BYE BYE RICARICA - Come sarebbe la mobilità elettrica se si potesse fare un lungo viaggio senza dover ricaricare? Il raggiungimento del simbolico valore dei 1.000 km di autonomia, insieme a una sostanziale discesa dei prezzi, potrebbe sdoganare definitivamente le automobili “alla spina”. Sono ormai parecchi anni che trapelano notizie su nuove batterie, che si dichiarano essere risolutive per quel che riguarda la densità energetica, il peso e la sicurezza. In questi annunci a farla da padrone è stata la tecnologia allo stato solido, ma la cinese Gotion High Tech ha optato per un assetto semisolido e una chimica litio ferro-fosfato alla quale ha aggiunto il manganese.
ANNI DI STUDIO - Le celle LFP sono state sempre promettenti perché meno costose e più sicure e resistenti ai cicli di carica-scarica rispetto a quelle con la classica chimica all’alluminio-cobalto. La loro densità energetica è però inferiore, ma l’aggiunta del manganese promette di migliorare questi punti deboli. La cella Gotion L600 Astroinno è il frutto di 10 anni di sperimentazioni che sono serviti a risolvere, per esempio, il problema della dissoluzione del manganese alle alte temperature.
DURATA ESAGERATA - Il pacco batterie (nello schema qui sopra) è contenuto in una struttura a sandwich che include il raffreddamento a liquido su entrambi i lati. Un approccio progettuale minimalista ha permesso di ridurre il numero delle parti strutturali del battery pack del 45% mentre il loro peso è diminuito del 32% rispetto alle celle precedenti, grazi anche alla minore infiammabilità. La produzione dovrebbe arrivare a regime nel 2024 dato che le Astroinno L600 hanno già superato tutti i test di sicurezza richiesti e si dichiara una durata potenziale di 4.000 cicli di carica-scarica a bassa temperatura, valore che scende a 1.800 se la carica è intensa. Se la batteria fosse quella da 1.000 km questo equivarrebbe a 4 milioni di chilometri, cosa che porterebbe a una durata di 400 anni considerando una percorrenza media di 10.000 km/anno. Si ripropone così con ancora maggiore forza il tema dell’ansia da autonomia che è più percepita che effettiva: come espresso nel corso del The urban mobility council dell’anno scorso (qui per saperne di più), per le percorrenze medie italiane sarebbero infatti sufficienti batterie medio-piccole, che abbasserebbero peso e costo delle automobile insieme all’utilizzo delle materie prime.
QUESTIONE DI VELOCITÀ - Questa nuova cella raggiunge 240 Wh/kg di densità energetica gravimetrica e 525Wh/l di densità energetica volumetrica e promette ricariche rapide in 18 minuti, avendo colonnine sufficientemente potenti. Per confronto, le celle al litio più evolute con anodi al silicio arrivano a 450 Wh/kg mentre le 4860 di Tesla, con anodi in grafite, immagazzinano circa 280 Wh/kg. Volkswagen è già uno dei clienti di Gotion (qui per saperne di più), ma il produttore cinese non ha esplicitato quale sarà la prima automobile che monterà le sue celle Astroinno L600. Gotion fa notare che la quota di mercato delle celle LFP è cresciuta gradualmente, arrivando al 70% stimato per quest’anno. Buone notizie, quindi, per la mobilità elettrica: sembra infatti più vicino il riuscire a conciliare costi sostenibili, lunga durata, velocità di ricarica e bassa pericolosità. I famosi 1.000 km, che presuppongono circa 200 kWh di batterie, potrebbero essere raggiungibili grazie a pesi e ingombri più contenuti.