Sembra una vera fuoristrada, invece è una comoda Suv: se la cava sugli sterrati, ma il meglio lo dà sull'asfalto. Alettante in prezzo, poco lo spazio per le valigie.
Posizione di guida | (1 vote) |
Cruscotto | (1 vote) |
Visibilità | (1 vote) |
Comfort | (1 vote) |
Motore | (1 vote) |
Ripresa | (1 vote) |
Cambio | (1 vote) |
Frenata | (1 vote) |
Sterzo | (1 vote) |
Tenuta di strada | (1 vote) |
Dotazione | (1 vote) |
Qualità/prezzo | (1 vote) |
È una confortevole Suv dalle dimensioni non esagerate (la lunghezza è inferiore ai 4,5 metri), adatta alla città e all’autostrada. Ma sullo sterrato e sui fondi a bassa aderenza non si tira indietro: la trazione, che in condizioni normali è soltanto anteriore, quando serve diventa automaticamente integrale grazie a una frizione a controllo elettronico. Il motore è un turbodiesel Volkswagen che, con i suoi 140 CV, assicura una buona brillantezza di marcia. Però, la Patriot non è adatta alla guida sportiva: la taratura delle sospensioni è turistica, e se si esagera con la velocità in curva, il rollìo diventa evidente. L’abitacolo è ampio e l’abitabilità notevole, anche per chi siede dietro, ma il bagagliaio non è da record. La versione Limited costa meno delle rivali e ha una dotazione completa sia per quanto riguarda il comfort, sia per la sicurezza.
La linea della Patriot è spigolosa e riprende in pieno lo stile Jeep, con la calandra a sette feritoie verticali e i fari tondi: sembra una specialista del fuori strada. Ma in realtà è una comoda Suv nata per l’impiego su asfalto, come si nota da alcuni particolari quali le gomme di tipo stradale e i paraurti bassi e totalmente verniciati (facile graffiarli). È aggressiva e sembra più imponente di quel che è in realtà: la lunghezza è inferiore ai quattro metri e mezzo, cioè meno di una station wagon media.
La Jeep Patriot va bene in città e anche in autostrada, ma, come molte rivali, è priva delle marce ridotte. In condizioni normali la trazione è anteriore, ma in caso di necessità diventa automaticamente integrale: grazie a una frizione a controllo elettronico, quando le ruote davanti perdono aderenza la coppia viene trasferita a quelle posteriori. In casi “estremi”, il guidatore può bloccare la ripartizione (40% davanti e 60% dietro) tramite una leva per ottenere la massima motricità. L’ESP è integrato dal sistema “ERM”, che riduce il pericolo di ribaltamento.
Il motore è un turbodiesel da 140 CV di origine Volkswagen, che assicura prestazioni brillanti (al livello di una berlina media) e, nonostante la notevole massa della vettura, non consuma troppo. Lo sterzo della Patriot ha una buona prontezza ed è leggero, però le sospensioni sono piuttosto morbide e in curva, se si esagera con la velocità, innescano un rollìo eccessivo. Migliorabili anche la frizione (pesante da azionare) e i freni, che peccano in modulabilità e resistenza.
In versione Limited (la più completa) la Jeep Patriot ha un prezzo competitivo rispetto alle concorrenti e una dotazione che include – oltre a un completo equipaggiamento di airbag – anche i sedili in pelle, l’antifurto con sirena, il cruise control, la radio e il “clima” manuale. Non sono, però, previsti né quello automatico né i sensori di parcheggio. Volendo risparmiare c’è l’allestimento Sport, che ha finiture più spartane ma che, comunque, offre ESP, radio e climatizzatore.
I rivestimenti in pelle e le raffinate poltrone anteriori, con riscaldamento elettrico e regolazione lombare, contrastano con una plancia realizzata con plastiche rigide e alquanto approssimativa in molte finiture. Tuttavia, la praticità non manca: mensole, cassetti e vani portaoggetti abbondano, i comandi sono correttamente dislocati e il navigatore (optional) ha uno schermo molto ampio e ben leggibile. L’abitacolo è spazioso e ospitale anche per chi sta dietro, seduto su un divano dal profilo piatto e con lo schienale che si può leggermente reclinare; chi occupa il posto centrale, però, ha fra i piedi l’ingombrante tunnel della trasmissione. Il bagagliaio, dalla soglia molto alta, ha una capacità inferiore a quanto si riscontra per le concorrenti. In aggiunta, c’è la possibilità di reclinare, oltre al divano, anche lo schienale del sedile anteriore destro.
Plancia e comandi
L’anno scorso la Jeep Patriot ha ricevuto alcuni miglioramenti: la consolle è stata rivista e utilizzati nuovi materiali. Comunque, il livello delle finiture resta quello tipico di molte vetture americane: le plastiche sono rigide e il livello degli assemblaggi lascia a desiderare. I comandi sono ben disposti e il navigatore ha uno schermo di ben 6,5 pollici (fa parte del pacchetto Technology, che include anche il vivavoce Bluetooth e l’impianto hi-fi con lettore di dvd). Il cruscotto, impreziosito dai bordi cromati che incorniciano gli strumenti, è completo: ha anche la bussola. Peccato che le cifre, molto piccole, siano poco leggibili.
Abitabilità
I rivestimenti in pelle sono di serie e le poltrone anteriori, dotate di regolazione lombare e riscaldate elettricamente, sono molto comode. Però, trattengono male in curva, perché sono poco sagomate e piuttosto scivolose. Ampio anche il divano, che ha lo schienale regolabile (può essere inclinato di 12 gradi) e il profilo piatto: ci si sta comodamente in tre, anche se chi siede al centro è un po’ infastidito dalla presenza del tunnel centrale e della pronunciata consolle che sbuca fra i sedili anteriori. Sulla Jeep Patriot lo spazio per riporre gli oggetti è abbondante: il classico cassettino (privo di serratura) davanti al passeggero è sormontato da un’ampia mensola, e dal bracciolo centrale si accede a un doppio vano composto da un piccolo scomparto e da un sottostante, e ben più capace, pozzetto.
Bagagliaio
Le rivali sotto questo profilo offrono di meglio: fra il piano di carico e il tendalino ci sono soltanto 41 cm, e lo spazio per i bagagli non è tanto. Nemmeno la praticità è il massimo, perché la presenza delle casse dell’hi-fi (di cui quella nel portellone è persino orientabile per ascoltare la musica fuori dall’auto) mangia qualche centimetro in larghezza, e la soglia di carico è a 79 cm da terra. In compenso, l’imboccatura è ampia e squadrata, e abbattendo il divano per guadagnare spazio non si formano gradini sul pavimento. Di serie c’è anche il sedile anteriore destro reclinabile, che permette di avere una lunghezza utile di ben 240 cm.
Il parabrezza basso e i massicci montanti anteriori limitano la visibilità, e dietro, a causa del lunotto piccolo, le cose non vanno meglio: considerato che non si possono avere i sensori di distanza, nelle manovre occorre attenzione. Il motore brioso invoglia a guidare sportivamente, ma la Patriot ha sospensioni morbide, studiate per privilegiare il comfort: per questo nei percorsi misti risulta piacevole se condotta con piglio turistico. Se, invece, si esagera, rollìo e beccheggio diventano sensibili, anche se la sicurezza non ne risente grazie all’efficacia dell’ESP. In autostrada il comfort è buono: l’auto è ben insonorizzata e il motore, grazie alle sei marce, lavora a regimi contenuti. Tuttavia, nelle frenate violente tende a scomporsi ed è frequente che l’ESP entri in funzione. La buona altezza da terra permette di affrontare senza troppi patemi i fondi accidentati, anche se non va dimenticato che non ci sono le marce ridotte e che la vettura è equipaggiata con gomme stradali.
In città
Sulla Jeep Patriot ci si siede in posizione dominante, però la visibilità non è granché: i montanti anteriori sono spessi, il parabrezza poco esteso in altezza e il lunotto, la cui superficie è in parte coperta dagli ingombranti poggiatesta, è piccolo. Visto che i sensori di parcheggio non sono previsti neppure come optional, nelle manovre occorre attenzione e abitudine agli ingombri (che comunque non sono esagerati). Per fortuna lo sterzo, molto leggero, sotto questo profilo facilita la vita. Però, quando si marcia in coda ci vuole una gamba sinistra allenata: la frizione, infatti, è pesante da azionare.
Fuori città
Il motore della Jeep Patriot spinge con decisione, soprattutto fra i 2500 e i 4500 giri, e invita alla guida sportiva. Però, l’assetto turistico, con sospensioni morbide studiate per privilegiare soprattutto il comfort, raffredda i “bollenti spiriti”: se si cerca di andare veloci fra le curve, la carrozzeria “dondola” parecchio e il muso tende ad affondare con decisione in frenata. Non ne risente la sicurezza (perché la tenuta di strada è buona e la stabilità viene tenuta sotto controllo dall’ESP, sempre puntuale nell’intervento), ma il piacere di guida e il comfort sì: meglio viaggiare con ritmi tranquilli.
In autostrada
In accelerazione e ai regimi più alti il motore è un po’ ruvido e rumoroso. Ma in autostrada, in sesta marcia, a 130 orari lavora a regimi di tutto riposo e l’insonorizzazione dell’abitacolo è più che soddisfacente: nessun problema nei lunghi viaggi. Buona anche la riserva di potenza: la risposta all’acceleratore è pronta e per ottenere riprese brillanti non serve scalare. Nonostante le buone qualità dello sterzo, la Jeep Patriot è lenta nei cambi di direzione: colpa delle sospensioni morbide, che fanno sì che l’auto tenda a scomporsi nelle frenate violente. La potenza dell’impianto frenante è nella media, ma la resistenza alla fatica lascia a desiderare.
Fuori strada
La trazione integrale a inserimento automatico facilita la guida, e l’ESP ha tre modalità di intervento (stradale, per fondi a scarsa aderenza e per il fuori strada vero e proprio); l’altezza minima da terra è di 20 cm, sufficiente anche su fondi piuttosto dissestati e in più, nelle situazioni difficili, si può bloccare la ripartizione della coppia fra gli assali (40% davanti, 60% dietro). Però, mancano le ridotte, e non c’è nemmeno il limitatore della velocità in discesa (che alcune rivali hanno); considerati i limiti di aderenza delle gomme di serie, che sono da asfalto, è quindi meglio non esagerare.
È vero che non può avere i fari allo xeno, però, il resto c’è tutto: dai sistemi elettronici di assistenza alla guida (compreso il dispositivo di prevenzione del ribaltamento) a una completa dotazione di airbag, passando per il cruise control e i fendinebbia. Anche se non è stata ancora “certificata” dall’EuroNcap, che non l’ha ancora sottoposta alle prove di crash, la Patriot sembra un’auto sicura, soprattutto per l’imponente struttura. Anche sui fondi difficili, grazie alla trazione che si trasforma da anteriore a integrale quando necessario e senza che il guidatore debba fare nulla.
La Jeep Patriot è un’auto affidabile, con una discreta tenuta di strada e con i controlli elettronici della trazione e della stabilità che rimediano, se si esagera con l’andatura, a eventuali “sbavature” dovute alle sospensioni turistiche. La trazione integrale “intelligente”, che si inserisce automaticamente in caso di necessità, non è utile soltanto sullo sterrato, ma anche sui fondi viscidi e sulla neve.
La dotazione di serie della Jeep Patriot è completa e non sono possibili aggiunte e pagamento: oltre ai fendinebbia e al cruise control, ci sono gli airbag frontali, laterali e per la testa (questi ultimi anche per i posti dietro); l’ESP, di tipo escludibile, è abbinato al sistema ERM: “prevede” il rischio di ribaltamento e, in caso di pericolo, taglia potenza al motore e agisce sulla trasmissione e sui freni per risolvere la situazione di pericolo. Per una vettura con la carrozzeria più alta del normale, è una sicurezza in più. Non sono disponibili i risultati dei crash test: l’EuroNcap non ha ancora preso in esame la Patriot.
Interni in pelle e navigatore sono di serie, come nelle ammiraglie; però, c’è qualche finitura che ci ricorda che la Patriot non è di una vettura di lusso. Eppure, per quel che costa, offre moltissimo in termini di dotazione, per il comfort come per la sicurezza. Anche se non va bene per chi ama la guida sportiva (che, peraltro, il vigoroso motore potrebbe assecondare), è una Suv confortevole e versatile, adatta sia per recarsi al lavoro sia a una settimana bianca con gli amici.
La Jeep Patriot ha un’immagine da “vera dura”: l’aspetto è quello di una fuori strada specialistica e il Marchio non lascia spazio a dubbi in proposito. Eppure, non è una vettura adatta a chi vuole avventurarsi fuori strada. Va bene, invece, per coloro che desiderano una Suv tuttofare, dalle dimensioni “compatibili” con l’impiego in città, ma che sappia offrire un comfort adeguato nei lunghi viaggi e, grazie alla trazione 4x4 “intelligente”, permetta di avventurarsi fuori dall’asfalto o sulla neve senza eccessivi pensieri.
Ha un abitacolo accogliente, anche se non è l’auto adatta a chi ha bisogno di un baule grande: in questo senso, le concorrenti offrono di meglio. Un aspetto nel quale è imbattibile è, però, il rapporto fra prezzo e dotazione, che nella versione Limited è davvero favorevole, non solo per quel che riguarda la sicurezza.
Comfort
Ha un’impostazione molto “americana”, con sospensioni morbide e sedili ampi e abbondantemente imbottiti. L’abitacolo è grande (c’è spazio anche per chi siede dietro) e bene organizzato, oltre che insonorizzato in maniera efficace.
Prezzo
Si tratta di uno dei suoi punti di forza: in versione Limited, la più completa, costa meno delle concorrenti e ha una dotazione che contempla accessori che di solito si pagano a parte, come per esempio i sedili in pelle riscaldati.
Ripresa
Il motore non è dell’ultima generazione, ha l’alimentazione con sistema pompa-iniettore ed è omologato Euro 4. Tuttavia, è pronto nel rispondere all’acceleratore e basta superare i 2000 giri per godere di un’erogazione corposa.
Sterzo
Leggero da azionare, nella guida su asfalto è abbastanza pronto e preciso, e assicura una buona sensibilità. Fuori strada, inoltre, risulta “consistente” e permette di capire con buona approssimazione ciò che accade sotto le ruote.
Bagagliaio
Non va bene se si hanno grandi esigenze di carico: in rapporto alle dimensioni della carrozzeria il baule è piccolo, e poco sfruttabile soprattutto in altezza. Le rivali offrono di meglio, anche in fatto di capacità massima (cioè abbattendo il divano).
Finiture
Nonostante gli interni siano stati rivisti un anno fa, l’aspetto della plancia è ampiamente migliorabile: i materiali utilizzati non sono all’altezza della classe dell’auto, e anche la qualità del montaggio lascia a desiderare.
Freni
La potenza decelerante è solo discreta, come dimostrano gli spazi d’arresto, tutt’altro che eccezionali e ottenuti dovendo esercitare sul comando una pressione superiore alla media. L’impianto non eccelle nemmeno in fatto di resistenza: sotto stress tende a perdere tono.
Visibilità
Il parabrezza è basso e i montanti anteriori molto ingombranti. Dietro, invece, la visuale consentita dal piccolo lunotto è in parte limitata dai voluminosi poggiatesta. La posizione di guida rialzata riduce il problema ma non lo risolve.
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 195 km/h | 189 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 10,2 | 11,0 secondi | |
0-400 metri | 17,1 | 131,8 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,6 | 165,1 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 36,2 | 158,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 32,3 | 156,1 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 11,1 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,2 km/litro | 12,0 km/litro | |
Fuori città | 13,5 km/litro | 17,9 km/litro | |
In autostrada | 11,0 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,1 km/litro | 15,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 68,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 131 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,7 metri | 10,8 |
Cilindrata cm3 | 1968 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103(140)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 310/1750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 175 |
Distribuzione | 4valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 441/179/167 |
Passo cm | 264 |
Peso in ordine di marcia kg | 1570 |
Capacità bagagliaio litri | 320/1357 |
Pneumatici (di serie) | 215/60 R 17 |
VELOCITÀ MASSIMA | Rilevata | Dichiarata | |
in 6a a 4300 giri | 195 km/h | 189 km/h | |
ACCELERAZIONE | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
0-100 km/h | 10,2 | 11,0 secondi | |
0-400 metri | 17,1 | 131,8 km/h | non dichiarata |
0-1000 metri | 31,6 | 165,1 km/h | non dichiarata |
RIPRESA | Secondi | Velocità di uscita | Dichiarata |
1 km da 40 km/h in 4a | 36,2 | 158,8 km/h | non dichiarata |
1 km da 60 km/h in 5a | 32,3 | 156,1 km/h | non dichiarata |
da 80 a 120 km/h in 5a | 11,1 | non dichiarata | |
CONSUMO | Rilevato | Dichiarato | |
In città | 11,2 km/litro | 12,0 km/litro | |
Fuori città | 13,5 km/litro | 17,9 km/litro | |
In autostrada | 11,0 km/litro | non dichiarato | |
Massimo | 6,5 km/litro | non dichiarato | |
Medio | 12,1 km/litro | 15,2 km/litro | |
FRENATA | Rilevata | Dichiarata | |
da 100 km/h | 40,5 metri | non dichiarata | |
da 130 km/h | 68,2 metri | non dichiarata | |
ALTRI VALORI | Rilevati | Dichiarati | |
A 130 km/h effettivi il tachimetro indica | 131 km/h | non dichiarata | |
Diametro di sterzata tra due marciapiede | 11,7 metri | 10,8 |
Cilindrata cm3 | 1968 |
No cilindri e disposizione | 4 in linea |
Potenza massima kW (CV)/giri | 103(140)/4000 |
Coppia max Nm/giri | 310/1750 |
Emissione di CO2 grammi/km | 175 |
Distribuzione | 4valvole per cilindro |
No rapporti del cambio | 6 + retromarcia |
Trazione | integrale |
Freni anteriori | dischi autoventilanti |
Freni posteriori | dischi |
Quanto è grande | |
Lunghezza/larghezza/altezza cm | 441/179/167 |
Passo cm | 264 |
Peso in ordine di marcia kg | 1570 |
Capacità bagagliaio litri | 320/1357 |
Pneumatici (di serie) | 215/60 R 17 |