GUARDANDO AL FUTURO - Secondo l’Audi nei prossimi anni la guida sarà molto più assistita di quanto già non lo sia oggi. Non si tratterà di un pilota automatico alla maniera degli aerei, ma piuttosto di tanti e sempre più affinati sistemi utili alla sicurezza. In questi scenari prossimi venturi l'Audi prova a immaginare anche come saranno le città del futuro (ogni anno assegna un premio urbanistico di caratura mondiale). Diversi sono i dispositivi su cui l'Audi sta lavorando, per diverse situazioni: nel traffico intenso, nei casi di emergenza a rischio incidente, e nei parcheggi.
TRAFFIC JAM ASSISTANT - È un’idea che punta a una gestione automatica della vettura quando si è in mezzo a tanti veicoli (a velocità fino a 60 km/h). Funziona grazie a un complesso di rilevatori costituiti da due radar, una telecamere otto sensori agli ultrasuoni. Quando il sistema rileva una situazione critica per il traffico (in soldoni: una coda) avvisa il conducente e quindi sta a lui decidere di far intervenire gli automatismi premendo un pulsante. A quel punto i sistemi elettronici provvedono a sterzare, frenare e accelerare. Insomma, quando la guida diventa noiosa, ci pensa lui.
RIDURRE I DANNI - Altra direzione in cui Audi sta lavorando è quella della riduzione dei danni in caso di incidente. Sono due i dispositivi allo studio: l’Audi “Pre sense city” e “Active emergency braking”. Il primo si basa su un nuovo tipo di sensore sviluppato dall'Audi (il PMD: photo mix detector) che rileva in tre dimensioni ciò che circonda la vettura, anche al buio. Grazie a ciò le possibilità di intervento in caso di pericolo (avvisando il conducente, rallentando o addirittura frenando) sono molto maggiori rispetto agli altri metodi. L'Audi calcola che nel caso estremo di intervento automatico della frenata d’emergenza (un secondo prima dell’impatto) la velocità a cui avviene l’urto è ridotta da 65 km/h a 30 km/h. I sensori PMD sono molto utili anche per ridurre gli incidenti ai danni dei pedoni. “Active emergency braking” è invece un supporto di sicurezza nella guida a velocità superiori a 65 km/h. Anche in questo caso il principio è quello di prevenire chi guida e in caso stremo di intervenire con una frenata d’emergenza.
CINTURE SENZA CONTORSIONISMI - Per chi ama viaggiare con tutti i comfort è invece “Active seat belt buckle”, una fibbia per le cinture posteriori che quando si apre la porta vengono messe in posizione più comoda per l’allacciamento, e una volta compiuta l’operazione ritornato nella loro sede.
PARCHEGGI FACILI - Interessanti poi sono i congegni in via di sviluppo per quanto riguarda i parcheggi. Pensiamo a una situazione banale, ma problematica: parcheggiare negli spazi stretti che poi non consentono o rendono difficile uscire dall'auto. Con il “Piloted parking” l’automobilista deve solo preoccuparsi di portare l’auto davanti al parcheggio. Dopo di che scende e aziona il comando del sistema che, tutto in automatico, provvede a condurre la vettura. Questo dispositivo, in un futuro sviluppo, potrebbe arrivare a parcheggiare da solo anche nei parcheggi multipiano: il guidatore non dovrà fare altro che lasciare l'auto all'ingresso, al resto penserà lei. Lo stesso quando si torna a riprenderla.