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Tre novità dalla GFG Style

Pubblicato 04 marzo 2020

La GFG dei Giugiaro presenta due nuovi prototipi elettrici e una nuova variante della Vision 2030.

Tre novità dalla GFG Style

TRE CONCEPT - La GFG Style, la società che Giorgetto Giugiaro ha fondato insieme al figlio Fabrizio, presso la sede dell’azienda a Moncalieri, Torino, ha svelato due nuovi prototipi, entrambi a trazione elettrica: la Vision 2030 Desert Raid, evoluzione della Vision 2030, l’hyper suv presentato lo scorso novembre Motor Show di Riyadh, e la Bandini Dora Barchetta, vettura sportiva a due posti priva del tetto con delle forme che si ispirano alle classiche del passato.

VISION 2030 E 2030 DESERT RAID - Il primo prototipo presentato, la Vision 2030 Desert Raid (foto più in alto), amplifica i concetti sviluppati nel modello da cui deriva. Si tratta quindi di una sportiva biposto con carrozzeria in fibra di carbonio e telaio in alluminio realizzata per andare veloce anche sulle superfici difficili del deserto (è stata espressamente richiesta da alcuni sceicchi). Quindi rispetto a una normale hypercar presenta un’altezza da terra molto più elevata, pari a 136 cm (distanza da terra 24 cm), oltre ad assetto, sospensioni, pneumatici specifici, e, ovviamente, la trazione integrale. La ruota di scorta posizionata sul lunotto posteriore fa capire che la sua naturale vocazione è l’off-road. Gli interni, realizzati in resistenti tessuti tecnici, e le tonalità della carrozzeria, che si sposano perfettamente con il suo ambiente prediletto, ossia il deserto, completano il quadro di quella che l’azienda chiama hyper suv, ossia la perfetta fusione tra due categorie di vetture apparentemente agli antipodi.

La piattaforma tecnica è la stessa della Vision 2030 (foto qui sopra); due motori elettrici da 200 kW ciascuno (per complessivi 543 cavalli), pacco “a forma di T” disposto sotto il tunnel tra guidatore e passeggero che ha una capacità di 90 kWh e assicura un’autonomia di 450 km. La velocità massima raggiungibile su qualsiasi tipo di terreno è di 250 km/h.

BANDINI DORA BARCHETTA - L’altra novità, anch’essa in anteprima mondiale, è la Bandini Dora Barchetta (qui sopra), sportiva elettrica a due posti senza tetto, che verrà realizzata in una serie limitata dedicata ai collezionisti, omaggia l’omonima casa automobilistica specializzata in costruzione di sportive, che ha avuto il suo massimo splendore negli Anni 50. Condividendo la stessa piattaforma tecnica con la Vision 2030 Desert Ride le specifiche di motore e batteria sono le medesime.

Lo stile, pur fondando le sue radici nel passato, come il parabrezza senza elementi a vista, presenta degli elementi di modernità come i due montanti ricurvi della carrozzeria che partendo dai sottili fari anteriori attraversano tutta la carrozzeria fino a raccordarsi con l’alettone posteriore (assolvendo di fatto alla stessa funzione svolta dall’halo con cui sono equipaggiate le monoposto di Formula 1), le portiere che si aprono verticalmente e il rollbar posteriore che forma un secondo alettone. Gli interni,  caratterizzati da un elemento strutturale che divide e delimita l'area del conducente da quella del passeggero, sono moderni e utilizzano materiali pregiati come pelle e fibra di carbonio.



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Ritratto di Road Runner Superbird
5 marzo 2020 - 00:31
La Bandini Dora Barchetta è un vero prototipo Italdesign.
Ritratto di Giulio Menzo
5 marzo 2020 - 09:31
2
La Bandini è assolutamente fantastica,le altre così così
Ritratto di Pavogear
5 marzo 2020 - 10:50
La vision 2030 deserte raid se non fosse elettrica sarebbe davvero interessante. Con un bel 4 litri V8 turbo sui 700cv sarebbe potuta essere la perfetta erede delle vecchie 959 rally raid. Peccato
Ritratto di Giuliopedrali
5 marzo 2020 - 16:28
La 959 l'ho vista davvero, aveva un altro fascino.