Aumenti in arrivo per i sempre più tartassati automobilisti. Infatti, oltre all’aumento dei carburanti, come conseguenza della riduzione dello sconto, sono previsti aumenti sia per le assicurazioni che per le multe. Dal 1° dicembre e fino al 31 dicembre 2022, così come stabilito dal decreto approvato dal Consiglio dei Ministri, lo sconto sui carburanti viene praticamente dimezzato; il taglio delle accise su benzina e diesel passerà da 0,25 a 0,15 per litro (+IVA), e per il gpl da 0,085 a 0,051 per kg (+IVA). Per quanto riguarda il metano, la cui quota di mercato attualmente è ai minimi storici, viene confermato l'azzeramento delle accise e l'Iva ridotta al 5%.
Non dipende direttamente dal Governo invece l’aumento delle multe. A stabilirlo è l’articolo 195 del Codice della Strada che prevede un aumento biennale automatico, quantificabile nella misura del 10%, che recita: "La misura delle sanzioni amministrative pecuniarie è aggiornata ogni due anni in misura pari all'intera variazione, accertata dall'ISTAT, dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (media nazionale) verificatasi nei due anni precedenti”. Secondo il Codacons, con un aumento delle sanzioni dell’11%, una multa per il divieto di sosta nel gennaio 2023 potrebbe arrivare a 46 euro (più 4 euro). Su questo punto l’esecutivo comunque potrebbe decidere di bloccare l’aumento automatico delle multe. Portavoce di quest’iniziativa di “calmierare” i prezzi delle multe è il ministro Matteo Salvini, che durante la conferenza stampa di presentazione del disegno di legge di bilancio per il 2023, ha dichiarato che il Governo sta lavorando per bloccare l’aumento automatico delle sanzioni.
Per quanto riguarda le assicurazioni invece, dal 1° gennaio entrerà in vigore la norma introdotta ad agosto con la Legge sulla Concorrenza che obbliga le imprese con la sede legale in altri Stati membri che però operano in Italia ad adottare la procedura di risarcimento diretto. Questa disciplina consente, in caso di sinistro stradale tra due veicoli a motore, di rivolgere la richiesta di risarcimento dei danni direttamente alla propria compagnia di Assicurazione, anziché alla compagnia dell'altro veicolo. Secondo Assoutenti e Movimento consumatori si tratta di una «norma ingiusta, altamente iniqua e fortemente inflattiva». Quindi, stando così le cose, dal prossimo 1° gennaio 2023 circa due milioni di assicurati (buona parte collocati nel sud Italia e nelle grandi aree urbane), rischiano di vedersi quadruplicati i premi delle polizze RC.