SPARISCONO DAI LISTINI - La notizia che sono uscite dai listini Citroën C1, Peugeot 108 e Toyota Aygo, vetture “gemelle” che condividono gran parte delle componenti, costruite nella stessa fabbrica nella Repubblica Ceca, evidenzia ancora una volta come questa sia una tipologia di auto poco conveniente per i costruttori. Anche la Ford e la Opel hanno da tempo abbandonato il cosiddetto “segmento A” del mercato, che impone alle case automobilistiche di applicare prezzi di listino molto bassi a fronte, però, di costi di produzione paragonabili a quelli di vetture più grandi, come le utilitarie del “segmento B”.
IN ATTESA DELLE ELETTRICHE - Certamente questa non sarà la fine definitiva delle citycar che, però, dovranno aspettare un abbassamento dei costi dei motori elettrici e delle batterie affinché i costruttori possano realizzare dei modelli a zero emissioni perfettamente adatti alle città del prossimo futuro, che si apprestano a dire addio alla circolazione delle auto con motore termico.
LA TOYOTA CI CREDE ANCORA - Ma non tutti la pensano così, infatti la Toyota ha annunciato che realizzerà una nuova generazione della Aygo, che si chiamerà Aygo X e sarà svelata a novembre. Si tratta di una citycar con un aspetto ispirato alle suv, come va di moda oggi, sviluppata sulla piattaforma GA-B, che sarà disponibile con il solo motore termico (non ci sarà quindi una versione elettrica). Altri costruttori “tengono botta”: come Hyundai e Kia, che continuano a proporre sul mercato europeo i modelli i10 e Picanto, e Stellantis, con le "storiche" 500, Panda e Ypsilon, mentre il Gruppo Volkswagen ha trasformato le VW up!, Skoda Citigo e Seat Mii in elettriche.