L’AUTO BLUE-JEANS - Sono passati 50 anni da quel tre agosto del 1961 che vide uscire, dagli stabilimenti Renault di Ile Seguin, il primo esemplare di quella che diventerà la vettura francese più venduta della storia: la mitica R4. L’allora presidente della casa d’oltralpe, Pierre Dreyfus, la definì “un’auto blue-jeans”. Vale a dire, “una macchina che, come il celebre pantalone, ribalta le convenzioni: se non hai preteste snobistiche, lo puoi indossare in ogni circostanza; inoltre, non costa molto e può essere sostituito senza troppi rimpianti”. Questa la filosofia che fa la fortuna della Renault 4, come viene ufficialmente chiamata a partire dal 1965: in 31 anni d’onorato servizio vende qualcosa come 8,1 milioni d’esemplari in oltre cento paesi del mondo. Solo il Maggiolino Volkswagen e la Ford T hanno fatto meglio. Tra le iniziative della Renault per celebrare il compleanno, la realizzazione di un esemplare unico di R4 Miss Sixty e una mostra itinerante ospitata in vari raduni automobilistici mondiali che culminerà dal 15 al 17 luglio nell’annuale meeting 4L International a Thenay in Francia.
TUTTOFARE - Il segreto del successo dell’erede della 4CV sta nel suo essere adattabile a ogni situazione e utilizzo: in città come in campagna, per esigenze di lavoro o gite fuori porta. In una parola, versatile. Tra le novità (per l’epoca) introdotte dalla prima berlina di casa Renault ad avere le ruote anteriori motrici, spiccano il pianale piatto, la soglia di carico ribassata e il portellone. Ma soprattutto la carrozzeria a due volumi: da una parte, il vano motore; dall’altra, un abitacolo con baule “incorporato”, che poteva essere personalizzato in base a diverse esigenze. La panchetta posteriore, per esempio, poteva essere ripiegata, trasformando la vettura in un veicolo commerciale. Inoltre, le sospensioni indipendenti a barra di torsione consentivano di affrontare buche e sterrati senza grossi disagi. Una macchina sostanzialmente pratica, dunque, che poco si preoccupa del look. Solida ed essenziale nell’equipaggiamento, montava un innovativo impianto di raffreddamento a circuito chiuso (e sigillato) che evitava la noia di controllare il livello dell’acqua a intervalli più o meno regolari.
QUATTRO VERSIONI - Presentata alla stampa ai primi di agosto del 1961, dopo che una serie di prototipi erano stati mostrati in segreto ai concessionari francesi, la R4 fa il suo debutto pubblico il 4 ottobre, durante il Salone dell’Auto che si tiene nei padiglioni espositivi del Grand Palais di Parigi. Quattro i modelli inizialmente disponibili: dalla “versione” economica denominata R3, dotata di motore da 603 centimetri cubi da 22,5 cavalli e quattro finestrini laterali, alle più “lussuose” R4 e R4L con sei finestrini e un propulsore da 747 centimetri cubi, passando per la versione furgonetta, con pneumatici più larghi e una capacità di carico di 300 chilogrammi.
ANCHE BRUTTI RICORDI - Con il passare degli anni, le versioni si sprecheranno, senza però mai stravolgere questa “auto blue-jeans”: squadra che vince, non si cambia. È anche grazie alle oltre cinque milioni di Renault 4 vendute nel mondo che la casa francese può vantarsi, nel 1977, di essere il maggiore costruttore d’auto europeo. Una macchina “proletaria” che entra pure nell’immaginario collettivo italiano. Nel bene, ma anche nel male. È nel baule di una Renault 4 color amaranto che, il nove maggio del 1978, viene fatto trovare il corpo senza vita del politico democristiano Aldo Moro, ucciso dopo 55 giorni di sequestro da parte del gruppo terroristico delle Brigate Rosse.