UN PO’ SPORTIVA, UN PO’ SUV - Quando ci si trova di fronte ad un progetto che porta la firma dell’Italdesign di Giorgetto Giugiaro non si ha mai la sensazione del “già visto”. L’ultima realizzazione dell’azienda italiana finita nelle mani tedesche della Volkswagen, la Parcour presentata a Ginevra lo scorso anno, aveva stupito tutti risultando una delle concept più ammirate del salone svizzero. Sulla stessa falsariga, Audi e Italdesign hanno creato la Audi Nanuk quattro concept, un prototipo che associa forme da sportiva vera e versatilità di una crossover. Un mix di generi che mette la vettura a suo agio su ogni superficie, pista, autostrada o sterrato che sia.
DIESEL DA PAURA - L'Audi Nanuk quattro concept è alimentata da un 5.0 TDI V10 montato in posizione centrale (longitudinalmente davanti all’assale posteriore), capace di erogare 554 CV e una coppia massima di 1.000 Nm disponibile ad appena 1.500 giri/min. Il cambio è un S Tronic a sette marce che trasferisce la potenza ad una trazione integrale quattro appositamente progettata. Nonostante un peso a vuoto di circa 1.900 kg, le prestazioni dichiarate sono di primo piano: 0-100 km/h in 3,8 secondi, 305 km/h di velocità massima a fronte di percorrenze nell’ordine dei 12,8 km con un litro di carburante.
ALTEZZA VARIABILE - Il corredo tecnico dell'Audi Nanuk quattro concept è composto da cerchi in lega da 22 pollici, freni carboceramici e sospensioni pneumatiche adattive con ammortizzatori a controllo elettronico che permettono di variare l’altezza da terra: 30 mm più in basso o 40 mm più in alto rispetto alla posizione standard. La stabilità e la maneggevolezza della Nanuk sono invece garantite dall’integral steering con l’asse posteriore che ruota fino a 9° nella direzione opposta alle ruote anteriori o fino a 2,5° nella stessa direzione.
LINEE DINAMICHE - L'Audi Nanuk quattro concept è lunga 454 cm, larga 199 cm, alta 133 cm con un passo di 271 cm. La scocca è in alluminio mentre la carrozzeria è in CFRP (fibra di carbonio rinforzata con polimeri) rifinita nella tinta Extreme Red. Vista frontalmente, la Nanuk sembra uno squalo pronto a scagliarsi su una preda: la calandra esagonale single frame è piatta e verticale, i fari a led di tipo Matrix esaltano il passaggio dai fari anabbaglianti a quelli abbaglianti, le presa d’aria laterali sono attraversate da tre lamelle verticali e replicate appena davanti il passaruota posteriore ( a mo’ di sideblade come sulla R8). In coda, i fanali sono incassati in una superficie concava, il diffusore integra due grossi teminali di scarico ovali e il lunotto si apre come una finestra sul possente TDI. Gli interni della Nanuk sono focalizzati sul guidatore: tutti i comandi sono concentrati su tunnel centrale e volante, la strumentazione è completamente programmabile.
VISTA DAL VIVO - A tu per tu con questa aggressiva crossover-coupé prese letteralmente d'assalto dai visitatori del salone (ad alcuni ricordava una Ferrari) la sensazione è quella di avere più a che fare con una vera GT dotata di maxi ruote, che con una crossover. A ricordare quest'ultimo tipo di veicolo, la grande mascherina “single frame”, particolarmente imponente. Nella parte posteriore, molto allungata, colpisce la larghezza dei parafanghi, dall'aspetto assi tonico. Alla Volkswagen Parcour, infine, s'ispirano i fanali. Nell'insieme la macchina è molto ben proporzionata e compatta, anche per via dei dettagli di colore grigio (come le prese d'aria nelle fiancate), che alleggeriscono il tutto.