È un’utilitaria italo-cinese dalla linea simpatica, con un abitacolo spazioso. Il prezzo è basso e include di serie accessori che di solito si pagano a parte. Però l’Esp non è previsto e il comfort lascia a desiderare. Elevati i consumi: conviene scegliere la versione a gas.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Ha dimensioni da utilitaria e una carrozzeria da piccola monovolume: l’abitacolo è spazioso per quattro, ma volendo si può viaggiare anche in cinque. La DR, che la importa in Italia (mentre la produzione è cinese), la personalizza e la offre a un prezzo molto conveniente, tanto più se si considera che l’unica versione disponibile è equipaggiata di tutto punto: sono di serie anche la vernice metallizzata e i sensori di parcheggio. Peccato, però, che la dotazione di sicurezza contempli solo gli airbag frontali e che non sia disponibile l’Esp. Spinta da un 1.3 a benzina da 83 CV, su strada ha un comportamento abbastanza sicuro, ma il comfort non è il massimo perché le sospensioni “rimbalzano” sulle buche e risultano rumorose. Migliorabile anche la ripresa. I consumi, elevati per un’utilitaria, rendono appetibili (almeno per chi fa percorrenze annuali elevate) le più care versioni a Gpl oppure a metano.
Cinque porte, cinque posti e una carrozzeria quasi da monovolume: oltre che accattivante nella linea, la DR2 è un’utilitaria pratica, con un abitacolo spazioso in rapporto alle dimensioni (la lunghezza è di 370 cm) e un discreto bagagliaio. Ma il suo vero asso nella manica è il prezzo, basso in termini assoluti e ancor più conveniente se si considera che non ci sono aggiunte da fare: c’è una sola versione ed è riccamente accessoriata.
Importata e “personalizzata” dall’italiana DR, è prodotta in Cina e offre una dotazione completa di quasi tutto quanto si possa desiderare: sono inclusi, fra l’altro, la radio con cd, mp3 e presa Usb, il climatizzatore manuale, le barre sul tetto, i cerchi in lega di 15 pollici, i fendinebbia, la vernice metallizzata e addirittura i sensori di parcheggio, utili in una vettura che nasce principalmente per la città quanto rari fra le rivali.
La DR2 si rivela sufficientemente sicura e affidabile anche nei percorsi extraurbani, e monta freni efficaci. Purtroppo, però, l’Esp non si può avere nemmeno a pagamento e anche altri aspetti della dotazione di sicurezza lasciano a desiderare, dal momento che sono previsti soltanto i due airbag frontali. Al di sotto delle aspettative il comfort: le sospensioni sono rumorose e trasmettono contraccolpi sulle buche.
Il motore è un 1.3 a benzina con distribuzione bialbero a 16 valvole accreditato di 83 CV. È abbastanza vivace nelle prime marce, ma in ripresa risulta penalizzato dalla quinta decisamente lunga. Si fa apprezzare per la discreta silenziosità, ma non per i consumi, che sono elevati in tutte le condizioni: se si fanno molti chilometri conviene spendere qualche migliaio di euro in più e orientarsi sulla versione a Gpl oppure su quella a metano.
Le tinte chiare e variegate (diverse tonalità di grigio, oltre al giallino del rivestimento dei sedili e dei pannelli porta) rendono gli interni luminosi e gradevoli, accentuando la sensazione di spaziosità. D’altra parte i centimetri a disposizione sono parecchi, anche in altezza, e quattro adulti viaggiano comodi; non è troppo sacrificato neppure un eventuale terzo occupante del divano, che ha il profilo poco rialzato al centro. I più alti, però, troveranno insufficiente la libertà di arretrare le poltrone anteriori, per quanto sia loro concesso di regolare la posizione degli attacchi delle cinture. A fronte di un cruscotto completo e ben organizzato, colpisce il fatto che la “ricca” radio (provvista anche di presa Usb e di lettore mp3) sia priva del sistema Rds, così non si può sapere il nome della stazione che si sta ascoltando. Soddisfacente il bagagliaio, che è sì rifinito con approssimazione, ma anche relativamente grande per un’auto di questa categoria; inoltre, ribaltando il divano, sul pavimento non si formano gradini che ostacolano le operazioni di carico.
Plancia e comandi
Le tinte chiare, oltre ad accrescere la sensazione di spaziosità, rendono gradevole il “ponte di comando” della DR2. Tuttavia, non riescono a nascondere la natura economica delle plastiche, che per quanto bene assemblate restano dure e poco gradevoli al tatto. Completo il cruscotto, che dispone anche di un piccolo display dove si può visualizzare l’ora oppure il consumo, mentre delude la radio: essendo priva del sistema RDS, sullo schermo non mostra il nome della stazione sintonizzata. I comandi sono correttamente posizionati, ma quelli del “clima” vengono coperti quando si utilizza il pur comodo doppio portabicchiere estraibile.
Abitabilità
La carrozzeria monovolume ha il soffitto alto, e dunque lo spazio non manca neppure sopra la testa: quattro adulti, anche di statura superiore alla media, viaggiano comodi. Inoltre, sul divano (che ha la seduta poco sagomata) se necessario si può stare anche in tre. Peccato che le poltrone anteriori possano scorrere longitudinalmente di soli 19 cm, penalizzando chi ha le gambe lunghe, ma in compenso gli attacchi superiori delle cinture sono regolabili in altezza. Criticabile pure il piacevole vellutino giallo utilizzato per i rivestimenti: tende a trattenere i “pelucchi” che si staccano dai vestiti. Utile il piccolo vano chiuso ricavato nella parte superiore della plancia, che si aggiunge al cassetto di fronte al passeggero (piccolo e privo di illuminazione interna).
Bagagliaio
Il portellone si solleva su un’imboccatura ampia e dalla forma regolare, che facilita l’accesso nonostante la soglia disti 75 cm da terra (e non sia a filo del fondo); peccato che ci si debba ricordare di aprirlo agendo su una levetta accanto al sedile: non c’è il pulsante nel portellone. Considerate le dimensioni esterne, la capacità di carico è più che soddisfacente (siamo ai vertici della categoria), ma le finiture sono approssimative, e per abbattere lo schienale del divano occorre prima smontare i poggiatesta e sollevare la seduta; in compenso, il piano che viene a formarsi (profondo 114 cm) è privo di gradini: agevole far scorrere gli oggetti lunghi e pesanti.
La posizione di guida un po’ rialzata favorisce la visibilità, e nei parcheggi si può far conto anche sui sensori: in città la DR2 è nel suo habitat naturale. Compatta e maneggevole, scatta con rapidità al semaforo e, grazie a i comandi leggeri da azionare, non affatica nella marcia a singhiozzo. I limiti arrivano dalle sospensioni, brusche e rumorose sullo sconnesso al punto da compromettere il comfort. Non sono, comunque, dure, e nelle strade ricche di curve provocano un’evidente rollio che induce ad adottare un’andatura tranquilla; ciononostante l’aderenza è buona e le reazioni – anche in mancanza dell’Esp – progressive e prevedibili. Peccato che quando serve spunto in salita o nei sorpassi, si debba spremere parecchio il motore e usare intensamente il cambio (che ha la leva dalla corsa eccessivamente ampia). La riserva di potenza è appena sufficiente anche in autostrada: la quinta lunga aiuta a tenere bassi i giri del motore, ma basta un falsopiano per perdere velocità ed essere costretti a scalare in quarta. Migliorabile lo sterzo, che soprattutto nei curvoni manifesta scarse consistenza e precisione.
In città
Nasce per la città e lo dimostra con una piacevolezza di guida determinata dal motore brioso e dai comandi morbidi da azionare: lo sterzo, il cambio (che, però, ha la corsa della leva troppo lunga) e la frizione non affaticano. Inoltre, offre una posizione di guida leggermente rialzata che favorisce la visibilità, e che viene in aiuto sia quando ci si avvicina a un incrocio, sia nelle manovre. In quest’ultimo frangente, poi, si può contare anche sui sensori di parcheggio di serie. Le ombre arrivano dai consumi “impegnativi” (poco più di 10 km/l di media) e dalla ben poco progressiva risposta delle sospensioni, che oltretutto risultano rumorose.
Fuori città
L’evidente rollio che si manifesta nei percorsi tortuosi rende preferibile uno stile di guida tranquillo, anche perché non c’è l’Esp. Comunque, la tenuta di strada è più che buona (anche se sulle sconnessioni più marcate le sospensioni rimbalzano e fanno allargare un po’ la traiettoria) e le reazioni al limite sincere e intuitive da gestire. Peccato che il brio del motore tenda a esaurirsi presto e che per ottenere un po’ di vivacità alle andature superiori – come pure per trarsi d’impaccio in un sorpasso – sia necessario “tirargli il collo” e intensificare il ricorso al cambio.
In autostrada
A velocità elevata la piacevole leggerezza dello sterzo vira verso una mancanza di consistenza e di rapidità che incidono negativamente sul feeling di guida, soprattutto quando ci si trova a correggere la traiettoria nei lunghi curvoni percorsi “in appoggio” sulle ruote esterne. Per il resto, la quinta lunga (a 130 km/h il motore è a 3700 giri) permette di tenere un buon passo senza far aumentare la rumorosità, ma può ben poco sul fronte dei consumi (in autostrada abbiamo rilevato una media di 11,5 km/l); purtroppo, però, rende anche laboriose le riprese, tanto che dopo un rallentamento, o in presenza di un falsopiano, scalare in quarta è obbligatorio.
L’EuroNcap non ha ancora esaminato la DR2, che comunque, oltre che nella resistenza della scocca, per proteggere i passeggeri in caso d’urto può far conto soltanto sugli airbag frontali. Quelli laterali e quelli per la testa, che le rivali offrono almeno a pagamento, non si possono avere. E altrettanto vale per l’Esp, che sarebbe comunque utile nonostante tenuta di strada e stabilità siano sufficienti per una vetturetta destinata principalmente alla città.
La DR2 ha sospensioni morbide e un comportamento stradale tutt’altro che sportivo, anche se la stabilità e la tenuta di strada non deludono, e la frenata è adeguata alle prestazioni. La dotazione di sicurezza, però, è ridotta ai minimi termini: oltre ai fendinebbia, ci sono soltanto l’Abs e gli airbag frontali. Impossibile aggiungere i “cuscini” laterali o quelli per la testa: non sono previsti nemmeno come optional (quando molte rivali li offrono di serie), e altrettanto dicasi dell’Esp, che sarebbe importante per una vettura destinata anche a guidatori giovani e inesperti. L’EuroNcap non ha ancora sottoposto a crash test la citycar cinese.
La citycar cinese ha una linea gradevole e moderna, offre un’abitabilità superiore alla media e dispone di un discreto bagagliaio, ma la miglior freccia al suo arco rimane il rapporto fra prezzo e dotazione: a meno di non rivolgersi al mercato dell’usato, ottenere altrettanto per una cifra inferiore è quasi impossibile. Ma si devono anche accettare consumi superiori a quelli delle rivali e accontentarsi sul fronte del comfort e delle finiture, oltre che di una dotazione di sicurezza paragonabile a quella di vetture di una decina di anni fa.
Se si è a caccia di una citycar spaziosa e a portata di portafogli, e non si vuole rinunciare a una sontuosa dotazione di accessori, questa “milletre” italo-cinese non teme confronti: è una full-optional proposta a un prezzo da offerta speciale. Anche la sua linea accattivante aiuta a chiudere un occhio sulle carenze in fatto di materiali e finiture, mentre è più difficile sorvolare sulla dotazione di sicurezza, ridotta al minimo indispensabile e – diversamente da quanto accade per la maggior parte delle rivali – neppure integrabile a pagamento. In ogni caso, anche senza l’Esp, il comportamento stradale è onesto e prevedibile. Se nell’ottica del risparmio risultano accettabili sia le prestazioni (modeste in ripresa), sia il comfort (disturbato dalla rumorosità delle sospensioni), non altrettanto si può dire dei consumi, alquanto elevati per un’utilitaria: se si fa parecchia strada le versioni a gas – ovviamente più care – sono un’alternativa da prendere in considerazione.
Abitabilità
Per essere una citycar di appena 370 cm di lunghezza la DR2 offre interni spaziosi, e diversamente da alcune rivali è omologata per cinque posti: in caso di necessità, sul divano si può stare in tre senza doversi stringere troppo.
Accessori
Tutto quanto si può desiderare per migliorare l’estetica (come per esempio la vernice metallizzata e i cerchi in lega), la funzionalità (sensori di parcheggio, alzavetro elettrici anche dietro) e il comfort (radio e climatizzatore) è incluso nel prezzo.
Guida in città
Il motore scattante e le dimensioni contenute aiutano a districarsi nel traffico con grande facilità, e rendono la guida piacevole e divertente. Bene anche i comandi, che sono dolci da azionare e non affaticano.
Prezzo
Rispetto alle rivali la DR2 è offerta a una cifra concorrenziale, ma quel che più conta è che è davvero comprensiva di tutto: non ci sono accessori da pagare a parte e così non si rischia di veder lievitare il preventivo.
Comfort
Il maggior fastidio arriva dalla rumorosità delle sospensioni, sensibile quando si passa su sconnessioni e buche, che compromette il comfort ben più di quanto faccia il rombo del motore. Gli interni, inoltre, non sono scevri da qualche scricchiolio.
Consumi
La DR2 consuma come vetture più grandi e potenti: un controsenso per un’utilitaria proposta a un prezzo d’acquisto “aggressivo”, che dunque si rivolge a chi ricerca la massima convenienza economica e vorrebbe trovarla anche nei costi di gestione.
Finiture
Sia all’esterno, sia nel bagagliaio, si notano parti realizzate con eccessiva approssimazione. E nell’abitacolo sia le plastiche (comunque correttamente assemblate), sia i rivestimenti, sono di qualità fin troppo economica.
Sicurezza
Il comportamento stradale e la tenuta di strada sono adeguati alle prestazioni, però l’equipaggiamento di sicurezza si limita agli airbag frontali: quelli laterali e per la testa non sono previsti, e altrettanto vale per l’Esp.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 4a a 5700 giri | 161,1 km/h | 157 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 13,3 | 12,5 secondi | |
0-400 metri | 18,7 | 117,7 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 35,0 | 144,6 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 40,4 | 133,2 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 39,7 | 116,0 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 31,8 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 10,2 km/litro | 13,3 km/litro | |
Fuori città | 14,3 km/litro | 20,8 km/litro | |
In autostrada | 11,5 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,1 km/litro | 17,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,0 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 68,4 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,9 metri | 9,6 |
Cilindrata cm3 | 1297 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 61 (83)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 114/3800-4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 138 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 370/158/156 |
Passo cm | 239 |
Peso in ordine di marcia kg | 1040 |
Capacità bagagliaio litri | 250/650 |
Pneumatici (di serie) | 185/55 R 15 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 4a a 5700 giri | 161,1 km/h | 157 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 13,3 | 12,5 secondi | |
0-400 metri | 18,7 | 117,7 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 35,0 | 144,6 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 40,4 | 133,2 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 39,7 | 116,0 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 31,8 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 10,2 km/litro | 13,3 km/litro | |
Fuori città | 14,3 km/litro | 20,8 km/litro | |
In autostrada | 11,5 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,1 km/litro | 17,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,0 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 68,4 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,9 metri | 9,6 |
Cilindrata cm3 | 1297 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 61 (83)/6000 |
Coppia max Nm/giri | 114/3800-4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 138 |
Distribuzione | 4 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 5 + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 370/158/156 |
Passo cm | 239 |
Peso in ordine di marcia kg | 1040 |
Capacità bagagliaio litri | 250/650 |
Pneumatici (di serie) | 185/55 R 15 |