Q E ALONSO - La nuova Aston Martin Valiant è il frutto della collaborazione diretta tra l’azienda inglese, il suo reparto di personalizzazione Q e Fernando Alonso, pilota della monoposto di F1 della casa di Gaydon. Si tratta di un progetto esclusivo, con una produzione limitata a soli 38 esemplari, tutti già prenotati, ma la prima vettura che uscirà dalle linee di produzione è stata già promessa ad Alonso. L’Aston Martin Valiant, che debutterà al prossimo Festival of Speed di Goodwood, è basata sulla Valour, coupé con cambio manuale, costruita in soli 110 esemplari. Tuttavia, il progetto di questa supercar, al quale Alonso ha partecipato attivamente, ha richiesto una particolare ricerca delle prestazioni, con l’obiettivo di renderla il più veloce possibile in pista.
CHE MUSCOLI - Lo stile dell'Aston Martin Valiant, che si ispira alla RHMA/1 "Muncher" che ha partecipato alla 24 Ore di Le Mans nel 1980, presenta diversi chiari rimandi alle supercar del passato. La carrozzeria è squadrata e muscolosa, con il frontale dove alloggia una grande mascherina anteriore che si estende in orizzontale. A rendere la linea ancora più dinamica contribuisce il grosso alettone che sorretto da due generosi sostegni.
ANCORA PIÙ CAVALLI - Per ottenere le massime doti dinamiche e un’ottima guidabilità dall'Aston Martin Valiant, soprattutto lungo i cordoli di un tracciato, sono state apportate delle modifiche al V12 biturbo di 5.2 litri della Valour, che passa da 715 a 745 CV. Propulsore che è abbinato a un cambio manuale, mentre l’assetto ha visto l’adozione di ammortizzatore regolabili Multimatic ASV, che derivano dal Motorsport. Tre le modalità di guida: Sport, Sport+ e Track, ciascuna calibrata per sfruttare al meglio le capacità della vettura a seconda delle proprie esigenze. Per tenere basso l’ago della bilancia, la carrozzeria dell’auto è totalmente in carbonio.
AERODINAMICA AL POTERE - Ma non è tutto, perché gli ingegneri hanno adottato anche altri elementi che aiutano a contenere il peso dell'Aston Martin Valiant, come l’impianto frenante carboceramico con dischi da 410 mm, lo scarico di titanio, il sottotelaio posteriore stampato in 3D, l’albero di trasmissione di magnesio e i cerchi di magnesio da 21" con coperture aerodinamiche di carbonio e batteria agli ioni di litio derivata dalle corse. Inoltre, sono stati introdotti diversi elementi aerodinamici per massimizzare la deportanza. Il processo di semplificazione e alleggerimento è stato riservato anche agli interni, dove trovano posto due sedili della Recaro con imbottitura ridotta, volante compatto, pannelli porta semplificati e diversi elementi in fibra di carbonio.