IN GERMANIA SONO DI CASA - È una specialità soprattutto tedesca quella di proporre in listino, al fianco delle loro vettura da famiglia, anche delle brillantissime “versioni al peperoncino”. Pensiamo alle varie Mercedes SW AMG, alle Audi Avant RS o alle BMW M5 Touring. In questo settore la Opel propone l’Insignia Sports Tourer OPC (acronimo di Opel Performance Center, cioè il reparto sportivo della casa tedesca), che si distingue esteticamente dalla versione “normale” per le gomme di larga sezione montate su enormi cerchi di 20”, per le prese d’aria frontali più ampie e numerose e - nella coda - per i doppi terminali di scarico a losanga.
COMPONENTI DI PRIM’ORDINE - Ma le differenze non si trovano solo all’esterno: sotto la “pelle metallica” della carrozzeria, ci sono, infatti, sospensioni di intonazione sportiva, freni Brembo con dischi maggiorati, e un esuberante 2.8 V6 turbo da 325 cavalli affiancato alla trazione integrale. Il corredo di sfiziosi complementi sportivi si completa coi monumentali sedili professionali in pelle della Recaro e - nella consolle - col pulsante OPC: premendolo il cruscotto si illumina di rosso e si seleziona la modalità più “estrema” del sistema FlexRide, che modifica le caratteristiche dinamiche della vettura (le sospensioni si irrigidiscono, lo sterzo si fa più diretto, e i cambi marcia avvengono in maniera più rapida).
SE SI SPINGE DIVENTA IMPEGNATIVA - Dolcissima di sterzo, in manovra la Sports Tourer intimidisce per le sue abbondanti dimensioni, ma una volta in movimento si trasforma, diventando agile e bilanciata sul misto, stabile e precisa nei curvoni, nonché sincera e in grado di recepire prontamente le correzioni. Quando si comincia a spingere sul serio, però, la guida diventa molto più impegnativa, specie nelle esse veloci e sullo sconnesso, dove non mancano le oscillazioni e la tendenza al sovrasterzo. I quasi 1900 kg di peso dell’Insignia OPC assieme alle elevate prestazioni portano a un superlavoro dei freni, che nell’impiego al limite si “induriscono” e diventano rumorosi.
HA “FATTO” UN TEMPONE - Per quanto non sia irresistibile allo spunto, il V6 tedesco sale di giri con grinta e spinge con disinvoltura rapporti piuttosto lunga. Fluido ed elastico fin da 2500 giri, ha una progressione da sportiva, e fornisce il meglio di sé nell’arco compreso fra 4000 e 6500 giri. Peccato che il cambio automatico-sequenziale a convertitore di coppia, stemperi un po’ la grinta del motore allo spunto e nei passaggi di marcia. In aggiunta, questo sei marce non gradisce troppo l’impiego sportivo e spesso rifiuta di scalare se non si agisce al regime giusto. Considerando che non siamo certo stati favoriti in almeno tre sorpassi, il tempo di 8’35”93, assume uno spessore notevole per “un’auto da famiglia” (ancorché sportiva).