostrada, per quanto nei lunghi trasferimenti si soffra della non ottimale insonorizzazione dell’abitacolo.
In città
Il sistema Stop&Start, che spegne e poi riavvia automaticamente il motore nelle soste al semaforo oppure in coda, contribuisce a tenere “sotto controllo” i consumi (abbiamo registrato 11,2 km/l). Con il DNA settato in posizione Normal, lo sterzo è sufficientemente leggero e il motore eroga fluidamente la sua potenza: l’Alfa Romeo MiTo 1.4 MultiAir è una piccola sportiva che va bene nel traffico, favorita oltretutto dai ridotti ingombri della carrozzeria (è lunga 406 cm). Tuttavia, nelle manovre in retromarcia impegna parecchio a causa della scarsa visibilità posteriore, e i sensori di parcheggio sono optional.
Fuori città
Soprattutto se si seleziona il sistema DNA in posizione Dynamic, vengono fuori le migliori qualità sulle strade ricche di curve: attaccata all’asfalto, la piccola Alfa ha un coricamento laterale contenuto e sa rassicurare con una notevole sincerità nelle reazioni (con l’ESP pronto a intervenire in caso di necessità). Il motore reagisce all’acceleratore senza “rabbia” ma con una corposa progressione, e quindi la potenza risulta sempre facile da gestire. Peccato che il cambio non sia all’altezza del resto: la rapportatura è giusta, ma nell’uso sportivo emergono i limiti di manovrabilità del comando, che tende a impuntarsi, specie nel passaggio quarta-terza.
In autostrada
Grazie allo sterzo solido e alla grande precisione in traiettoria, il comportamento sui curvoni è davvero brillante, e quando si tratta di riprendere rapidamente velocità basta pigiare sull’acceleratore per godersi una spinta costante e generosa. Peccato che con le sospensioni sportive le giunzioni dell’asfalto si sentano per bene. Per essere una sportiva la MiTo si rivela sufficientemente comoda, anche se non è l’auto ideale per macinare centinaia di chilometri tutti d’un fiato: a 130 km/h il comfort è discreto, ma alla lunga la rumorosità del motore risulta fastidiosa proprio come quella generata dal rotolamento delle gomme.
Intuitiva da guidare e molto sicura, la MiTo è una piccola sportiva equipaggiata con freni potenti (anche se la loro resistenza alla fatica è migliorabile) e giustamente provvista di serie dell’ESP. Superiore alla media, e decisamente completa, la dotazione di airbag, mentre sorprende che i fendinebbia, anche nella “ricca” versione Distinctive, si debbano pagare a parte. Nei crash test EuroNcap la piccola Alfa ha evidenziato ottime capacità di protezione degli occupanti.
I crash test EuroNcap sono stati superati con punteggi di rilievo: cinque stelle, ossia il massimo, per gli occupanti, tre per i bambini su seggiolini Isofix e due per la tutela dei pedoni in caso di investimento.
Di serie c’è tutto quanto serve per la sicurezza, a partire dai controlli elettronici di trazione e stabilità – peraltro puntuali ed efficaci nell’intervento – sino alla dotazione di airbag, che prevede sia quello per le ginocchia del guidatore, sia quelli per la testa (davanti e dietro). “Pescando” dalla lista degli optional si possono aggiungere il cruise control, il sensore di pressione delle gomme e i fari allo xeno (questi ultimi obbligano ad acquistare anche i fendinebbia, che pure si pagano a parte).
Mantiene quel che la linea promette: è una compatta dal carattere sportivo, quasi una piccola coupé, gratificante da guidare ma anche con qualche limite in fatto di versatilità: lo spazio per i bagagli non è molto, e l’abitacolo accoglie degnamente soltanto chi sta davanti; dietro, invece, l’abitabilità è appena sufficiente e, addirittura, per avere il quinto posto (scomodo) si deve pagare un sovrapprezzo. Azzeccato il motore, potente, trattabile e non troppo assetato di benzina.
È una piccola sportiva capace di dare soddisfazioni per chi mette il piacere di guida in cima ai suoi desideri, e per questo è disposto a rinunciare a qualcosa in termini di comfort (soprattutto nei lunghi trasferimenti autostradali): fra le curve sfodera notevoli qualità dinamiche e si rivela sicura e divertente, ma soprattutto intuitiva e sempre perfettamente controllabile. Per quanto sia abbinato a un cambio dalla manovrabilità migliorabile, il nuovo motore Multiair è azzeccato, potente ma anche trattabile e quindi adatto all’uso di tutti i giorni.
La Dynamic ha una discreta dotazione, anche se non è propriamente a buon mercato considerando pure che ad alcuni accessori a pagamento (a partire dai cerchi maggiorati) è difficile rinunciare. E, trattandosi di una compatta “sfiziosa”, ripiegare sulla più economica Progression non ha tanto senso.
Guida
La disponibilità e la dolcezza del motore turbo, unite alle notevoli qualità dinamiche, la rendono redditizia e divertente fra le curve. E il sistema DNA permette di ottimizzare la risposta della vettura adattandola alle diverse situazioni di utilizzazione.
Linea
Trasmette sportività grazie al frontale aggressivo e ai larghi passaruota, ma è pure equilibrata e piuttosto elegante: l’insieme, anche grazie al particolare taglio dei fari e delle luci di coda, è indubbiamente originale.
Motore
Oltre che per il rombo coinvolgente (ma non troppo fastidioso) convince per la trattabilità: non ha nulla a che vedere con i “nervosi” turbo di qualche anno fa, ed eroga la sua notevole potenza in modo fluido e regolare.
Tenuta di strada
Le sospensioni rigide e le ruote di grande diametro (quelle di serie sono di 16 pollici, ma a richiesta si possono avere anche di 17 oppure di 18) con gomme ribassate rendono la MiTo praticamente “attaccata” all’asfalto; in più c’è il conforto di un ESP molto efficace.
Baule
La capienza, considerato quel che offrono le rivali, non è male, tuttavia la praticità lascia a desiderare perché l’imboccatura è piccola e il profilo interno poco regolare. Senza contare che il divano sdoppiato fa parte degli optional a pagamento.
Cambio
Ha solo cinque marce, ma dato il carattere del motore ne meriterebbe sei. La manovrabilità non è eccellente: l’escursione della leva è troppo ampia, gli innesti sono “gommosi”, e si rileva una certa tendenza a impuntarsi nell’uso sportivo.
Posti dietro
Il quinto posto, che si paga a parte, va considerato una soluzione di fortuna, solo per viaggi brevi. Ma anche standoci in due il divano è scomodo: manca lo spazio per le gambe e c’è poca “aria” sopra la testa.
Visibilità
Il design filante della coda, sottolineato dal particolare taglio dei montanti e dal lunotto piccolo e inclinato, compromette la visuale posteriore: per chi utilizza frequentemente l’auto in città sono consigliabili i sensori di parcheggio (optional).
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 5500 giri | 206,7 km/h | 207 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,7 | 8,4 secondi | |
0-400 metri | 16,3 | 138,1 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,9 | 175,1 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 31,5 | 171,7 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 30,6 | 164,5 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 10,5 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,2 km/litro | 13,5 km/litro | |
Fuori città | 14,9 km/litro | 22,2 km/litro | |
In autostrada | 11,4 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 4,2 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,5 km/litro | 12,0 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,1 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 133 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | 11,3 |
Cilindrata cm3 | 1368 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 99 (135)/5000 |
Coppia max Nm/giri | 180/1750 (206/1750) |
Emissione di CO2 grammi/km | 129 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 406/172/145 |
Passo cm | 251 |
Peso in ordine di marcia kg | 1135 |
Capacità bagagliaio litri | 270/950 |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 5a a 5500 giri | 206,7 km/h | 207 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 8,7 | 8,4 secondi | |
0-400 metri | 16,3 | 138,1 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 29,9 | 175,1 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 31,5 | 171,7 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 30,6 | 164,5 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 10,5 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,2 km/litro | 13,5 km/litro | |
Fuori città | 14,9 km/litro | 22,2 km/litro | |
In autostrada | 11,4 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 4,2 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,5 km/litro | 12,0 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,1 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 64,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 133 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,1 metri | 11,3 |
Cilindrata cm3 | 1368 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 99 (135)/5000 |
Coppia max Nm/giri | 180/1750 (206/1750) |
Emissione di CO2 grammi/km | 129 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 406/172/145 |
Passo cm | 251 |
Peso in ordine di marcia kg | 1135 |
Capacità bagagliaio litri | 270/950 |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Alfa romeo Mito usate 2018 | 4.000 | 10.170 | 20 annunci |