ORIGINI NOBILI - Ispirata nelle forme alla mitica Alfa Romeo 33 stradale, la Diva è un prototipo di coupé a due posti con motore centrale, trazione posteriore e portiere con apertura verso l'alto, presentato al Salone di Ginevra del 2006.
Il richiamo all'Alfa 33 Stradale è evidente anche nella coda. Questa foto e quella più in alto, sono state scattate dal nostro lettore Naif, che ringraziamo.
È stata disegnata dal centro stile Alfa allora diretto da Wolfgang Egger (oggi all'Audi, qui una nostra intervista) e realizzato dalla Elasis, il centro di ricerca e sviluppo della Fiat, in collaborazione con la scuola del designer svizzero Franco Sbarro. “Cuore” della Diva è il 3.2 V6 delle Alfa Romeo 147 e 156 GTA “elaborato” per erogare 290 CV. La trasmissione è affidata al cambio robotizzato sequenziale a sei rapporti. L'auto non ha mai effettuato nessun test ufficiale, ma grazie al peso contenuto in 1.100 kg (quanto un'utilitaria, per intenderci), secondo la Casa sarebbe stata capace di raggiungere i 270 km/h e “bruciare” lo 0-100 km/h in 5 secondi.
La Diva è bassa e filante, come si addice a una vera sportiva. Il motore è in posizione centrale-posteriore e la trazione sulle ruote dietro.
NESSUN FUTURO - Quando venne presentata nello stand di Sbarro, l'auto attirò subito gli sguardi del grande pubblico e “infiammò” gli appassionati del Biscione: si ipotizzò che l'Alfa Romeo ne avrebbe potuto derivare una versione di serie, da vendere tra i 50-60 mila euro, per competere con la Porsche Cayman. Nella realtà, le cose andarono diversamente: l'Alfa Romeo decise, infatti, che il rilancio dell'immagine della Casa sarebbe passato per la 8C Competizione, la coupé derivata dal prototipo presentato nel 2003 al Salone di Francoforte, da vendere in una serie limitata (500 pezzi) a un prezzo decisamente più “sostanzioso” (165 mila euro).
Le forme dell'Alfa Romeo Diva si ispirano a quelle della 33 Stradale del 1967 (qui sopra).
OCCASIONE SPRECATA? - Nel rivedere le forme della Diva e nel leggere i vostri tanti commenti positivi (leggi qui la news sulle Alfa Romeo mai nate) la domanda sorge spontanea: l'Alfa ha perso una grande occasione non producendo la Diva? Nella storia del Biscione, tra i modelli di maggiore successo, ci sono sempre state auto sportive dal prezzo relativamente abbordabile, che la gente "normale" si poteva tutto sommato permettere. Una missione che, forse, anche un modello derivato da questa Diva avrebbe potuto assolvere.
E voi, cosa ne pensate?