CESSIONE APPROVATA - Gli azionisti di Atlantia hanno detto sì alla cessione dell’88% della controllata Autostrade per l’Italia (ASPI) al consorzio formato da Cassa Depositi e Prestiti con i fondi Blackstone e Macquarie. Pur avendo una funzione “meramente consultiva”, si è deciso di organizzare l’assemblea per rendere più trasparente l’operazione che avrà inevitabilmente conseguenze importanti sul futuro della società. La firma definitiva dovrebbe avvenire entro la fine del mese di giugno 2021.
FACCIAMO DUE CONTI - La decisione degli azionisti di Atlantia approvare la cessione dell’88% del capitale di Autostrade (ASPI), su un totale del 100% il cui valore stimato è di 9,5 miliardi di euro, vale dunque 7,9 miliardi. Alla famiglia Benetton, che detiene circa il 30%, andranno poco meno di 2,4 miliardi che vanno ad aggiungersi, secondo quanto calcolato dall’ufficio studi di Mediobanca, ai 6 miliardi di dividendi ricevuti tra 2009 e 2018.
I CONTRARI - La decisione viene presa a quasi tre anni dal crollo del Ponte Morandi, del prossimo 14 agosto, che provocò 43 morti. Tra i principali oppositori alla cessione c’erano proprio i familiari delle vittime, che avevano chiesto di bloccare la trattativa in attesa che potesse concludersi il processo. Il titolo di Atlantia ha registrato una crescita non appena la notizia si è diffusa.