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Jean Alesi racconta…

Pubblicato 03 dicembre 2017

In occasione di una serata organizzata dalla Coyote, abbiamo parlato di sicurezza e di Formula 1 con l’ex ferrarista.

Jean Alesi racconta…

Jean Alesi (qui sopra), una lunga carriera in Formula 1 dove ha corso per team come Benetton, Jordan, Prost, Sauber e, dal 1991 al 1995, con la Ferrari, è oggi il testimonial della Coyote: un dispositivo, dotato di uno schermo tattile, facilmente installabile in qualunque auto. Disponibile in tre versioni, può fare anche da navigatore portatile ma, soprattutto, fornisce molte informazioni. In particolare, crea una community fra utenti che viaggiano vicini fra loro in un raggio di 30 chilometri, dando loro la possibilità scambiarsi informazioni in tempo reale (visualizzate nello schermo o nel telefonino attraverso l’apposita app) su incidenti, code e postazioni di autovelox avvistati durante il tragitto. Uno strumento utile anche per la sicurezza, come ci spiega Jean Alesi.

Jean, che cos’è Coyote?
È uno strumento che puoi installare in un attimo nella tua auto e che puoi, di volta in volta, spostare a bordo di altre vetture. Io, per esempio, lo colloco nella zona fra i diffusori del climatizzatore, dove posso leggere bene il suo schermo. Il Coyote è come una vedetta, che mi trasmette in anticipo informazioni utili per la sicurezza del mio viaggio. Per esempio, mi segnala che pochi chilometri più avanti sulla strada che sto percorrendo si è appena verificato un incidente o un imprevisto di altro genere, come un banco di nebbia, e mi è capitato più volte viaggiando fra Milano e Maranello; oppure, la presenza di una postazione fissa o mobile di autovelox. Sono tutte informazioni che in gran parte inviano gli altri utenti di Coyote e che posso fornire io stesso a loro. È semplice, basta agire sull’apparecchio come se fosse un gioco che, però, mi dà una sicurezza in più quando sono al volante (guarda il video più in basso).

C’è una caratteristica del Coyote che gradisci particolarmente?
Sicuramente la capacità della community di avvisare tempestivamente della presenza di un ostacolo. Per esempio, quando si sfalda il pneumatico di un mezzo pesante, che dissemina pezzi di gomma su tutta la carreggiata. Una situazione di pericolo, che può causare anche la foratura del pneumatico della tua auto quando si transita su questi detriti. Un problema non da poco per le automobili di oggi, per la maggior parte prive della ruota di scorta.


Alesi sulla Ferrari 412 T1 nel 1994.

Cambiando argomento, cosa pensi della stagione di Formula 1 appena andata in archivio?
Sono contento che la Ferrari sia tornata protagonista pur partendo da lontano, cioè da un 2016 davevro difficile. C’è stata tanta euforia a Maranello, per il fatto di essere riusciti a sviluppare una monoposto veloce, in grado di lottare per il titolo. Certo, poi il campionato si è deciso in quelle tre gare dove la Ferrari era data per favorita, ma dove, per incidenti e guai tecnici, non ha raccolto punti, mentre l’avversario numero uno, la Mercedes, ha vinto. Ciò non toglie che nel 2017 abbiamo avuto una grande Ferrari. 

E tra i piloti? Chi ti ha convinto maggiormente?
Mi è piaciuto tantissimo Hamilton. Anche se da ferrarista mi ha “spezzato il cuore”, il titolo lo ha meritato pienamente. È un pilota veloce, ha sbagliato poco e possiede anche un’efficacia sul piano mediatico che non può che fare bene alla Formula 1.

Un pronostico per il 2018?
Sarà più complicato perché, oltre alla Ferrari e alla Mercedes, nella partita per il titolo potrebbero inserirsi la Red Bull, che come prestazioni nell’ultimo scorcio del 2017 non era certo lontana dal duo di testa, e la McLaren. Quest’ultima, abbandonata la power unit Honda, avrà quella più performante della Renault. 

Può essere che un Hamilton così… “appagato” sia meno combattivo l’anno prossimo?
No, penso proprio di no. A questi livelli hai sempre fame di vittorie. E, poi, Lewis è uno che a ogni GP si cala in una parte, quella del “cattivo”. Un modo di essere, il suo, che sta riportando i giovani ad appassionarsi alla Formula 1.

E Vettel? Come pilota è alla pari di Hamilton o gli manca qualcosa?
L’ha vista giusta Marchionne, quando ha detto che se non avesse saputo che fosse tedesco, visto il temperamento di Sebastian, avrebbe detto che fosse latino. Vettel è un grande campione e lavora molto bene con la squadra.



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Ritratto di Agl75
3 dicembre 2017 - 22:07
Articolo degno di televendita
Ritratto di albebona
4 dicembre 2017 - 08:08
Che marchetta!!!
Ritratto di fastidio
4 dicembre 2017 - 13:09
8
televendita mascherata da intervista, che tristezza..
Ritratto di Sprint105
5 dicembre 2017 - 08:43
Beh, se le televendite fossero tutte così, ben vengano, almeno Alesi ci ha parlato di F1
Ritratto di fastidio
6 dicembre 2017 - 13:37
8
Hanno aggiunto due domandine sulla F1 solo per cercare di mascherare la televendita....

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