Questa “ibrida” vanta una linea ben profilata per ridurre i consumi. L’abitacolo è comodo, mentre i comandi sono originali e pratici. Il bagagliaio si può ampliare, ma è poco sfruttabile in altezza.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
Muso filante e coda alta e tronca: è una vettura che non passa inosservata. Ha un motore 1.3 che consuma davvero poco (anzi, assolutamente nulla per brevi tratti fino a 45 km/h, quando è solo quello elettrico a spingere l’auto) e, grazie alla morbidezza delle sospensioni e al cambio automatico che varia continuamente di rapporto, regala notevole relax di marcia. Con queste premesse non è difficile intuire che non ci troviamo di fronte a un veicolo fatto per gli “smanettoni”: quando si esagera, si mette a “rollare”…
La Honda Insight è la più recente proposta della Honda fra le auto “ibride” (hanno due motori, uno a benzina e uno elettrico) e si affianca alla Civic Hybrid, che ha un motore più potente ma che costa anche di più. Per chi vive nelle grandi città è un “lasciapassare” nei giorni di blocco del traffico per lo smog: grazie ai consumi e alle emissioni ridotte può, infatti, circolare liberamente.
La linea è particolare (anche se denota una certa ispirazione alla Toyota Prius), con un frontale senza spigoli e il tetto che scende verso la coda (tronca, quasi da sportiva) per “tagliare” meglio l’aria e abbassare i consumi. Al volante si apprezza subito la notevole parsimonia del motore 1.3 a benzina da 88 CV (già Euro 5) aiutato, quando serve, da quello elettrico da 14 CV (che, su brevi distanze e fino a 45 km/h, può anche “lavorare” da solo).
A bordo si sta comodi soprattutto in quattro, e il bagagliaio, sebbene sia ampio, è poco sfruttabile in altezza a causa della particolare forma della carrozzeria. Grazie al cambio automatico-sequenziale a variazione continua di rapporto, la guida è rilassante in città, dove si apprezza anche lo sterzo leggero. Ma nelle curve è bene guidare tranquilli: le sospensioni morbide causano parecchio rollìo e lo sterzo accusa pure qualche imprecisione. In compenso, nei lunghi viaggi si rivela davvero confortevole.
La Executive i-Pilot è la versione più “ricca”: ha di serie persino il navigatore satellitare, i cerchi in lega, il “clima” automatico, i controlli di stabilità e trazione e i fendinebbia, oltre alla radio con lettore di cd e mp3 e al cruise control. La Executive, senza navigatore, fa risparmiare parecchi soldini. L’allestimento “base” è la Elegance, a 19.900 euro, priva di cerchi in lega e di cruise control.
La forma del tetto, inclinato verso la coda, riduce la luminosità dell’abitacolo e la visibilità, soprattutto dietro. Migliorabile la qualità delle plastiche degli interni, mentre originali ma pratici e intuitivi si rivelano i vari comandi, navigatore incluso. Quasi da “astronave” la strumentazione,dotata di un curioso sistema che “giudica” se lo stile di guida adottato sia più o meno parsimonioso. L’abitabilità è buona solo per quattro, e il bagagliaio è ampio ma difficile da sfruttare in altezza.
Plancia e comandi
Il cruscotto e la plancia hanno forme piuttosto originali: sulle prime, appaiono poco razionali e disposti in modo non troppo ordinato, ma in seguito, con un po’ di assuefazione, si rivelano pratici e intuitivi. Peccato che le plastiche siano di qualità discutibile in rapporto al prezzo. Il tachimetro è di tipo digitale e il contagiri ha al suo interno una serie di… piantine stilizzate: quando si guida, più foglie hanno e meno si consuma. Se si procede col piede leggero la luce della strumentazione è verde, ma diventa blu se si preme troppo (e spesso) l’acceleratore. Le marce (non c’è il pedale della frizione) si cambiano azionando due levette dietro il volante.
Abitabilità
I sedili anteriori sono confortevoli (grazie alla consistente imbottitura) e ben sagomati, per cui trattengono bene il corpo nei percorsi tortuosi. Il sedile del guidatore è regolabile in altezza tramite una comoda leva. Dietro, però, si sta bene soprattutto in due, e a patto di non essere alti più di 170 cm, mentre per le gambe non ci sono problemi. Non mancano i vani per riporre i piccoli oggetti e custodire lattine o bottigliette.
Bagagliaio
La soglia di carico della Honda Insight si trova ad appena 67 cm da terra, per cui le operazioni di carico e scarico dei bagagli sono agevolate, grazie anche all’apertura del portellone piuttosto ampia. Inoltre, sotto il pavimento del baule c’è un “pozzetto” supplementare, piccolo ma utile. Peccato (visto che il pavimento del vano di carico è totalmente piatto) che il lunotto, fortemente inclinato, riduca lo spazio in altezza anche se lo schienale è reclinato. Col divano in posizione e col tendalino montato c’è posto solo per due borse e una valigia: le batterie, infatti, “rubano” parecchi centimetri preziosi.
L’ibrida giapponese è davvero versatile e va bene un po’ dappertutto. Nel traffico urbano il motore fluido e il cambio automatico-sequenziale rendono rilassanti gli spostamenti, mentre nei tragitti fuori porta è bene ricordare, se il percorso è ricco di curve, che se si guida allegramente l’auto accusa un marcato rollìo e lo sterzo diventa impreciso. In autostrada, invece, è tutto ok: il motore non fa baccano e le sospensioni assorbono bene le buche come pure le giunzioni dei ponti autostradali
In città
Il cambio automatico e lo sterzo leggero sono collaboratori preziosi di chi guida in città. Inoltre, quando il motore a benzina e quello elettrico “lavorano” insieme, la Honda Insight mette in mostra una gradevole (e insospettata) vivacità. Peccato solo che la forma della carrozzeria e le dimensioni dei montati riducano la visibilità in retromarcia e nei parcheggi. I sensori di distanza posteriori vengono montati dalle concessionarie, ma non sono a buon mercato.
Fuori città
Nei percorsi ricchi di curve, le sospensioni morbide fanno coricare un po’ troppo l’auto su un fianco, specie se si guida con piglio sportivo, senza contare che lo sterzo diventa molto più impreciso a elevata andatura. Invece, se si guida in souplesse non ci sono problemi. Anche viaggiando a bassa andatura, talvolta il cambio tende a “tenere in alto” il regime del motore.
In autostrada
Negli spostamenti in autostrada si apprezzano la silenziosità del motore e l’assenza di fastidiosi fruscii aerodinamici: in questo modo vengono garantiti viaggi comodi e rilassanti. Tuttavia, è bene ricordare che, già a 130 km/h, lo sterzo manifesta delle evidenti imprecisioni (anche se ciò non è in grado di diminuire la qualità e la sicurezza della tenuta di strada). Solo nei rapidi cambi di traiettoria la guida richiede un po’ di attenzione, ma si può sempre contare su un ESP che svolge molto bene il suo “lavoro” senza essere troppo invadente.
La dotazione di serie è di quelle che rassicurano: offre gli airbag anteriori, quelli laterali e quelli per la testa sia anteriori, sia posteriori. Purtroppo questo modello non è stato ancora sottoposto ai test dell’EuroNcap, ma va detto che la sua “progenitrice”, la Civic Hybrid, aveva ottenuto risultati di tutto rispetto sia negli urti frontali e laterali, sia nella protezione dei bimbi sui seggiolini.
L’EuroNcap deve ancora sottoporre ai suoi crash test la Honda Insight. Tuttavia, a titolo di paragone va detto che la (progenitrice) Civic Hybrid a suo tempo si comportò discretamente, riportando quattro stelle (una meno del massimo) per quanto riguarda la protezione di guidatore e passeggeri e quella dei bambini fissati con gli appositi seggiolini, e tre stelle per la “tutela” dei pedoni. Da rimarcare l’ottimo equipaggiamento per la sicurezza: due airbag anteriori, due laterali nei sedili anteriori (proteggono il torace) e altrettanti a tendina (per la testa di chi è seduto sia davanti sia dietro), e non manca neppure l’ESP.
La linea può non piacere a tutti ma, se si cerca un'auto che consuma poco (sopratutto in città), l'Insight può essere la scelta giusta. Costa decisamente meno della Civic Hybrid e della rivale Toyota Prius e la garanzia di tre anni sull'auto e otto anni sulle componenti elettriche (motore e batterie) tengono lontane le brutte sorprese.
Se la si compra perché si tiene al rispetto dell’ambiente o per consumare poco (specie se la si usa soprattutto in città), è la scelta giusta. La sua linea non sarà di quelle che piacciono a tutti, però è indubbiamente un bel “biglietto da visita” per chi ha una “coscienza ecologica” e ama guidare tranquillo e rilassato in ogni situazione. Oltretutto, la Insight ha il pregio di costare parecchie migliaia di euro in meno rispetto alla Civic Hybrid e soprattutto rispetto alla rivale diretta Toyota Prius. Rassicurante anche la garanzia: tre anni sull’auto e addirittura otto, con il limite di 160.000 chilometri, per quanto riguarda la parte elettrica, vale a dire motore e batterie.
Comfort
La morbidezza delle sospensioni, insieme al cambio automatico quasi sempre fluido negli innesti, consente viaggi comodi e senza ansie. E il motore praticamente non si fa sentire.
Consumi
Sono realmente contenuti in ogni condizione di utilizzazione e persino nel traffico cittadino, soprattutto se si riesce a sfruttare al meglio la “collaborazione” del motore elettrico.
Posizione di guida
Di impostazione quasi sportiva (il sedile è disposto piuttosto in basso) è comunque comoda. Le varie possibilità di regolazione di volante e sedile agevolano l’individuazione della posizione ideale.
Prezzo
Anche se la versione provata è la più “ricca” (nonché la più costosa) è realmente contenuto, indipendentemente dagli incentivi. In questo allestimento è di serie persino il navigatore satellitare. Importanti anche le garanzie di tre anni sull’auto e di otto sui componenti elettrici.
Bagagliaio
A una capacità di carico buona fa da contraltare l’altezza interna ridotta (dal pavimento alla cappelliera ci sono appena 42 cm) che limita la capacità di trasportare oggetti voluminosi.
Finiture
Non si capisce perché a fronte di montaggi accurati ci si debbano sorbire anche plastiche (soprattutto quelle della plancia) sin troppo “povere”, dato il livello della vettura.
Sterzo
I nostri test hanno evidenziato una certa tendenza al sottosterzo (il “muso” tende ad allargare in curva) quando si forza l’andatura nei percorsi ricchi di curve. Le cose vanno molto meglio in città, a bassa andatura.
Visibilità
Davanti e di lato dà fastidio la forma dei montanti, ma è dietro che si hanno più problemi, a causa del lunotto sdoppiato e della forma della coda. Caldamente consigliabili i sensori di distanza.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 185,7 km/h | 186 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,6 | 12,6 secondi | |
0-400 metri | 18,2 | 125,6 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,3 | 153,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA in Drive S | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 30,7 | 154,1 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 29,2 | 154,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h | 8,6 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 17,2 km/litro | 21,7 km/litro | |
Fuori città | 19,2 km/litro | 22,7 km/litro | |
In autostrada | 14,1 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 17,0 km/litro | 22,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,3 metri | non dichiarata |
Motore elettrico | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 10,3 (14)/1500 |
Coppia max Nm/giri | 78/1000 |
Motore a benzina | |
Cilindrata cm3 | 1339 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 65 (88)/5800 |
Coppia max Nm/giri | 121/4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 220 |
Distribuzione | 2 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 7 (aut.) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 440/170/143 |
Passo cm | 255 |
Peso in ordine di marcia kg | 1204 |
Capacità bagagliaio litri | 408/1017 |
Pneumatici (di serie) | 185/55 R 16 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 185,7 km/h | 186 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 11,6 | 12,6 secondi | |
0-400 metri | 18,2 | 125,6 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 33,3 | 153,9 km/h | non dichiarata |
RIPRESA in Drive S | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h | 30,7 | 154,1 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h | 29,2 | 154,8 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h | 8,6 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 17,2 km/litro | 21,7 km/litro | |
Fuori città | 19,2 km/litro | 22,7 km/litro | |
In autostrada | 14,1 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 17,0 km/litro | 22,7 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 38,7 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 66,3 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 134 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 10,3 metri | non dichiarata |
Motore elettrico | |
Potenza massima kW (CV)/giri | 10,3 (14)/1500 |
Coppia max Nm/giri | 78/1000 |
Motore a benzina | |
Cilindrata cm3 | 1339 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 65 (88)/5800 |
Coppia max Nm/giri | 121/4500 |
Emissione di CO2 grammi/km | 220 |
Distribuzione | 2 valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 7 (aut.) + retromarcia |
Trazione | anteriore |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 440/170/143 |
Passo cm | 255 |
Peso in ordine di marcia kg | 1204 |
Capacità bagagliaio litri | 408/1017 |
Pneumatici (di serie) | 185/55 R 16 |