SETTE SU SETTE - Tutto iniziò nell’ottobre nel 2017: primi di classe nella famosissima Carrera Panamericana (Messico, America centrale). Negli anni successivi la giostra dei grandi raid - uno almeno per ognuno dei sette continenti: questa la missione - ha portato il team Valkyrie Racing, le sue Porsche e la sua 65enne pilota amatoriale, Renée Brinkerhoff, alla Targa Tasmania (Australia), al Caminos del Inca (Perù, Sud America), alla Pechino-Parigi (Europa e Asia) e all’East African Safari Rally (Africa). Ma la sfida forse più grande, costellata da mille incognite, è quella appena andata in archivio, ovvero l’ultima tappa dell’avventuroso "Project 356 World Rally Tour”: 573 chilometri da percorrere sulle piste innevate dell’Antartide - l’ultima terra emersa rimasta da esplorare.
NEI LUOGHI PIÙ INACCESSIBILI - Il lungo viaggio nelle nevi e nei ghiacci, in origine previsto per la fine del 2020 e successivamente slittato di oltre 18 mesi causa Covid, ha rispettato la tabella di marcia al secondo: preparata per l’impresa con cingoli al posteriore e un paio di sci davanti, la Polar Porsche - una preziosa 356 del 1954 equipaggiata con un motore a sei cilindri in grado di funzionare fino a -50°C - è partita lo scorso 5 dicembre dall’Unione Glacier ed è giunta a destinazione ieri, dopo tre settimane e prima della fine dell’anno, com’era previsto. Ma la conquista più grande - ancor più di quella geografica, degna di un romanzo di Giulio Verne - sono gli oltre 550.000 dollari raccolti dal 2017 a oggi dalla fondazione Valkyrie Gives per contrastare il traffico di minori, che riguarda 12 milioni di bambine e bambini in tutto il mondo.
A CACCIA DI UN ALTRO RECORD - Correndo per migliaia di chilometri ai quattro angoli della Terra ha permesso al team Valkyrie Racing e alla fondazione a scopo benefico a esso collegata di farsi conoscere su scala mondiale. “Il nostro obiettivo era rendere visibili le nostre attività sportive in tutto il mondo per sostenere efficacemente la nostra campagna contro il traffico di bambini. Volevamo superare i confini e stabilire nuovi record”, aveva dichiarato lo scorso novembre Renée Brinkerhoff prima di imbarcarsi per il raid in Antartide insieme al ricercatore britannico Jason de Carteret, che ha svolto il ruolo di navigatore e, con 50 spedizioni spedizioni all’attivo - tra cui anche al Polo Nord e al Polo Sud - è stato un compagno prezioso per il completamento di un’impresa così grande.