L’ATTESA È FINITA - Eccola, finalmente, l'
Alfa Romeo Giulia. Nel giorno del 105° anniversario della fondazione della Anonima Lombarda Fabbrica Automobili, l’Alfa Romeo torna a nuova vita. E lo fa con una macchina che emoziona fin dal primo sguardo. Una macchina che immediatamente riesce a comunicare quell’immagine di sportività e tecnologia che il marchio ha rappresentato fin dalla sua fondazione, con la vittoria nel campionato del mondo nel 1925 con la monoposto P2, con gli allori di Antonio Ascari e della Scuderia Ferrari negli anni 20 e 30, e quelli di Nuvolari, Fangio e poi dell’Autodelta fino alla Formula 1 negli anni 80. Una storia fatta di emozioni, di quel made in Italy che il mondo ci invidia.
NUOVO ANCHE IL LOGO - Lunga poco meno di 480 cm, quindi qualcosa in più delle dirette concorrenti Audi A4, BMW 3 e Mecedes C, e con un passo di 282 cm (più corto solo di quello della Jaguar XE), l’Alfa Romeo Giulia è realizzata sulla base dell’inedita piattaforma modulare “Giorgio” (sulla quale nasceranno in futuro altre vetture, tra cui una suv e un’ammiraglia). La linea è seducente, slanciata, fortemente dinamica, con volumi equilibrati e il frontale aggressivo, in cui campeggia il tradizionale trilobo Alfa, con lo scudetto centrale e i baffi laterali, e il nuovo logo (sempre con la croce dello stendardo comunale di Milano e il biscione visconteo), che verranno poi estesi a tutti i modelli. L’eleganza e la tensione delle forme, come ha affermato durante la presentazione Lorenzo Ramaciotti, a lungo responsabile del design dell’intero gruppo Fiat-Chrysler, hanno come punto di riferimento la linea della Giulietta Sprint degli anni 50 e 60, una pietra miliare dello stile italiano. Pur nelle differenze dimensionali delle due macchine, il riferimento è al profilo a goccia della Giulietta Sprint e ai montanti arrotondati, che nella Giulia vengono reinterpretati in chiave moderna, ma riaffiorano nell’aspetto morbido ed elegante della vettura, così lontana dalle linee spigolose di tante vetture attuali.
PULSANTE DI AVVIAMENTO NEL VOLANTE - A testimonianza della volontà di fare dell'Alfa Romeo Giulia un’auto di prestigio, capace di mettere in riga le più agguerrite concorrenti straniere, c’è anche la qualità costruttiva che si percepisce guardando e toccando la vettura. Facendo scorrere la mano sulla carrozzeria, si nota la cura estrema con cui sono state realizzate le superfici. Anche i materiali utilizzati parlano di un prodotto senza compromessi. La Giulia Quadrifoglio presentata ad Arese, ovvero la versione più sportiva, al vertice della gamma, mostra un largo uso di materiali leggeri, come la fibra di carbonio (cofano, tetto e albero della trasmissione), l’alluminio (porte e parafanghi) e pannelli in composito d’alluminio (traversa posteriore). Anche negli interni l’attenzione ai dettagli è evidente, con un gradevole accento sportivo. Basti citare il volante piccolo e verticale, che ricorda quelli delle auto di Formula 1, con i tasti di alcune funzioni principali sulle razze, compreso il pulsante di avviamento, come sulle Ferrari.
ALFISTI ACCONTENTATI - Ma ad accendere il cuore degli appassionati, che difendono da sempre il patrimonio sportivo dell’Alfa, sono lo scheletro e il cuore pulsante dell’Alfa Romeo Giulia, dai vertici della Fiat definita “meccanica delle emozioni”. Come speravano gli appassionati, la berlina italiana ha il motore anteriore e la trazione sulle ruote posteriori, proprio come le “vere” Alfa di un tempo, con una perfetta distribuzione dei pesi, ripartita al 50% davanti e al 50% sull’assale posteriore. Per anni si è paventato uno schema con trazione anteriore, che non avrebbe soddisfatto i cultori del marchio. Molto gradita anche la scelta di introdurre per alcune versioni la trazione integrale, indispensabile per migliorare la presa in accelerazione e per poter affrontare in sicurezza anche strade a scarsa aderenza.
UN V6 DA 510 CAVALLI - La Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio presentata ad Arese è il fiore all’occhiello della gamma, la versione più rappresentativa della volontà di riscossa dell’Alfa Romeo. È spinta da un V6 biturbo a benzina da ben 510 CV interamente in alluminio, derivato dal motore progettato dalla Ferrari per le Maserati Ghibli e Quattroporte. La casa dichiara un rapporto peso/potenza pari a 2,99 kg/CV, una velocità massima di 320 km/h e uno scatto da 0 a 100 km/h in 3,9 secondi. Prestazioni da supersportiva! Raffinate le sospensioni in alluminio: davanti c’è un doppio braccio oscillante, una soluzione sofisticata e costosa che dovrebbe garantire maggiore aderenza e precisione di guida; mentre dietro è stato scelto un inedito schema “Alfa-Link” (a quattro bracci “e mezzo”, su brevetto della casa), efficace anche nella guida sportiva. L’impianto frenante, manco a dirlo, prevede dischi carboceramici, come sulle auto da competizione. Davvero sportivo il look, incattivito dalle pinze freno di color rosso, dai quattro terminali di scarico e dall’estrattore posteriore da autentica supercar.
UN DNA AVANZATO - Per intervenire sulla dinamica di marcia, c’è una versione evoluta del DNA, comandato da una manopola sulla consolle, che consente di variare la risposta del motore, del servosterzo, dell’Esp e del differenziale elettronico posteriore in quattro modalità: Natural, Advance Efficiency (per economizzare benzina), Dynamic e Race. A proposito di consumi, il V6 biturbo per l’Alfa dovrebbe garantire valori sorprendentemente bassi, grazie alla disattivazione automatica dei cilindri a basso carico. Un sistema testato proprio dall’Alfa a inizio anni 80. Tra i dispositivi elettronici c’è il Torque vectoring control, ovvero il controllo dinamico della trazione, per bilanciare la coppia motrice tra le due ruote posteriori. E sotto il profilo aerodinamico è da notare la presenza di uno spoiler anteriore attivo in carbonio, che si muove automaticamente a seconda dell’accelerazione laterale, per offrire maggiore deportanza oppure più scorrevolezza.
IN VENDITA 2016 - Progettata e messa a punto in un capannone vicino a Modena da un team internazionale di 800 tecnici guidato da Harlad Wester, capo del marchio Alfa Romeo, e prodotta nel rinnovato stabilimento di Cassino, in provincia di Frosinone, l’Alfa Romeo Giulia verrà presentata al pubblico al Salone di Francoforte a settembre, sarà ordinabile da fine anno e verrà messa in vendita intorno a marzo-aprile 2016. Alla base della gamma dovrebbe essere il 4 cilindri 2.0 turbo proposto con tre livelli di potenza: 180, 250 e 350 CV. Ci sarà poi il turbodiesel 3.0 a sei cilindri prodotto dalla VM, con doppio turbocompressore e nuova testata a 4 valvole per cilindro, che si prevede avrà 340 CV, nonché una versione del recente 4 cilindri 2.2 a gasolio appena adottato per la gamma Jeep, che per l’Alfa Romeo Giulia verrà proposto con potenze di 135, 180 e 210 CV.