Luca de Meo, ceo del Gruppo Renault, dal 1° Gennaio 2023 è diventato presidente dell’Acea, l’associazione che riunisce i maggiori costruttori europei di automobili. Il dirigente italiano, in vista della presentazione del piano industriale Green Deal, ha mandato un messaggio molto forte ai leader europei esortandoli a mettere in atto una politica industriale dedicata all’auto, ambiziosa e strutturata, in grado di competere con quelle degli altri paesi del mondo. De Meo ha infatti manifestato la sua preoccupazione per la perdita della competitività europea nell’attuale scenario dell’auto elettrica, attualmente dominato da Cina e America, che, tra le altre cose, hanno in mano una buona fetta della catena di fornitura.
Queste le parole di De Meo: "La nostra industria ha goduto a lungo di un vantaggio competitivo lungo tutta la catena del valore dei veicoli con motore a combustione interna. Ma con i veicoli elettri non sarà più così, almeno nel breve periodo. I nostri concorrenti hanno molte carte in mano che noi non abbiamo ancora, in particolare a monte della catena di fornitura dei veicoli elettrici a batteria. Inoltre, il loro sostegno da parte delle autorità nazionali e locali è stato massiccio e sta ancora aumentando in Cina e negli Stati Uniti".
De Meo si è poi soffermato sulla mancanza di una visione a lungo termine da parte dell’Europa, a differenza del Governo americano che, attraverso l'Inflation Reduction Act (IRA), ha stimolato l’industria locale verso la transizione verde. Secondo il presidente dell’Acea il passaggio all’Euro 7 sarà addirittura controproducente per l’industria automobilistica del Vecchio Continente e per la transizione verso la mobilità elettrica e la relativa decarbonizzazione. "La conformità all'Euro 7 comporterebbe un aumento dei costi che potrebbe dissuadere i clienti dall'acquistare queste nuove auto. Ciò potrebbe allungare la vita del parco auto: le auto più vecchie, con emissioni più elevate, rimarrebbero più a lungo sulle strade".
Il dirigente ha auspicato un riorientamento degli ingenti investimenti richiesti dall'Euro 7 verso l'elettrificazione, rendendo i veicoli elettrici più accessibili e sviluppando tecnologie a zero emissioni per migliorare il parco auto.
In un contesto di lieve crescita per il mercato europeo (l’ACEA quest’anno si aspetta 9,8 milioni di auto nuove, con un +5%), l’associazione dei costruttori europei ritiene che il piano industriale Green Deal, qualora venisse attuato con successo, potrebbe rappresentare un primo passo per contribuire a mantenere gli investimenti nell'UE, salvaguardando il libero scambio in tutto il mondo.
L’industria dell’auto si auspica che la legge sulle materie prime critiche rafforzi la capacità nazionale di estrarre, raffinare e lavorare questi materiali, oltre a migliorarne la sicurezza dell'approvvigionamento. In caso contrario, i produttori di autoveicoli dell'UE continueranno a essere svantaggiati rispetto ai costruttori cinesi.