Berlina di 4 metri offerta al prezzo di una citycar, ha un look da suv e vistosi fascioni protettivi. Non c’è la trazione integrale, ma la carrozzeria rialzata permette di affrontare i terreni accidentati. Il motore è un turbodiesel tranquillo e silenzioso. Discreto il comfort.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Le appariscenti protezioni in stile suv, l’assetto rialzato e i cerchi in lega di 16 pollici le conferiscono un look particolare, decisamente meno “anonimo” di quello della Sandero, la berlina da cui deriva. Impiega una normalissima trazione anteriore e, quindi, sui fondi sdrucciolevoli non può fare più di tanto, ma l’altezza da terra superiore alla media permette di affrontare senza troppi pensieri sterrati e strade di campagna. È una cinque porte che in rapporto alle dimensioni della carrozzeria (è lunga 4 metri) offre parecchio spazio a bordo, oltre a un bagagliaio abbastanza ampio e pratico. Spinta da un tranquillo turbodiesel 1.5 da 68 CV, fra le curve si corica parecchio e predilige la guida rilassata; molto buono il comfort, mentre i consumi sono superiori alle aspettative. Lasciano a desiderare le finiture e la qualità delle plastiche, ma il prezzo è imbattibile e a pagamento c’è da aggiungere soltanto il climatizzatore. Peccato che gli airbag siano soltanto due e che l’Esp non si possa avere.
È la versione “simil-suv” della Sandero, della quale riprende la carrozzeria, gli interni e la meccanica. Tuttavia, la Dacia Stepway, oltre a essere più “avventurosa” nell’estetica – presenta vistose protezioni antigraffio in plastica e dispone di utili barre portatutto sul tetto – ha l’assetto rialzato: la luce a terra di 17 cm (2 in più della versione normale) permette di affrontare fondi dissestati senza troppe preoccupazioni. Ma la trazione, beninteso, è soltanto sulle ruote anteriori, quindi il fuori strada “vero” resta fuori dalla sua portata.
Per essere una vettura poco più lunga di quattro metri offre un’abitabilità notevole: l’abitacolo è piuttosto alto e largo, e lo spazio risulta abbondante anche per i passeggeri posteriori. Grazie alle cinque porte l’accessibilità non delude, come pure risulta superiore alla media la capacità del vano bagagli, dalla forma regolare e facilmente sfruttabile. In fatto di finiture non si può, però, pretendere troppo: le plastiche sono di qualità economica.
Il motore è un 1.5 turbodiesel di origine Renault, che si fa apprezzare per il funzionamento omogeneo e regolare e per la fluidità ai bassi regimi, ma che con i suoi 68 CV non è un fulmine di prestazioni. È, comunque, adeguato alle “tranquille” qualità stradali dell’auto, che ha una discreta tenuta di strada ma, pure, un sensibile rollio, senza contare che anche sterzo e freni sono migliorabili. Peccato che i consumi, sebbene non eccessivi, siano meno interessanti di quel che ci si aspetta.
Il prezzo è simile a quello di un’utilitaria e, a parte il “clima” (manuale), non ci sono optional da aggiungere: la dotazione di serie è relativamente ricca e comprende, fra l’altro, i cerchi in lega di 16”, la radio con cd e mp3, i fendinebbia e la vernice metallizzata. Purtroppo, però, l’equipaggiamento di sicurezza è scarso: contempla soltanto gli airbag frontali e l’Esp non è previsto nemmeno a pagamento. Per risparmiare all’acquisto c’è la 1.6 a benzina, più potente (87 CV) ma anche più assetata.
Lo spazio abbonda e, in caso di necessità, è possibile viaggiare in cinque adulti senza difficoltà. Peccato, però, che chi sta dietro non disponga di tasche dove riporre piccoli oggetti (c’è soltanto un portalattina). Le plastiche grigie e dure al tatto tradiscono l’impiego di componenti ripresi dalle Renault (casa cui il marchio Dacia fa capo) di un decennio fa, come pure delude l’assenza della regolazione in altezza del volante e del sedile di guida. Anacronistici anche i comandi del “clima”, del tipo a manopola e collocati troppo in basso, e la radio che – pur dotata di lettore cd e mp3 – non è integrata nella plancia. Gli alzacristallo elettrici, inoltre, sono previsti soltanto davanti e si azionano mediante tasti posizionati nella plancia (ma meglio sarebbe trovarli nei pannelli delle porte). Il baule ha la soglia a ben 80 cm dal suolo e per giunta non a filo del pavimento, ma è grande, regolare e si sfrutta bene; peccato che gli sporgenti supporti della cappelliera infastidiscono quando si stivano oggetti voluminosi, e che si formi un gradino reclinando lo schienale del divano.
Plancia e comandi
Parecchia componentistica proviene dalla Clio di dieci anni fa e, dunque, l’aspetto degli interni è tutto fuorché moderno: dominano le plastiche grigie e dure, dall’aspetto piuttosto economico sebbene correttamente assemblate. Stranamente, manca la regolazione in altezza del volante e i retrovisori a comando elettrico, presenti in altre versioni della Sandero. Il “clima” manuale (optional) ha una buona portata d’aria, ma presenta comandi vecchio stile, del tipo a manopola, peraltro posti troppo in basso; poco intuitivi pure i tasti degli alzavetro, collocati nella consolle anziché nei pannelli delle porte. Semplice e ben organizzata la strumentazione, che comprende il termometro del liquido di raffreddamento (digitale, come l’indicatore del livello del carburante).
Abitabilità
I sedili davanti sono larghi e bene imbottiti: si viaggia comodi anche sulle lunghe distanze. Tuttavia, quello di guida (diversamente da quanto accade per altre versioni della Sandero) è privo della regolazione in altezza: bisogna accontentarsi di registrare gli attacchi delle cinture. Dietro c’è spazio abbondante per due e – se necessario – grazie al profilo piatto del divano ci si può stare in tre senza grandi sacrifici. Peccato che i passeggeri posteriori dispongano di alzavetro a manovella e possano contare soltanto su un portabottiglia, data l’assenza di tasche nelle porte o negli schienali. Davanti va meglio: alla base della plancia ci sono un portalattina doppio e un pratico vano, e il cassetto di fronte al passeggero è abbastanza grande.
Bagagliaio
Spazioso e regolare nella forma, il baule risulta comodamente accessibile grazie all’apertura ampia. Inoltre, si sfrutta con estrema facilità, sebbene con i grossi “colli” possano risultare d’intralcio gli sporgenti supporti della cappelliera e il dislivello fra la soglia e il pavimento. Quando si ha bisogno della massima capacità di carico viene utile la possibilità di togliere la seduta del divano, evitando che gli schienali, una volta abbattuti, rimangano inclinati; in ogni caso, nel fondo viene a crearsi un piccolo gradino che impedisce di far scorrere gli oggetti lunghi.
Alta da terra e dotata di ampie superfici vetrate che favoriscono la visibilità, nella “giungla urbana” si muove agevolmente, anche se lo sterzo non è leggerissimo, soprattutto in manovra. Nei parcheggi le estese protezioni in plastica riparano la carrozzeria dal rischio di graffi, ma in retromarcia serve attenzione perché i poggiatesta riducono la visuale e i sensori non si possono avere nemmeno a pagamento. Il carattere tranquillo del motore, unito all’elevato rollio indotto dalle morbide sospensioni, fra le curve inducono a guidare con piglio turistico: è il miglior modo di godersi la Stepway, che, comunque, tiene bene la strada ed è abbastanza intuitiva da controllare al limite (sebbene manchi l’Esp). Le modeste prestazioni penalizzano la rapidità nei sorpassi ma non risultano troppo condizionanti in autostrada: a 130 orari il motore non è affatto “impiccato” né disturba eccessivamente con la sua voce. La precisione dello sterzo, però, lascia a desiderare e la frenata è decisamente “lunga”.
In città
Sempre più rari nell’attuale produzione, in città i fascioni protettivi sono una bella sicurezza perché riducono il rischio di trovarsi la carrozzeria graffiata quando si parcheggia l’auto. Alta com’è, la Dacia Stepway è a suo agio anche su dossi e ripide rampe dei box, e nel traffico intenso si guida con piacere grazie alla progressiva e pronta erogazione del motore; poco affaticanti cambio e frizione, mentre lo sterzo non è leggerissimo. La posizione di guida rialzata favorisce anche la visibilità, notevole in tutte le direzioni tranne che dietro: colpa dei poggiatesta laterali, che a differenza di quello centrale non sono a scomparsa e, dunque, coprono una notevole porzione dell’ampio lunotto (e i sensori di parcheggio non sono previsti nemmeno in opzione).
Fuori città
Le caratteristiche del motore – fluido e regolare ma dal tiro non certo vigorosissimo – e le sospensioni morbide invitano a evitare la guida sportiveggiante: meglio viaggiare in relax, godendosi il buon comfort offerto dalla Stepway e consumando il giusto (fuori città abbiamo registrato poco più di 16 km/l). La precisione dello sterzo – che non è neppure leggerissimo – rimane migliorabile, ma la tenuta di strada è sicura e le reazioni al limite sempre sincere: il rollio è elevato, ma l’eventuale sottosterzo è facile da correggere, anche se non bisogna dimenticare che manca l’Esp e che, quindi, è bene non esagerare. Attenzione anche nei sorpassi, che a causa della modesta spinta del motore possono rivelarsi più lenti del previsto.
In autostrada
Sebbene la velocità massima sia alquanto modesta, e anche un po’ inferiore a quella dichiarata (150 km/h), a 130 orari il turbodiesel non mostra il fiato corto e non fa neppure eccessivo baccano. Inoltre, per riprendere velocità dopo un rallentamento non occorre scalare marcia, ma resta il fatto che la spinta oltre i 90-100 km/h si affievolisca notevolmente. Nei lunghi curvoni la stabilità è buona, tuttavia la precisione dello sterzo lascia a desiderare: sono richieste frequenti correzioni di traiettoria. L’impianto frenante dimostra una buona resistenza, ma gli spazi di arresto sono lunghi e in caso di emergenza bisogna “pestare” forte sul pedale.
Mancano i controlli della trazione e della stabilità, che non si possono avere nemmeno come optional, e gli airbag sono soltanto due, quelli frontali: la dotazione di sicurezza non è al passo con i tempi. Per quanto riguarda i crash test EuroNcap ci si può riferire ai discreti risultati riportati dalla Sandero standard, che ha carrozzeria ed equipaggiamento coincidenti (ma permette l’aggiunta, a pagamento, degli airbag laterali).
La Stepway non è stata sottoposta ai crash test EuroNcap, ma a tal proposito possono essere presi a riferimento i risultati ottenuti dalla Sandero standard (che differisce soltanto in alcuni dettagli): tre stelle (su un massimo di cinque) per la protezione degli occupanti, quattro stelle per i bambini e una stella per la tutela dei pedoni in caso di investimento. Considerato che si tratta di una vettura basata su una piattaforma non recentissima (quella della vecchia Renault Clio), il quadro non è, dunque, deludente, ma ciò non toglie che la dotazione lasci a desiderare: l’Esp non è previsto e ci sono soltanto gli airbag frontali, mentre quelli laterali, che la Sandero normale può montare come optional, per la Stepway non sono disponibili. Sono, invece, compresi nel prezzo gli attacchi Isofix (per ancorare i sedili per i bambini) e i fari antinebbia.
Con la carrozzeria rialzata, i cerchi in lega e le protezioni in stile suv, non sembra davvero un’auto low cost, almeno fino a quando si sale a bordo e si nota l’aspetto economico degli interni. Ma ciò non toglie che, per quel che costa, la Sandero Stepway offra molto: è comoda, piacevole da guidare e abbastanza spaziosa da soddisfare le esigenze di una giovane famiglia. Spinta da un turbodiesel dalle prestazioni oneste, ha un comportamento stradale sicuro, ma è un peccato che l’Esp non si possa avere nemmeno a pagamento.
Spaziosa e confortevole, la Dacia Stepway è offerta a un prezzo imbattibile seppure un po’ più alto di quello della Sandero normale, ma rispetto a quest’ultima vanta un look più piacevole e personale, oltre che una superiore aliquota di versatilità per chi percorre spesso strade di campagna. Certo, gli interni tradiscono la ricerca del contenimento dei costi e la dotazione di sicurezza si limita agli airbag frontali, mentre quelli laterali (che pure sono offerti come optional per la Sandero standard) non si possono aggiungere, e l’Esp non è previsto. Il piccolo turbodiesel, che non fa gridare al miracolo per i consumi, è fluido e regolare, ma manca di grinta. Per questa ragione chi desidera più brio e non percorre molti chilometri farà bene valutare l’alternativa della 1.6 a benzina, che costa meno ed è più potente (ha 87 CV); c’è anche in versione con impianto a Gpl, che se da un lato annulla il vantaggio nel prezzo d’acquisto, dall’altro “recupera” nei costi d’esercizio.
Abitabilità
Per essere una vettura di poco più di 4 metri la Stepway offre parecchio spazio, sia per le gambe sia sopra la testa. Quattro adulti viaggiano comodi e sul divano (che ha il profilo piatto), se necessario, si può stare anche in tre.
Cambio
Comoda da impugnare, la leva offre un’elevata manovrabilità: la corsa non è eccessiva e gli inserimenti avvengono con precisione e immediatezza, anche quando si cambia senza troppi riguardi. Dolce ed efficiente la frizione.
Comfort
L’insonorizzazione dell’abitacolo è discreta per una vettura di questa classe, e un valido contributo al comfort arriva anche dalle sospensioni morbide – efficaci sui fondi sconnessi – e dai sedili bene imbottiti.
Prezzo
Per la stessa cifra si possono acquistare soltanto vetture più piccole e meno versatili, e anche aggiungendo i pochi optional disponibili (“clima” manuale, ruota di scorta e kit fumatori) la cifra finale resta assolutamente concorrenziale.
Consumi
Le medie d’uso non sono male, ma ciò non toglie che ci siano turbodiesel di cilindrata simile e di prestazioni ben superiori (oltre che, spesso, installati su vetture più grandi e pesanti) che consumano meno.
Prestazioni
Anche se il tiro ai bassi regimi e l’elasticità del 1.5 dCi sono più che apprezzabili, quando si guida fuori città i 68 CV a disposizione risultano appena sufficienti e in molte situazioni (come per esempio i sorpassi) si desidererebbe una spinta ben maggiore.
Sicurezza
L’equipaggiamento è quello di una vettura di una decina di anni fa: ci sono soltanto i due airbag frontali e l’Abs (ma gli spazi di frenata sono lunghi). Purtroppo non è possibile aggiungere nulla a pagamento, nemmeno l’Esp che pure sarebbe utile.
Sterzo
A bassa velocità e nelle manovre il comando non è leggero come lo si desidererebbe, mentre alle andature più elevate risponde in modo poco omogeneo e delude sia in fatto di prontezza, sia di precisione.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 147,7 km/h | 150 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 16,6 | 16,7 secondi | |
0-400 metri | 20,1 | 108,0 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 37,7 | 132,0 km/h | 37,9 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 36,5 | 131,5 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 35,8 | 127,4 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 21,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 13,7 km/litro | 16,1 km/litro | |
Fuori città | 16,1 km/litro | 20,8 km/litro | |
In autostrada | 11,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 10,2 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,1 km/litro | 18,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 41,1 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 72,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 139 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,7 metri | 10,4 |
Cilindrata cm3 | 1461 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 50 (68)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 160/1700 |
Emissione di CO2 grammi/km | 140 |
Distribuzione | 2 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 402/175/159 |
Passo cm | 259 |
Peso in ordine di marcia kg | 1141 |
Capacità bagagliaio litri | 320/1200 |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 147,7 km/h | 150 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 16,6 | 16,7 secondi | |
0-400 metri | 20,1 | 108,0 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 37,7 | 132,0 km/h | 37,9 secondi |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 36,5 | 131,5 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 35,8 | 127,4 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 21,0 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 13,7 km/litro | 16,1 km/litro | |
Fuori città | 16,1 km/litro | 20,8 km/litro | |
In autostrada | 11,9 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 10,2 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 14,1 km/litro | 18,9 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 41,1 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 72,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 139 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,7 metri | 10,4 |
Cilindrata cm3 | 1461 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 50 (68)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 160/1700 |
Emissione di CO2 grammi/km | 140 |
Distribuzione | 2 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi |
Freni posteriori | tamburi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 402/175/159 |
Passo cm | 259 |
Peso in ordine di marcia kg | 1141 |
Capacità bagagliaio litri | 320/1200 |
Pneumatici (di serie) | 195/55 R 16 |
Prezzo minimo | Prezzo medio | ||
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Dacia Sandero stepway usate 2019 | 10.990 | 11.950 | 3 annunci |
Dacia Sandero stepway usate 2020 | 14.490 | 14.490 | 1 annuncio |
Dacia Sandero stepway usate 2021 | 13.500 | 13.730 | 3 annunci |
Dacia Sandero stepway usate 2022 | 14.200 | 14.450 | 2 annunci |
Dacia Sandero stepway usate 2023 | 16.500 | 17.400 | 2 annunci |